dgtvi può stabilire che x avere un dato bollino i ricevitori debbano avere un tal codec. Da qui verrà fatto regolamento che imporrà tali caratteristiche x poter essere venduti da anno 20xx. Ma non vi è alcuno obbligo x broadcasters!
Forse non hai seguito questa discussione dall'inizio, ma se ti dai una lettura l'argomento è stato già ampiamente trattato.
Quello che dici è vero, ma è anche vero che:
- I TV dal 2015 dovranno avere T2/HEVC per avere il bollino DGTVI che "per legge" garantisce la compatibilità dei TV con le future trasmissioni in Italia
- Il T2 in Italia di fatto non serve a nessuno, e spendere soldi (broadcasters) tanto per fare i fighi e dire "io ho la trasmissione T2 invece tu ce l'hai ancora T1!!!" non lo farà mai nessuno
- Se si adotterà il T2 in Italia sarà solo per
necessità perchè bisogna liberare altre 10 frequenze UHF (canali 51-60) da dare alle TLC per LTE
- Togliere 10 canali UHF, cioè 10 MUX, equivale a segare le gambe a tanta gente e trovo improbabile che questo potrà avvenire, quindi si sarà costretti a stare
tutti gli attuali soggetti nei restanti canali (21-50).
- L'unico modo per far "rientrare" ben
40 MUX all'interno dello spazio in cui prima c'erano
30 MUX è adottare il
T2/HEVC, perchè col semplice T2/MPEG2 o T2/AVC non si ha banda a sufficienza per effettuare questa migrazione e consentire un possibile sviluppo futuro della qualità dei contenuti trasmessi.
- Nella conferenza citata diverse pagine fa in cui fu intervistato un referente RAI, questi parlò esplicitamente del fatto che se T2 dovesse essere sarà T2/HEVC anche se l'implementazione in trasmissione è oggettivamente complicata senza dover effettuare un nuovo switch-off, cosa che per gli italiani, in questo periodo storico, non sarebbe sicuramente una cosa gradita.
Alla luce di tutto questo, il buon senso direbbe di consigliare di orientarsi per prodotti T2/HEVC che sicuramente garantiranno (salvo guasti) una sfruttabilità ben più ampia di qualsiasi altra combinazione di demodulatori e decodificatori.
Detto questo, ciascuno è poi libero di spendere i propri soldi come meglio crede.
