Messa a terra: quanti ce l'hanno?

gherardo

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é da un po che volevo sondare questo argomento: la messa a terra di un impianto d'antenna non influisce sulla ricezione, ma oltre che essere obbligatoria ed eseguita a regola d'arte, non dimentichiamoci che in caso di fulmini che cadono non salva solo i televisori ma anche la vita! QUANTI DEI NOSTRI IMPIANTI CE L'HANNO?
 
Quasi nessuno, ma noto dal tuo post che c'è un po di confusione in merito. Una cosa è la messa a terra della centrale, dei cavi ecc. per evitare correnti disperse e rischi di fulminazione toccando qualche elemento, un'altra cosa la messa a terra del palo. Quest'ultima fatta alla meno peggio diventa molto pericolosa, perchè in pratica costruisci un parafulmine che non ha le caratteristiche giuste di protezione. La connessione del palo andrebbe fatta all'impianto già esistente di protezione dalle scariche atmosferiche, oppure ne andrebbe realizzato uno. Connettere il palo alla terra, pur con un cavo bello grosso, significa favorire la scarica senza avere la possibilità reale di portarla a terra senza provocare la sua diffusione per tutta la casa. Molti sostengono che va fatta una discesa separata, ma questo pone due problemi, il primo è che non c'è equipotenzialità, perchè se anche minima la differenza della resistenza di dispersione è comunque enorme con le tensioni e correnti di un fulmine, il secondo è che non c'è cavo singolo in grado di non fondersi durante la scarica. L'impianto di protezione è cosa ben diversa.
 
la terra dell'impianto ( centralina cavi ecc. ) é per proteggerci da eventuali contatti accidentali con la rete, bendiverso é il collegamento a terra della palina con filo di diametro appropriato che funge da parafulmine, che viste le risposte spesso manca! é proprio come temevo: eppure la norma CEI 12-43 parla chiaro.
 
Penso che nel mio palazzo ci sia...qualche anno fa un fulmine ha preso l'antenna condominiale in pieno (essendo a un piano alto si è sentito come se si fosse a due passi) e fortunatamente non è successo nulla a cose o persone.
 
elettt ha scritto:
Quasi nessuno, ma noto dal tuo post che c'è un po di confusione in merito. Una cosa è la messa a terra della centrale, dei cavi ecc. per evitare correnti disperse e rischi di fulminazione toccando qualche elemento, un'altra cosa la messa a terra del palo. Quest'ultima fatta alla meno peggio diventa molto pericolosa, perchè in pratica costruisci un parafulmine che non ha le caratteristiche giuste di protezione. La connessione del palo andrebbe fatta all'impianto già esistente di protezione dalle scariche atmosferiche, oppure ne andrebbe realizzato uno. Connettere il palo alla terra, pur con un cavo bello grosso, significa favorire la scarica senza avere la possibilità reale di portarla a terra senza provocare la sua diffusione per tutta la casa. Molti sostengono che va fatta una discesa separata, ma questo pone due problemi, il primo è che non c'è equipotenzialità, perchè se anche minima la differenza della resistenza di dispersione è comunque enorme con le tensioni e correnti di un fulmine, il secondo è che non c'è cavo singolo in grado di non fondersi durante la scarica. L'impianto di protezione è cosa ben diversa.

Allora non andrebbe connesso a terra neanche lo schermo del cavo, poiché quasi sempre, nelle antenne, questo è connesso alla culla e quindi al palo... Ma se davvero un fulmine colpisse il palo, si scaricherebbe anche attraverso il cavo coassiale, quindi è meglio che questi due elementi (palo e schermo del cavo) siano connessi alla terra tramite conduttore di opportuna sezione, piuttosto che scaricare in un tv o su una persona...
 
gherardo ha scritto:
la terra dell'impianto ( centralina cavi ecc. ) é per proteggerci da eventuali contatti accidentali con la rete, bendiverso é il collegamento a terra della palina con filo di diametro appropriato che funge da parafulmine, che viste le risposte spesso manca! é proprio come temevo: eppure la norma CEI 12-43 parla chiaro.

Infatti, parla chiaro. Il fatto è che se il palo non fuoriesce dalla protezione naturale dell'edificio, e non dovrebbe, non funziona da parafulmine, cioè non attira i fulmini se non in casi davvero rari e sfortunati...
 
piersan ha scritto:
Ma se davvero un fulmine colpisse il palo, si scaricherebbe anche attraverso il cavo coassiale, quindi è meglio che questi due elementi (palo e schermo del cavo) siano connessi alla terra tramite conduttore di opportuna sezione, piuttosto che scaricare in un tv o su una persona...
Se davvero un fulmine colpisce il palo comunque si ha una notevole sovratensione sul cavo coassiale in grado di distruggerti cavi, tv, ecc.
 
le antenne che non sporgono dalle facciate piu di 1,5mt. non sono obbligate...io mi riferivo a paline collocate sui tetti. come detto da salute, in assenza di terra il fulmine segue il cavo coassiale: e quanti ne ho visti di televisori scoppiati! pensate se in quel momento qualcuno lo stava toccando...lo so che un fulmine ha milioni (miliardi) di volt e centinaia (migliaia) di amper ma esso dura una frazione di secondo; quando cade si dirama quasi sempre per via delle asperita del terreno (in un mare piatto cade intero) quindi le antenne per statstica quasi sempre beccano un ramo; se lo dovessero prendere intero sarebbero comunque guai. il discorso che se la palina ha la terra li attira di piu non sta impiedi: per l'aria ( vedi vento ionico )che prima di scoccare l'arco fotovoltaico ha miliardi di ohm la differenza fra la palina connessa a terra (teoricamente zero ohm )o non connessa a terra (quanti ne avra? 75...o piu ma sempre rispetto a terra qualche migliaio) non fa differenza. io ho visto piu volte con i miei occhi (quando ci sono i temporali esco e me li guardo fin da piccolo) fulmini cadere sulle antenne, anche la mia e non si e bruciato nulla (la moglie era in casa e guardava la tv) e quando sono corso in casa pensando il peggio era li tranquilla a guardarsi i programmi! i "veri " parafulmini come quelli che potete vedere sulle caserme (polveriere) hanno un paletto collegato con un filo del 6 a terra e non si fondono minimamente. se un fulmine fondesse davvero come ho sentito qui qualsiasi conduttore anche di grossi diametri quante ringhierette fuse sugli attici avremmo visto? io mai neanche mezza. e ne avranno presi di lampi nella loro vita! questo pensiero perverso riguardo alle messe a terra l'ho visto prevalentemente in italia...che l'abbiano inventato gli antennisti furbi per risparmiare? (le bride, i bracciali, il filo di RAME del 6 ecc. spesso possono costatre di piu di antenne e centralino). continuate a pensarla come volete, ma vi assicuro che in tutte le nazioni civili la terra sulle paline ci sta come la terra alle lavatrici.
 
Il rischio che un edificio, una struttura, una antenna possano essere colpiti da fulmini non si può eliminare. Le norme CEI che forniscono le informazioni per progettare l'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche indicano in premessa che "il rischio non si può ridurre a zero" (riferendosi appunto alla realizzazione di un impianto di protezione) "ma riportare entro un valore ritenuto accettabile".
Detto questo, l'antenna non può essere trasformata in captatore: c'è una procedura di calcolo, che fanno i progettisti elettrici, e che individua i casi in cui l'edificio è autoprotetto (perché ci sono abitazioni ai lati più alte, posizioni particolari vicino a colline, campanili, ecc...) e non necessita dell'impianto di protezione dalle scariche atmosferiche.
Quando invece il calcolo ne individua la necessità, occorre provvedere a realizzare un impianto (con asta, a maglia, ecc...) idoneo a proteggere tutta la struttura (antenna compresa) e con calate che vanno oltre i 6 mmq stesi in modo un po' approssimativo e che invece richiedono un corretto dimensionamento.

La messa a terra del palo serve invece:
- per la protezione delle persone, in caso di accidentale messa in tensione per difetto di isolamento,
- per condurre a terra eventuali cariche elettrostatiche che potrebbero giungere al televisore (come l'auto che si muove in una giornata di vento ci fa prendere la "scossettina", anche l'antenna può caricarsi elettrostaticamente).
 
allora ti auguro di non toccare mai un televisore quando cade un fulmine sulla tua antenna senza terra. quello che dici tu riguarda case in posizione alta tipo cime di monti,che devono montare un vero parafulmine, ma la norma cei dice che TUTTE le paline di antenna montate sui tetti DEVONO avere la messa a terra. cosi é anche in altri stati non cee come la svizzera ecc. addirittura ho visto proprio in italia che secondo le nuove norme perfino le ringhiere dei palazzi hanno la terra. eppoi a me il buonsenso dice di metterla norma o non norma. mostrami un paragrafo della norma che dice di non mettere a terra una palina di impianto tv collocata in cima a un tetto.
 
:doubt:
Ma stai "attaccando" me, Gherardo? ;)
Mi sembra di essere stato molto preciso in quanto ho esposto.
Ho detto che VA messa a terra, ma non per il rischio da scarica atmosferica che, se presente come risultante da progettazione (non me le invento io le norme CEI e le modalità di calcolo), va ridotto secondo le norme CEI
CEI EN 62305-1 ""Protezione contro i fulmini. Principi generali""
CEI EN 62305-2 ""Protezione contro i fulmini. Valutazione del rischio""
CEI EN 62305-3 ""Protezione contro i fulmini. Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone""
CEI EN 62305-4 ""Protezione contro i fulmini. Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture""

Lo scopo della 62305 è di fornire la procedura per la determinazione del rischio per scariche atmosferiche. Una volta che sia stato stabilito un limite superiore per il rischio tollerabile, questa procedura permette la scelta di appropriate misure di protezione da adottare per ridurre il rischio al limite tollerabile o a valori inferiori.
Se l'edificio è autoprotetto ci dovrebbe essere una lontanissima possibilità che il fulmine colpisca l'antenna, se invece non è autoprotetto occorre un apposito impianto che protegga ANCHE l'antenna.

mostrami un paragrafo della norma che dice di non mettere a terra una palina di impianto tv collocata in cima a un tetto.

Le norme CEI sono un preciso riferimento per la realizzazione degli impianti elettrici ed elettronici a regola d'arte, così come stabilito dalla legge n. 186 del 1968.
Le norme consigliano ciò che si deve fare. E sono tante e voluminose.
Sarebbero ancora più voluminose se dovessero indicare invece quello che non bisogna fare!

Nessuna norma dice di mettere a terra le ringhiere dei palazzi. Se apriamo questa parentesi su usi e abitudini errate nel settore elettrico entriamo in un ginepraio dal quale difficilmente riusciamo a liberarci attraverso poche righe di un forum. Ti invito solo a riflettere su una cosa: perchè deve essere pericolosa una ringhiera se non è messa a terra? Quale circuito elettrico richiude? Perché il rischio è di ritrovarsi un giorno con tutti gli oggetti metallici di casa e fuori casa con il loro bel collarino...

Con amicizia

Ps. Dimenticavo... hai ragione sulla CEI 12.43: parla di messa a terra ma non per le scariche atmosferiche, bensì per la protezione delle persone da accidentali entrate in tensione delle masse metalliche che compongono l'impianto a causa di un difetto di isolamento.
 
ho un impianto così distribuito antenna dat hd, e fracarro 6g che vanno in un amplificatore e poi in un partitore a 3 uscite 1 uscita va all'alimentatore le altre due si congiungono in 2 rispettivi miscelatori Fracarro MXST (che miscelano anche il segnale SAT) poi scendono in 2 stanze dove incontrano 2 demiscelatori Fracarro MXST questi hanno una vite per a messa a terra: la devo mettere a terra?
 
timoteo l. ha scritto:
ho un impianto così distribuito antenna dat hd, e fracarro 6g che vanno in un amplificatore e poi in un partitore a 3 uscite 1 uscita va all'alimentatore le altre due si congiungono in 2 rispettivi miscelatori Fracarro MXST (che miscelano anche il segnale SAT) poi scendono in 2 stanze dove incontrano 2 demiscelatori Fracarro MXST questi hanno una vite per a messa a terra: la devo mettere a terra?

La cosa più logica dovrebbe essere fare il collegamento di terra in prossimità del centralino. Se il palo appoggia nel sottotetto può essere fatto al palo stesso, oppure vedere se c'è un morsetto per la messa a terra nel centralino stesso.
Se il centralino avesse l'alimentatore integrato, verificare se la spina ha il polo di terra: in questo caso è già a posto (basta che esista l'impianto di terra di casa, ovviamente!!!).
Io controllerei solo con un tester che una volta fatto il collegamento a terra in una di queste posizioni ci sia continuità tra palo e calza di un cavo coassiale qualsiasi (discesa da antenna, uscita centralino, ecc...).
Basta mettere il multimetro sulla portata più bassa per la misura di resistenza (in Ohm, simbolo Omega) e verificare che risulti un valore basso indicato (un Ohm o meno). Se invece il multimetro segna un valore elevato o infinito (OL, overload), allora è il caso di collegare entrabi (palo e centralino) all'impianto di messa a terra.
Messe a terra sulla successiva distribuzione non servono a nulla. L'impianto attraverso la calza del cavo coassiale è automaticamente tutto connesso a terra.
 
@ professeur, tra l'altro piacere di incontrarti penso per la prima volta sul forum. non volevo certo attaccarti, lo scopo per cui ho aperto questa discussione, era semplicemente di capire la percentuale degli impianti a norma, e vedo che i miei sospetti vengono confermati. forse il 30% ha la terra per gli altri lasciamo perdere...anche per quel che riguarda la staticità meccanica o peggio l'impatto visivo...ho visto di quelle "cose" su per i tetti dove neanche gli uccelli osano riposarsi! comunque non pensare, anche nella "precisa" svizzera dove vivo, e dove vengono eseguiti, giustamente, spesso dei controlli sugli impianti da parte dell'ufficio competente, vengono alla luce molte manchevolezze spesso anche pericolose per gli utenti. un saluto, gherardo. PS. vedo che sei uno molto ferrato in materia e, ammetterai con me, che se cade anche un fulmine sull'antenna, e c'é il suo bel filo del 6 fra la palina e una buona terra, i danni e i rischi alle persone si riducono di molto. ( c'é addirittura gente che crede il contrario...! )
 
Ultima modifica:
Caro Gherardo, ti dirò che le leggi in Italia sono anche più severe che all'estero.
In Italia sin dalla pubblicazione della legge 46/90 del mazo 1990, oggi abrogata ma sostituita dal Decreto n. 37 del 22 gennaio 2008, che la ricalca parecchio e l'ha "inasprita" in alcuni punti, vige l'obbligo:
- di far progettare gli impianti (elettrici, elettronici, del gas, ecc...) a un professionista (perito industriale o ingegnere) iscritto al proprio albo professionale, quando le dimensioni dell'opera superano certi limiti (senza scendere nei particolari, a spanne possiamo dire che si salvano dalla progettazione gli appartamenti non grandi, piccoli negozietti, ecc...).
- di far realizzare TUTTI questi impianti (anche quelli non sottoposti a progettazione) a aziende (singoli artigiani o imprese) iscritte negli appositi albi delle Camere di Commercio o negli Albi delle Imprese Artigiane (con obbligo di abilitazione di un responsabile tecnico, titolare, ecc... per il settore nel quale bisogna operare) e che al termine dei lavori devono rilasciare la dichiarazione di conformità alla regola dell'arte dell'impianto da depositare poi presso lo sportello unico del comune di residenza. A campione, pescando da queste dichiarazioni, vengono fatti i controlli.

L'ho fatta abbastanza breve... ma credo sia comprensibile.

Il semplice cittadino è autorizzato, assumendosi la propria responsabilità, a realizzare la manutenzione ordinaria: si rompe una presa di casa, vado in negozio, ne compro una uguale e la sostituisco. O, al limite, se si guasta un magnetotermico nel quadretto di casa posso sostituirlo con uno uguale o equivalente acquistato in negozio.

Invece - adesso qui mi pioveranno addosso tutti - anche qui nel forum leggiamo a volte di "un amico che è venuto a casa e ci ha realizzato l'impianto d'antenna". Come pure in una ristrutturazione domestica "lui che è tanto bravo mi ha rifatto tutto l'impianto elettrico". E' però giusto sapere che questo è reato, e il colpevole è sia chi ha fatto il lavoro, sia chi lo ha commissionato.

Io faccio l'insegnante tecnico, insegno ai miei studenti a fare gli impianti elettrici ma non posso farli se non a livello didattico. Nel Decreto 37/2008 si dice chiaramente: fai fare agli studenti il circuito, lo provate e poi lo smontate! Quindi la legge si è ricordata anche della scuola!!!

Per qualche tempo sono stato iscritto all'albo professionale e ho fatto progettazione di impianti elettrici, in un certo senso attraverso il progetto dicevo all'elettricista cosa doveva fare. Ma per legge non posso (e non potevo) fare gli impianti.

Sono stato un po' lungo, ovviamente avrai capito che non è una "lezioncina" per te, ma mi sembrava l'occasione per chiarire alcune cose che a volte sono sconosciute ai più.

Cordialità
Stefano

Ps: in Svizzera come funziona?
 
professeur ha scritto:
La cosa più logica dovrebbe essere fare il collegamento di terra in prossimità del centralino. Se il palo appoggia nel sottotetto può essere fatto al palo stesso, oppure vedere se c'è un morsetto per la messa a terra nel centralino stesso.
Se il centralino avesse l'alimentatore integrato, verificare se la spina ha il polo di terra: in questo caso è già a posto (basta che esista l'impianto di terra di casa, ovviamente!!!).
Io controllerei solo con un tester che una volta fatto il collegamento a terra in una di queste posizioni ci sia continuità tra palo e calza di un cavo coassiale qualsiasi (discesa da antenna, uscita centralino, ecc...).
Basta mettere il multimetro sulla portata più bassa per la misura di resistenza (in Ohm, simbolo Omega) e verificare che risulti un valore basso indicato (un Ohm o meno). Se invece il multimetro segna un valore elevato o infinito (OL, overload), allora è il caso di collegare entrabi (palo e centralino) all'impianto di messa a terra.
Messe a terra sulla successiva distribuzione non servono a nulla. L'impianto attraverso la calza del cavo coassiale è automaticamente tutto connesso a terra.

Aggiungo, conviene comunque collegare a terra sia il palo, sia la calza schermante del cavo, anche se questi due elementi dovessero risultare già connessi tramite il dipolo dell'antenna.
 
da noi erano i piu severi dell'europa prima della cee rispetto all'italia dove c'erano tanti "filini" anche mezzi scoperti ...ora vedo che da voi non scherzano piu: da un estremo all'altro! dicevo qui con le nuove normative sugli impianti nei locali pubblici non transigono, per correnti forti (trifase) ci vuole il mastro elettricista mentre, e questa é la novita, per le correnti deboli ( menio di 13 A monofase) hanno liberalizzato, cioé chiunque puo farli. per quanto riguarda le antenne poi é sempre stato libero poiche ritenute, come i campanelli e citofono impianto a bassa tensione.
 
@ Gherardo
L'estremo da un punto all'altro è dovuto al fatto che da noi è diffuso il fai-da-te senza le opportune conoscenze che può creare danni notevoli.
Prima del 1990 nei supermercati e grandi centri commerciali si trovava poco materiale elettrico: spine e prese volanti per sostituire quelle danneggiate, qualche morsetto, qualche interruttore da mettere sul cavo dell'abat-jour.
Dopo il 1990 (e la legge restrittiva) nei supermercati e nei centri commerciali si trova tutto il necessario per realizzare impianti elettrici completi. Ultimamente anche d'antenna. Salvo magari scrivere su volantini e depliant che "gli impianti devono essere realizzati da personale qualificato" (che dice tutto e non dice niente, salvo forse essere un tentativo di salvarsi la coscienza dei venditori).
Del resto il reato non è vendere il materiale, ma realizzare l'impianto! ;)
Ecco dove probabilmente ci distinguiamo in Italia.

Per le antenne, siccome la legge è stata preparata certamente da un comitato tecnico, credo che siano state ritenute pericolose perché alimentate comunque dalla tensione di rete attraverso un alimentatore e, in caso di difetto di isolamento, a rischio di portare potenziali pericolosi un po' a tutti i componenti dell'impianto.
Pensa ad un impianto condominiale fatto male dove, come detto, non è stato messo a terra dell'impianto di antenna: un difetto di isolamento su un apparecchio collegato alla presa d'antenna di un utente porta un potenziale pericoloso anche in tutti gli appartamenti!

Approfitto per un'altra domanda: mi pare che fino a qualche tempo fa da voi si potesse utilizzare il neutro anche come conduttore di protezione (terra). E' ancora così?
 
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