Aumenti in bolletta e fine maggior tutela luce-gas (luglio 2024)

E chi fa conteggi più precisi i portali commerciali?
Non c’è anche per il gas?
Non ho capito come si raffronta il mercato tutelato con il mercato libero con questo strumento?
I portali commerciali? Non credo proprio.
Non c'è anche per il gas? No che io sappia.
Come si raffronta il mercato tutelato con il mercato libero con questo strumento?
Lo strumento (al pari del grafico Arera) dà lo storico del costo medio in tutela a kWh (tutto compreso) trimestre per trimestre. Ma al contrario del grafico Arera lo calcola per un valore qualsiasi di consumo annuale, proprio per evitare di usare dei costi medi riferiti a 2700 kwWh/anno, che non sarebbero appropriati per tutte le utenze.

Riprendo l'esempio del pensionato con consumo 1300 kWh/anno = circa 108 kWh/mese. Vai sul grafico che ho postato più su e vedi che ad esempio nel 4º trimestre 2023 il costo medio (per quei 1300 kWh/anno = 108 kWh/mese) era 0,336 €/kWh. Il costo mensile in tutela, nel 4º trimestre 2023, sarebbe stato per lui 0,336 × 108 = 36,29 €/mese. A gennaio 2024 è invece 0,308 × 108 = 33,26 €.

Se ti sembra macchinoso puoi partire da https://tutela.neocities.org/Bolletta e metti i dati della bolletta del pensionato. Diciamo dal 1º dicembre al 31 dicembre 2023 (un mese), consumo 36 kWh in F1 e altrettanti in F2 e F3. Totale 108 kWh/mese, potenza 3 kW. Compare il link al calcolo bolletta: https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=1&p=3&eb=108&f=&t=20231201-20231231&bi=1&b=1
Ci clicchi sopra e (dopo aver dato OK) atterri sulla pagina che dà il totale di 36,29 €. Se apri le linguette "stile Portale Offerte" vedi il dettaglio di tutti i termini di spesa: Materia prima energia 21,92 € di cui 4,87 € quota fissa, 0,11326×108=12,23 € di prezzo energia, 1,38 € di dispacciamento, 3,44 € di perequazione. In effetti 21,92 = 4,87+12,23+1,38+3,44. Tutto torna. Idem per i termini in Trasporto e gestione contatore e Oneri di sistema. Non c'è accisa perché il consumo è basso, sotto il limite esenzione.
 
Infatti ho detto che non devi fare bolletta/kWh ma devi usare solo i parametri della materia prima perché solo quelli variano per gestore.

Tra l’offerta di Enel e quella di Octopus non hai altra scelta.
Ma se tu hai il costo al KWh comprese tutte le spese come nel caso di Arera o le bollette di un anno hai un raffronto corrispondente alla realtà.
Nel già citato raffronto del 14/11 in cui l’altro utente con 2250 kWh annui spendeva 200€ più di me che ne avevo consumati 2745 non interessa ne sapere i costi fissi né il costo della materia prima.
Ed è innegabile che il suo costo al KWh nei 12 mesi precedenti sia stato di 0,45€ ed il mio 0,30.
Cosi come è vero che questo trimestre il tutelato costi finito 4,8 cent in meno della mia offerta, ma questo non basta a dire che è sempre stato il migliore.
 
I portali commerciali? Non credo proprio.
Non c'è anche per il gas? No che io sappia.
Come si raffronta il mercato tutelato con il mercato libero con questo strumento?
Lo strumento (al pari del grafico Arera) dà lo storico del costo medio in tutela a kWh (tutto compreso) trimestre per trimestre. Ma al contrario del grafico Arera lo calcola per un valore qualsiasi di consumo annuale, proprio per evitare di usare dei costi medi riferiti a 2700 kwWh/anno, che non sarebbero appropriati per tutte le utenze.

Riprendo l'esempio del pensionato con consumo 1300 kWh/anno = circa 108 kWh/mese. Vai sul grafico che ho postato più su e vedi che ad esempio nel 4º trimestre 2023 il costo medio (per quei 1300 kWh/anno = 108 kWh/mese) era 0,336 €/kWh. Il costo mensile in tutela, nel 4º trimestre 2023, sarebbe stato per lui 0,336 × 108 = 36,29 €/mese. A gennaio 2024 è invece 0,308 × 108 = 33,26 €.

Se ti sembra macchinoso puoi partire da https://tutela.neocities.org/Bolletta e metti i dati della bolletta del pensionato. Diciamo dal 1º dicembre al 31 dicembre 2023 (un mese), consumo 36 kWh in F1 e altrettanti in F2 e F3. Totale 108 kWh/mese, potenza 3 kW. Compare il link al calcolo bolletta: https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=1&p=3&eb=108&f=&t=20231201-20231231&bi=1&b=1
Ci clicchi sopra e (dopo aver dato OK) atterri sulla pagina che dà il totale di 36,29 €. Se apri le linguette "stile Portale Offerte" vedi il dettaglio di tutti i termini di spesa: Materia prima energia 21,92 € di cui 4,87 € quota fissa, 0,11326×108=12,23 € di prezzo energia, 1,38 € di dispacciamento, 3,44 € di perequazione. In effetti 21,92 = 4,87+12,23+1,38+3,44. Tutto torna. Idem per i termini in Trasporto e gestione contatore e Oneri di sistema. Non c'è accisa perché il consumo è basso, sotto il limite esenzione.

Dal cellulare non riesco ad arrivare a determinare il costo del libero, posto che verrà utilizzato un costo stabilito statisticamente nella realtà c’è chi ha/aveva una tariffa migliore e chi peggiore.
 
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Tra l’offerta di Enel e quella di Octopus non hai altra scelta.
Ma se tu hai il costo al KWh comprese tutte le spese come nel caso di Arera o le bollette di un anno hai un raffronto corrispondente alla realtà.
Nel già citato raffronto del 14/11 in cui l’altro utente con 2250 kWh annui spendeva 200€ più di me che ne avevo consumati 2745 non interessa ne sapere i costi fissi né il costo della materia prima.
Ed è innegabile che il suo costo al KWh nei 12 mesi precedenti sia stato di 0,45€ ed il mio 0,30.
Cosi come è vero che questo trimestre il tutelato costi finito 4,8 cent in meno della mia offerta, ma questo non basta a dire che è sempre stato il migliore.
Ma continui a vedere le cose in modo parziale.
Ad esempio sei sicuro che se aveste avuto identico consumo annuo sotto i 1000kWh la tua offerta sarebbe stata migliore?
Il CCV è lo stesso?
Ti faccio sommessamente notare (perché a quanto vedo quest'aspetto lo stai ignorando) che se sul portale offerte cambi i consumi cambia la classifica, anche a parità di fisso/fisso e variabile/variabile. Altrimenti non avrebbe senso chiederti quanto consumi: confrontavi lo spread e amen.

Figuriamoci se confronti mele e pere.
Quello si fa ex post a parità di consumi, non ex ante.

Comunque inutile stare a fasciarci la testa, hai lo strumento di @TGuido56 che può toglierti i dubbi ex post su cosa sia stato più conveniente tra tutela e mercato libero. e per me non basta dire che 1 operatore su 100 sia stato migliore ogni mese per farmi dire che il libero è migliore, ho già ribadito che sono trappole perché dopo 12 mesi arriva la batosta (pure col variabile, il fisso ci può stare se il mercato sale) e non mi pare una soluzione trottare tra gestori per avere un risparmio modesto, sicuramente inferiore a quanto è l'aggravio medio del mercato libero.
Penso potrai confermare anche tu che il tutelato si è sempre ampiamente posizionato sotto la media tra minimo e massimo del libero mercato.

L'unico auspicio che ho è che ora che la tutela , essendo stata limitata ad una platea più ristretta , possa giovarne la concorrenza (ma mi pare che ancora i frutti siano poco maturi)
 
Ultima modifica:
Quello che fa fede e quanto uno spende in totale diviso per il numero dei kWh.
Così fa i conti Arera da 20 anni e così li faccio io.
La tutela ha prezzi energia (PE) fissati ex-ante, qualche giorno prima del nuovo trimestre e che restano poi fissi per tre mesi.
Speculazioni e guerre hanno accresciuto la volubilità del mercato. Ragion per cui Arera stenta nel fissare prezzi "giusti" su un orizzonte trimestrale.
Per la tutela c'è comunque in bolletta la perequazione (PPE): il recupero tardivo, 3-6 mesi dopo, della differenza tra PE preventivato e quello reale di acquisto sul mercato nel trimestre precedente (che per l'utente dovrebbe essere circa PUN+perdite rete+2%). Ciò porta ad aggiornamenti del costo all'utente (PE+PPE) a scoppio ritardato.

Le offerte sul libero indicizzate sono invece prezzate in base PUN mensile a consuntivo. Si paga ogni bolletta sul prezzo reale medio nazionale di mercato di quel mese.

Perciò un confronto tutela contro libero lascia il tempo che trova. Basta prendere periodi diversi e si può dire tutto e il contrario di tutto.
Paragoniamo il PUN+10% di perdite di rete (la base di tutte le offerte indicizzate) contro il Prezzo energia + perequazione (PE+PPE) della tutela, che è il costo effettivo per i tutelati.

Ad agosto 2022 il PUN+10% stava a 0,559 €/kWh. In tutela il PE+PPE stava a 0,292 €/kWh ossia circa la metà.
A ottobre 2022 il PUN+10% stava a 0,233 €/kWh. In tutela il PE+PPE stava a 0,517 €/kWh ossia più del doppio.

Si possono solo dire due cose con certezza. Che alla lunga nella "partita tutela" lo Stato non ci guadagna né ci perde. Non ci fa la cresta. E la tutela non è neanche un servizio assistenziale o con tariffe calmierate. È un conto aperto presso la Cassa Servizi Energetici Ambientali (CSEA) in cui le entrate (tramite le bollette pagate dagli utenti) sul lungo termine eguagliano le uscite (gli acquisti di energia giornalieri di Acquirente Unico alla borsa elettrica).
Gli acquisti di A.U. sono documentati e trasparenti https://www.acquirenteunico.it/attivita/acquisti-energia
La tutela è in qualche modo penalizzata rispetto ai venditori sul libero. Per legge dal 2017 A.U. può solo acquistare sul Mercato del Giorno Prima (MGP). Non può siglare accordi bilaterali a più lungo termine. Non può contare su impianti di generazione in proprio che abbasserebbero i costi.
D'altro canto la tutela non ha inutili costi accessori: agenti e call center per vendere contratti, posizionamento e sconti passando dai comparatori di offerte, buoni "porta un amico", ecc. Qualche utente ci guadagnerà pure, ma il risultato è una commercializzazione mediamente più alta che in tutela.

Mediando sugli ultimi tre anni (compreso il funesto periodo di estate 2022) si può verificare che la tutela è costata nel complesso - sul termine materia energia PE+PPE - un +5,4% rispetto ad un ipotetico contratto al solo PUN+perdite, ossia con spread zero. I vari Trasporto, Oneri, Accisa e IVA non variano tra tutela e libero e pesano circa altrettanto.
Nella bolletta "fatta e finita" la tutela sta quindi a un +2,7% rispetto al miglior contratto indicizzato sul libero.

Invece un utente sveglio e attento al "vento che tira", e che si barcamena tra offerte fisse e variabili, può aver risparmiato di più.
Complice anche il milleproroghe di Draghi che, bloccando le modifiche unilaterali ai contratti sul libero, sperava di uccidere presto la tutela. Ma non gli è riuscito. E ne ha tratto beneficio economico solo chi all'epoca aveva un fisso ancora lontano dalla scadenza.

Riguardo al costo medio a kWh in bolletta, concordo che è un indicatore facile da calcolare. Ad esempio si prende un anno intero, si sommano le bollette (sottraendo il canone RAI) e si divide per il consumo annuale. Calcolo che tutti riescono a fare.
Quanto vale ad esempio il costo medio in tutela per un consumo di 2775 kWh/anno che indicava giorgio.tomelleri ?
Bisognerebbe anche sapere la frazione di consumo in F1 che metto indicativamente al 30%.
Dopodiché il costo medio si sforna da solo.
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20232-20241&b=12 si clicca sull'iconcina colorata "grafico a torta".
Il costo medio viene 0,2522 €/kWh negli ultimi 4 trimestri compreso quello attuale
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20222-20241&b=12 è 0,3379 €/kWh (media su ultimi due anni)
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20222-20241&b=12 0,3508 €/kWh (media ultimi 3 anni)
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20202-20241&b=12 0,3080 €/kWh (media ultimi 4 anni)

Nella pagina ognuno - tramite i vari campi e il menu "stima costo" - può poi variare per suo conto il consumo annuale, gli altri parametri, l'orizzonte temporale, e ottiene così il costo medio in tutela veritiero per il suo caso specifico.
Poi casomai ne riparliamo.
 
Ultima modifica:
Ma continui a vedere le cose in modo parziale.
Ad esempio sei sicuro che se aveste avuto identico consumo annuo sotto i 1000kWh la tua offerta sarebbe stata migliore?
Il CCV è lo stesso?
Ti faccio sommessamente notare (perché a quanto vedo quest'aspetto lo stai ignorando) che se sul portale offerte cambi i consumi cambia la classifica, anche a parità di fisso/fisso e variabile/variabile. Altrimenti non avrebbe senso chiederti quanto consumi: confrontavi lo spread e amen.

Figuriamoci se confronti mele e pere.
Quello si fa ex post a parità di consumi, non ex ante.

Comunque inutile stare a fasciarci la testa, hai lo strumento di @TGuido56 che può toglierti i dubbi ex post su cosa sia stato più conveniente tra tutela e mercato libero. e per me non basta dire che 1 operatore su 100 sia stato migliore ogni mese per farmi dire che il libero è migliore, ho già ribadito che sono trappole perché dopo 12 mesi arriva la batosta (pure col variabile, il fisso ci può stare se il mercato sale) e non mi pare una soluzione trottare tra gestori per avere un risparmio modesto, sicuramente inferiore a quanto è l'aggravio medio del mercato libero.
Penso potrai confermare anche tu che il tutelato si è sempre ampiamente posizionato sotto la media tra minimo e massimo del libero mercato.

L'unico auspicio che ho è che ora che la tutela , essendo stata limitata ad una platea più ristretta , possa giovarne la concorrenza (ma mi pare che ancora i frutti siano poco maturi)
Io consumo tra 2700 e 2800 KWh
annui, se tu guardi la differenza che c’è tra 2000 e 2700 kWh annui ti rendi conto che il conteggio di Arera è perfettamente congruo.
 
La tutela ha prezzi energia (PE) fissati ex-ante, qualche giorno prima del nuovo trimestre e che restano poi fissi per tre mesi.
Speculazioni e guerre hanno accresciuto la volubilità del mercato. Ragion per cui Arera stenta nel fissare prezzi "giusti" su un orizzonte trimestrale.
Esatto, quindi il confronto mele e pere ha poco senso (senza contare il rischio PMU del libero).
Paragoniamo il PUN+10% di perdite di rete (la base di tutte le offerte indicizzate) contro il Prezzo energia + perequazione (PE+PPE) della tutela, che è il costo effettivo per i tutelati.

Ad agosto 2022 il PUN+10% stava a 0,559 €/kWh. In tutela il PE+PPE stava a 0,292 €/kWh ossia circa la metà.
A ottobre 2022 il PUN+10% stava a 0,233 €/kWh. In tutela il PE+PPE stava a 0,517 €/kWh ossia più del doppio.
Chiaramente lo sfasamento temporale di aggiornamento ci mette del suo..

Si possono solo dire due cose con certezza. Che alla lunga nella "partita tutela" lo Stato non ci guadagna né ci perde. Non ci fa la cresta. E la tutela non è neanche un servizio assistenziale o con tariffe calmierate.
Non lo è, ma di fatto i privati devono andare in perdita per essere concorrenziali. Tant'è che dopo 12 mesi come ripetuto più volte se non cambi rischi la legnata.

D'altro canto la tutela non ha inutili costi accessori: agenti e call center per vendere contratti, posizionamento e sconti passando dai comparatori di offerte, buoni "porta un amico", ecc. Qualche utente ci guadagnerà pure, ma il risultato è una commercializzazione mediamente più alta che in tutela.
Esattamente..cosa che non vogliamo vedere illudendoci che il mercato libero ci fa risparmiare sempre.

Mediando sugli ultimi tre anni (compreso il funesto periodo di estate 2022) si può verificare che la tutela è costata nel complesso - sul termine materia energia PE+PPE - un +5,4% rispetto ad un ipotetico contratto al solo PUN+perdite, ossia con spread zero. I vari Trasporto, Oneri, Accisa e IVA non variano tra tutela e libero e pesano circa altrettanto.
Nella bolletta "fatta e finita" la tutela sta quindi a un +2,7% rispetto al miglior contratto indicizzato sul libero.
Hai detto bene: ipotetico contratto variabile a spread ZERO. Quanti ce ne sono in giro?
E non abbiamo parlato di CCV. Non è raro trovare gestori a oltre 100€/anno di CCV.

Invece un utente sveglio e attento al "vento che tira", e che si barcamena tra offerte fisse e variabili, può aver risparmiato di più.
Complice anche il milleproroghe di Draghi che, bloccando le modifiche unilaterali ai contratti sul libero, sperava di uccidere presto la tutela. Ma non gli è riuscito. E ne ha tratto beneficio economico solo chi all'epoca aveva un fisso ancora lontano dalla scadenza.
Esatto, rincorrendo la concorrenza e mangiandosi i bonus.
Cosa che presto finirà per due motivi: PMU in caso di fiammate del costo MP o penale per recesso prima dei 12 mesi.
Riguardo al costo medio a kWh in bolletta, concordo che è un indicatore facile da calcolare. Ad esempio si prende un anno intero, si sommano le bollette (sottraendo il canone RAI) e si divide per il consumo annuale. Calcolo che tutti riescono a fare.
Quanto vale ad esempio il costo medio in tutela per un consumo di 2775 kWh/anno che indicava giorgio.tomelleri ?
Bisognerebbe anche sapere la frazione di consumo in F1 che metto indicativamente al 30%.
Dopodiché il costo medio si sforna da solo.
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20232-20241&b=12 si clicca sull'iconcina colorata "grafico a torta".
Il costo medio viene 0,2522 €/kWh negli ultimi 4 trimestri compreso quello attuale
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20222-20241&b=12 è 0,3379 €/kWh (media su ultimi due anni)
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20222-20241&b=12 0,3508 €/kWh (media ultimi 3 anni)
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20202-20241&b=12 0,3080 €/kWh (media ultimi 4 anni)

Nella pagina ognuno - tramite i vari campi e il menu "stima costo" - può poi variare per suo conto il consumo annuale, gli altri parametri, l'orizzonte temporale, e ottiene così il costo medio in tutela veritiero per il suo caso specifico.
Poi casomai ne riparliamo.
Possibilmente evitando di confrontare mele e pere dicendo tizio consuma 1kWh e spende 120€ e ha un costo medio di 120€/kWh ergo maggiore del mio.
 
La tutela ha prezzi energia (PE) fissati ex-ante, qualche giorno prima del nuovo trimestre e che restano poi fissi per tre mesi.
Speculazioni e guerre hanno accresciuto la volubilità del mercato. Ragion per cui Arera stenta nel fissare prezzi "giusti" su un orizzonte trimestrale.
Per la tutela c'è comunque in bolletta la perequazione (PPE): il recupero tardivo, 3-6 mesi dopo, della differenza tra PE preventivato e quello reale di acquisto sul mercato nel trimestre precedente (che per l'utente dovrebbe essere circa PUN+perdite rete+2%). Ciò porta ad aggiornamenti del costo all'utente (PE+PPE) a scoppio ritardato.

Le offerte sul libero indicizzate sono invece prezzate in base PUN mensile a consuntivo. Si paga ogni bolletta sul prezzo reale medio nazionale di mercato di quel mese.

Perciò un confronto tutela contro libero lascia il tempo che trova. Basta prendere periodi diversi e si può dire tutto e il contrario di tutto.
Paragoniamo il PUN+10% di perdite di rete (la base di tutte le offerte indicizzate) contro il Prezzo energia + perequazione (PE+PPE) della tutela, che è il costo effettivo per i tutelati.

Ad agosto 2022 il PUN+10% stava a 0,559 €/kWh. In tutela il PE+PPE stava a 0,292 €/kWh ossia circa la metà.
A ottobre 2022 il PUN+10% stava a 0,233 €/kWh. In tutela il PE+PPE stava a 0,517 €/kWh ossia più del doppio.

Si possono solo dire due cose con certezza. Che alla lunga nella "partita tutela" lo Stato non ci guadagna né ci perde. Non ci fa la cresta. E la tutela non è neanche un servizio assistenziale o con tariffe calmierate. È un conto aperto presso la Cassa Servizi Energetici Ambientali (CSEA) in cui le entrate (tramite le bollette pagate dagli utenti) sul lungo termine eguagliano le uscite (gli acquisti di energia giornalieri di Acquirente Unico alla borsa elettrica).
Gli acquisti di A.U. sono documentati e trasparenti https://www.acquirenteunico.it/attivita/acquisti-energia
La tutela è in qualche modo penalizzata rispetto ai venditori sul libero. Per legge dal 2017 A.U. può solo acquistare sul Mercato del Giorno Prima (MGP). Non può siglare accordi bilaterali a più lungo termine. Non può contare su impianti di generazione in proprio che abbasserebbero i costi.
D'altro canto la tutela non ha inutili costi accessori: agenti e call center per vendere contratti, posizionamento e sconti passando dai comparatori di offerte, buoni "porta un amico", ecc. Qualche utente ci guadagnerà pure, ma il risultato è una commercializzazione mediamente più alta che in tutela.

Mediando sugli ultimi tre anni (compreso il funesto periodo di estate 2022) si può verificare che la tutela è costata nel complesso - sul termine materia energia PE+PPE - un +5,4% rispetto ad un ipotetico contratto al solo PUN+perdite, ossia con spread zero. I vari Trasporto, Oneri, Accisa e IVA non variano tra tutela e libero e pesano circa altrettanto.
Nella bolletta "fatta e finita" la tutela sta quindi a un +2,7% rispetto al miglior contratto indicizzato sul libero.

Invece un utente sveglio e attento al "vento che tira", e che si barcamena tra offerte fisse e variabili, può aver risparmiato di più.
Complice anche il milleproroghe di Draghi che, bloccando le modifiche unilaterali ai contratti sul libero, sperava di uccidere presto la tutela. Ma non gli è riuscito. E ne ha tratto beneficio economico solo chi all'epoca aveva un fisso ancora lontano dalla scadenza.

Riguardo al costo medio a kWh in bolletta, concordo che è un indicatore facile da calcolare. Ad esempio si prende un anno intero, si sommano le bollette (sottraendo il canone RAI) e si divide per il consumo annuale. Calcolo che tutti riescono a fare.
Quanto vale ad esempio il costo medio in tutela per un consumo di 2775 kWh/anno che indicava giorgio.tomelleri ?
Bisognerebbe anche sapere la frazione di consumo in F1 che metto indicativamente al 30%.
Dopodiché il costo medio si sforna da solo.
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20232-20241&b=12 si clicca sull'iconcina colorata "grafico a torta".
Il costo medio viene 0,2522 €/kWh negli ultimi 4 trimestri compreso quello attuale
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20222-20241&b=12 è 0,3379 €/kWh (media su ultimi due anni)
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20222-20241&b=12 0,3508 €/kWh (media ultimi 3 anni)
Su https://tutela.neocities.org/Dettaglio?r=n&m=0&p=3&e=2775&f=30&t=20202-20241&b=12 0,3080 €/kWh (media ultimi 4 anni)

Nella pagina ognuno - tramite i vari campi e il menu "stima costo" - può poi variare per suo conto il consumo annuale, gli altri parametri, l'orizzonte temporale, e ottiene così il costo medio in tutela veritiero per il suo caso specifico.
Poi casomai ne riparliamo.
Lo Stato non ci perde ne ci guadagna ma il SEN solo per citare il più importante ha il suo margine di profitto, è una SpA del gruppo ENEL..

Il “Calcolatore” conferma che i 25,24 al kWh del cliente tipo li posso usare in tutta tranquillità.

Mi resta sempre da capire come si evince ill costo del libero.

Io resto comunque della mia idea ch se tu consumi 2250 kWh in un hanno e spendi 900€ (0,4€ al kWh) ed io che consumo 2775 spendo 800€ (0,29 al kWh) io ho sicuramente una tariffa migliore della tua senza bisogno di conoscere CCV e PUN.
 
Ultima modifica:
Io resto comunque della mia idea ch se tu consumi 2250 kWh in un hanno e spendi 900€ (0,4€ al kWh) ed io che consumo 2775 spendo 800€ (0,29 al kWh) io ho sicuramente una tariffa migliore della tua senza bisogno di conoscere CCV e PUN.
Se il consumo fosse stato di 225 e 277,5 ceteris paribus?
Quindi stai dicendo che tu, sicuramente per 2250 avresti speso 650€ ?
 
Ultima modifica:
Raga c'è una cosa che non ho capito. Ma come può un singolo fornitore nel mercato libero decidere di offrire energia solo da fonti rinnovabili o meno? Ma in realtà da quel lato non sono tutti uguali? Nel senso che cambia solamente chi fa le bollette? Grazie
 
Lo Stato non ci perde ne ci guadagna ma il SEN solo per citare il più importante ha il suo margine di profitto, è una SpA del gruppo ENEL
A riguardo va detto che gli esercenti la tutela sono di fatto tutti delle S.p.A.: Il Servizio Elettrico è di IREN Mercato S.p.A., Servizio Elettrico Roma è di ACEA S.p.A., Energia Base è di Hera Comm S.p.A., Energia Base Trieste è di EstEnergy S.p.A. controllata da Hera, Bolletta Elettrica Transitoria è di AGSM AIM Energy S.p.A., TU.GG è di Alperia Smart Services Srl controllata da Alperia Smart Services GmbH, ServizioElettrico Umbria è di Umbria Energy S.p.A., Marche Energia è di Prometeo S.p.A., Servizio elettrico Trani è di AMET S.p.A.,...
Non trovo così strano strano che il Servizio Elettrico Nazionale sia di Enel Energia S.p.A.

Sul fatto che il SEN abbia il suo margine di profitto, porrei diverse domande. Qual è la voce (o le voci) in bolletta in cui si concretizza questo profitto? Vediamolo.
Non molto sulla commercializzazione di 69,17 €/anno, che tra l'altro la fissa Arera per tutti gli esercenti la tutela e la considera un costo congruo.
Non direi sul costo energia PE+PPE, che pure fissa Arera e che è una partita senza guadagno né perdite sia per gli esercenti la tutela che per lo Stato.

Il conto che ho fatto "a posteriori" nel post più sopra mostra (dati alla mano che posso esibire) che alla lunga PE+PPE = 1,1×PUN×(1+5,4%).
Ma quel che per brevità non ho detto è che il prezzo medio di acquisto di Acquirente Unico su MGP è sempre maggiore del PUN.
Perché? A.U. si lascia forse fregare alla borsa elettrica? No, tutt'altro.
Il PUN (monorario) è una media aritmetica uniforme su tutte le ore di un mese. Gli acquisti di energia A.U. non sono uniformi. La schiera dei tutelati (ma del resto anche gli utenti domestici sul libero) tende a consumare di più nelle ore in cui il costo orario del PUN è maggiore.
I resoconti mensili di A.U. mostrano che gli acquisti (per soddisfare ora per ora il fabbisogno energetico dei tutelati) finiscono a un prezzo che è, a seconda dei mesi, da un +1,8% al +3,5% al di sopra del PUN mediato orario mensile.
Ci sono poi da aggiungere i costi fissi di partecipazione alla borsa elettrica e la remunerazione di A.U. che non fa il lavoro gratis.
Se volessimo fare una disamina della filiera dei costi in tutela bisognerebbe leggere
e suoi i vari aggiornamenti 2017, 2019, 2021 (quasi titti reperibili in rete). Lavoro da affidare a un bravo tesista che ha mesi da dedicarci, non da discutere en passant su un forum.
Alla fine sono portato a credere che quel +5,4% sul PUN abbia ragion d'essere, ossia che la tutela, benché assediata da una schera di denigratori, ha le mani pulite e i conti puliti.

Ultima cosa: l'Italia sarà tra i pochi paesi UE che hanno ceduto (creduto?) alla liberalizzazione.
Francia, Germania, Spagna, Polonia, Portogallo, Grecia: o hanno già detto che non intendono de-tutelarsi (si tengono strette le loro tariffe statali) o la menano aspettando quel termine del 2017 che sarà una débâcle del progetto UE "tutti sul libero".
In sostanza all'estero dicono: meglio tenersi anche la tutela oltre al libero, che stiamo più sicuri.
 
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Quindi brevemente questo vuoldire che in media per battere Arera bisognerebbe trovare un variabile che abbia meno di 5c di spread e un CCV sotto i 70€?
 
A riguardo va detto che gli esercenti la tutela sono di fatto tutti delle S.p.A.: Il Servizio Elettrico è di IREN Mercato S.p.A., Servizio Elettrico Roma è di ACEA S.p.A., Energia Base è di Hera Comm S.p.A., Energia Base Trieste è di EstEnergy S.p.A. controllata da Hera, Bolletta Elettrica Transitoria è di AGSM AIM Energy S.p.A., TU.GG è di Alperia Smart Services Srl controllata da Alperia Smart Services GmbH, ServizioElettrico Umbria è di Umbria Energy S.p.A., Marche Energia è di Prometeo S.p.A., Servizio elettrico Trani è di AMET S.p.A.,...
Non trovo così strano strano che il Servizio Elettrico Nazionale sia di Enel Energia S.p.A.

Sul fatto che il SEN abbia il suo margine di profitto, porrei diverse domande. Qual è la voce (o le voci) in bolletta in cui si concretizza questo profitto? Vediamolo.
Non molto sulla commercializzazione di 69,17 €/anno, che tra l'altro la fissa Arera per tutti gli esercenti la tutela e la considera un costo congruo.
Non direi sul costo energia PE+PPE, che pure fissa Arera e che è una partita senza guadagno né perdite sia per gli esercenti la tutela che per lo Stato.

Il conto che ho fatto "a posteriori" nel post più sopra mostra (dati alla mano che posso esibire) che alla lunga PE+PPE = 1,1×PUN×(1+5,4%).
Ma quel che per brevità non ho detto è che il prezzo medio di acquisto di Acquirente Unico su MGP è sempre maggiore del PUN.
Perché? A.U. si lascia forse fregare alla borsa elettrica? No, tutt'altro.
Il PUN (monorario) è una media aritmetica uniforme su tutte le ore di un mese. Gli acquisti di energia A.U. non sono uniformi. La schiera dei tutelati (ma del resto anche gli utenti domestici sul libero) tende a consumare di più nelle ore in cui il costo orario del PUN è maggiore.
I resoconti mensili di A.U. mostrano che gli acquisti (per soddisfare ora per ora il fabbisogno energetico dei tutelati) finiscono a un prezzo che è, a seconda dei mesi, da un +1,8% al +3,5% al di sopra del PUN mediato orario mensile.
Ci sono poi da aggiungere i costi fissi di partecipazione alla borsa elettrica e la remunerazione di A.U. che non fa il lavoro gratis.
Se volessimo fare una disamina della filiera dei costi in tutela bisognerebbe leggere
e suoi i vari aggiornamenti 2017, 2019, 2021 (quasi titti reperibili in rete). Lavoro da affidare a un bravo tesista che ha mesi da dedicarci, non da discutere en passant su un forum.
Alla fine sono portato a credere che quel +5,4% sul PUN abbia ragion d'essere, ossia che la tutela, benché assediata da una schera di denigratori, ha le mani pulite e i conti puliti.

Ultima cosa: l'Italia sarà tra i pochi paesi UE che hanno ceduto (creduto?) alla liberalizzazione.
Francia, Germania, Spagna, Polonia, Portogallo, Grecia: o hanno già detto che non intendono de-tutelarsi (si tengono strette le loro tariffe statali) o la menano aspettando quel termine del 2017 che sarà una débâcle del progetto UE "tutti sul libero".
In sostanza all'estero dicono: meglio tenersi anche la tutela oltre al libero, che stiamo più sicuri.
Intendi dire che la tutela è offerta gratuitamente dalle aziende che la erogano?
Anni fa il Sole 24h parlò di utili non proprio pare a zero per il SEN, a quello era il riferimento al far parte del gruppo Enel.
 
...vuol dire che in media per battere Arera bisognerebbe trovare un variabile che abbia meno di 5c di spread e un CCV sotto i 70€?
Esercizio ormai poco utile, visto che la tutela chiude il 30/06/2024. Comunque sia, prendendo il PUN monorario di gennaio a poco meno di 0,100 €, un'offerta molto onesta sarebbe con spread a (1+10%)×PUN×5,4% = 0,00594 €/kWh. E chi fa offerte del genere? Volendo se ne trovano anche a spread zero, ma con commercializzazione alle stelle.

Il rischio grosso non è solo nel mercato libero. È nel DL Energia dove nel testo definitivo leggo: "...applicazione ai clienti finali, a decorrere dal 1º gennaio 2025, di prezzi zonali definiti in base all'andamento del mercato all'ingrosso dell'energia elettrica".
Tutto ciò grazie all'emendamento 19.6 approvato all'ultimo minuto https://documenti.camera.it/apps/em...&idPropostaEmendativa=19.6.&position=20240122

Per chi non lo sapesse il PUN (acronimo di Prezzo Unico Nazionale) è già da tempo la media dei prezzi zonali: l'Italia è divisa in zone e ognuna sviluppa un suo prezzo. Ma grazie al cielo se ne ricava la media, e questo valore è la base di tutte le offerte indicizzate.
Sino ad ora il PUN, e una qualsiasi offerta agganciata al PUN, non discriminavano tra un utente di Bolzano e uno di Palermo.
Da gennaio 2025 il palermitano pagherà 1 kWh ad un prezzo maggiore del bolzanino.

Tutto partiva dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210, https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2021-11-08;210 articolo 13
"...graduale passaggio... dall'applicazione di un prezzo unico nazionale ai clienti finali all'applicazione di prezzi zonali definiti in base agli andamenti del mercato".

Avevo notato questo spettro, questa bomba ad orologeria della quale non era stato fatto partire il timer. Ora, grazie al DL Energia, s'è innescata: scoppierà il 1º gennaio 2025.
 
Esercizio ormai poco utile, visto che la tutela chiude il 30/06/2024. Comunque sia, prendendo il PUN monorario di gennaio a poco meno di 0,100 €, un'offerta molto onesta sarebbe con spread a (1+10%)×PUN×5,4% = 0,00594 €/kWh. E chi fa offerte del genere? Volendo se ne trovano anche a spread zero, ma con commercializzazione alle stelle.

Io ho un'offerta con spread a zero e 85€ di fisso annuo (che tolta la componente DispBT diventano 75€), non mi sembra proprio alle stelle
 
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Io ho un'offerta con spread a zero e 85€ di fisso annuo (che tolta la componente DispBT diventano 75€), non mi sembra proprio alle stelle
Adesso, a quanto mi risulta, le uniche con costo totale variabile pari a zero (quindi spread + CCR che qualcuno come Pulsee o HeraComm inseriscono nel costo materia prima in aggiunta al PUN pur avendo spread zero, e QVD, anch'essa usata da qualcuno) sono Edison World gas Plus a 100€/anno di CCV e A2A Energia easy gas con 150€/anno di CCV.

Esercizio ormai poco utile, visto che la tutela chiude il 30/06/2024. Comunque sia, prendendo il PUN monorario di gennaio a poco meno di 0,100 €, un'offerta molto onesta sarebbe con spread a (1+10%)×PUN×5,4% = 0,00594 €/kWh. E chi fa offerte del genere? Volendo se ne trovano anche a spread zero, ma con commercializzazione alle stelle.
Chiedo scusa ma i vulnerabili non continueranno ad esistere in futuro?

Sino ad ora il PUN, e una qualsiasi offerta agganciata al PUN, non discriminavano tra un utente di Bolzano e uno di Palermo.
Da gennaio 2025 il palermitano pagherà 1 kWh ad un prezzo maggiore del bolzanino.

Tutto partiva dal decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 210, https://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto.legislativo:2021-11-08;210 articolo 13
"...graduale passaggio... dall'applicazione di un prezzo unico nazionale ai clienti finali all'applicazione di prezzi zonali definiti in base agli andamenti del mercato".

Avevo notato questo spettro, questa bomba ad orologeria della quale non era stato fatto partire il timer. Ora, grazie al DL Energia, s'è innescata: scoppierà il 1º gennaio 2025.
Però a pensarci non è nemmeno così sbagliato, anche se probabilmente le zone le vedo più adatte al gas.
Paradossalmente un palermitano spende più d'estate già solo di condizionatori...
 
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Io ho un'offerta con spread a zero e 85€ di fisso annuo (che tolta la componente DispBT diventano 75€), non mi sembra proprio alle stelle
Ma con la tutela solitamente non facevi il botto l'anno dopo, mentre nel mercato libero devi correre continuamente a cercare l'offerta.
Tieni pure conto che nel 2022 nessuno voleva più le offerte variabili con la crisi energetica.
 
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