TV sempre acceso... si o no ?

mropa

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solito vecchio dielamma,con i vari tv, dvd ecc.

TUTTI con ovviamente alimentatori switching. meglio tenerli solo
accesi quando si usano e poi con la ciabatta togliere il 220 volt
o meglio tenerli sempre accesi?

ovvio che in entrambi i casi ci sono i pro e contro ma dei due
metodi quale fa DURARE DI PIU l'alimentatore ?

avete qualche test o prova seria per capire cosa meglio fare ?


alcuni dicono :

"ti posso assicurare che stare sempre in tensione un alimentatore
switching si logora piu' in fretta. 2

ma io invece che spengo il decoder dtt tutte le sere dopo neppure
1 anno mezzo, gia duvuto aprirlo per sost. gli elettrolitici !!


c'e qualcosa di SCIENTIFICO e serio in merito a questo tema ?
 
Dipende dall'apparecchio, direi che non esiste una regola. Comunque attualmente gli apparecchi prodotti hanno un riguardo verso i consumi ed anche gli utilizzatori sono più attenti. Prendiamo il caso di un televisore con un interruttore di accensione, si presume che sia diverso spegnerlo ed accenderlo da telecomando che spegnerlo e accenderlo mediante interruttore: da telecomando dovrebbe essere messo solamente in stand-by (non è totalmente spento, c'è piccolo consumo di corrente per alimentare il circuito di ricezione del telecomando ed il led di stand-by) mentre da interruttore si presume che lo sia. Poi in verità sono di moda i pulsanti (bi-stabili) per accendere e spegnere un apparecchio, che in verità non sono come i veri interruttori che aprono semplicemente il circuito. E' chiaro che il consumo da "spento" (per modo di dire) c'è e che certi componenti sempre sotto tensione rischiano di non durare troppo. Il problema è il seguente: fra cinque anni il televisore sarà obsoleto e dovrò cambiarlo oppure mi durerà, come tecnologia in uso, almeno venti anni come accadeva prima dell'anno 2000 ???

Ci sono dei condensatori elettroliti fatti per durare (pensa all'elettronica fatta per il ramo militare) e ci sono dei componenti fatti appositamente per non durare troppo dopo che è scaduta la garanzia (che l'apparecchio si utilizzi oppure no). Io sono appassionato di radio, sono noti per la loro qualità e per la loro durata certe marche di radio non più prodotte: per esempio gli apparecchi della Collins o i Drake. Cosa ci sta dietro a queste considerazioni ? Il consumismo.
 
Ultima modifica:
Dipende dall'apparecchio, direi che non esiste una regola. Comunque attualmente gli apparecchi prodotti hanno un riguardo verso i consumi ed anche gli utilizzatori sono più attenti. Prendiamo il caso di un televisore con un interruttore di accensione, si presume che sia diverso spegnerlo ed accenderlo da telecomando che spegnerlo e accenderlo mediante interruttore: da telecomando dovrebbe essere messo solamente in stand-by (non è totalmente spento, c'è piccolo consumo di corrente per alimentare il circuito di ricezione del telecomando ed il led di stand-by)

Credo ci sia un po' più di questo nell'alimentazione attiva, come accade per lo stand-by dei PC, altrimenti la partenza da spento e da stand-by sarebbe uguale, invece che più breve in quasi tutti i modelli (Ho visto qualche TV che è più lento in stand-by, mah...)
 
L'ideale sarebbe togliere corrente all'apparecchio ogni volta.. magari con una ciabatta munita di interruttore. Molti decoder hanno l'interruttore che interrompe la 230v all'elettronica, i tv lcd no! Cmq il mio tv lcd Samsung non lo spengo mai totalmente e dopo 5 anni gli elettrolitici (cinesi) sono ancora buoni. Se cambiate condensatori ai vostri apparecchi optate sempre per mache giapponesi. made in japan = qualita' :D made in china = costo poco e duro poco :D:D
 
mitici !

dai Alevia om anche tu ? drake e collins favole !


NOn so che fare alcuni dicono appunto di non spegnere mai , altri di mettere ciabatta e quando non si usano spegnere... che faccio ???


ormai sono più di 10 anni che la gente sta a fare congetture sul
perchè gli elettrolitici vanno in avaria, il problema è quasi semprelo
stesso sulla scia di questa storia:

http://en.wikipedia.org/wiki/Capacitor_plague

Sono stati costruiti milioni e milioni di condensatori fallati, che
certamente nessuno si è sognato di gettare via... e tutt'oggi se ne
costruiscono ancora... indovina dove....
 
i prodotti su un circuito di alimentazione a 12 volt montano elettrolitici da 16 volt cosi si scaldano e durano poco; se sostituendo tale condensatore lo rimetti della stessa capacita ma da 30 volt non si scaldera e durera molto di piu; il discorso della ciabatta serve secondo me, se uno utilizza raramente l'apparecchio altrimenti tantovale lasciarlo sempre alimentato (anche lo "scalda-fredda-scalda-fredda" non gli fa bene).
 
i prodotti su un circuito di alimentazione a 12 volt montano elettrolitici da 16 volt cosi si scaldano e durano poco; se sostituendo tale condensatore lo rimetti della stessa capacita ma da 30 volt non si scaldera e durera molto di piu; il discorso della ciabatta serve secondo me, se uno utilizza raramente l'apparecchio altrimenti tantovale lasciarlo sempre alimentato (anche lo "scalda-fredda-scalda-fredda" non gli fa bene).

Hai ragione, anche lo stress che subiscono alcuni componenti ad ogni avvio non fa bene, pero' sarebbe piu' il caso di grosse capacita' che mettono a dura prova i ponti di diodi... ma si parla di amplificatori audio ed altro; infatti esistono i circuiti di soft start
 
Il motivo è che ormai tutti gli alimentatori sono switching, dove viene resa continua direttamente la tensione alternata a 220V, quindi condensatori di grande capacità. Se lo switching viene spento completamente (interruttore generale e/o ciabatta), i condensatori si scaricano completamente e all'atto dell'accensione sono come un corto circuito, assorbendo per un istante una corrente fortissima, e questo non fà bene a tutti i circuiti a monte.
Mettendolo in stand-by, viene spento solo l'oscillatore (quindi la tensione in uscita) mentre la parte a monte (condensatori ed altro) sempre sotto tensione, ma con un assorbimento irrisorio, per non dire quasi nullo.
Secondo il mio parere, conviene tenere gli switching sempre accesi, e quando non servono in stand-by. Se vengono tenuti spenti totalmente per troppo tempo, l'elettrolita all'interno dei condensatori può anche seccarsi, dando origine all'accensione a gonfiarsi. Alcuni di scarsa fattura possono anche esplodere.
 
Hai ragione, anche lo stress che subiscono alcuni componenti ad ogni avvio non fa bene, pero' sarebbe piu' il caso di grosse capacita' che mettono a dura prova i ponti di diodi... ma si parla di amplificatori audio ed altro; infatti esistono i circuiti di soft start
non ho detto di aumentare la capacita (ci mancherebbe altro) ma la TENSIONE dei condensatori.
 
Il motivo è che ormai tutti gli alimentatori sono switching, dove viene resa continua direttamente la tensione alternata a 220V, quindi condensatori di grande capacità. Se lo switching viene spento completamente (interruttore generale e/o ciabatta), i condensatori si scaricano completamente e all'atto dell'accensione sono come un corto circuito, assorbendo per un istante una corrente fortissima, e questo non fà bene a tutti i circuiti a monte.
Mettendolo in stand-by, viene spento solo l'oscillatore (quindi la tensione in uscita) mentre la parte a monte (condensatori ed altro) sempre sotto tensione, ma con un assorbimento irrisorio, per non dire quasi nullo.
Secondo il mio parere, conviene tenere gli switching sempre accesi, e quando non servono in stand-by. Se vengono tenuti spenti totalmente per troppo tempo, l'elettrolita all'interno dei condensatori può anche seccarsi, dando origine all'accensione a gonfiarsi. Alcuni di scarsa fattura possono anche esplodere.
i condensatori elettrolitici che aiutano a stabilizzare la 220 raddrizzata non sono di grande capacita, e soprattutto li ho visti molto raramente saltare; cosa diversa é invece per quelli di uscita che trovandosi a dover lavorare con dei ripple di svariati Khz (classico degli alimentatori switching) fanno una fatica blu...da qui il sovradimensionamento della loro tensione massima applicabile che raccomando.
 
@gherardo,

verifico meglio, ma mi sembra di non sbagliarmi. A 220V sono 50 Hz, mentre nella continua la frequenza è elevata, quindi, essendo inversamente proporzionale alla frequenza, la capacità dovrà essere più alta a 50 Hz. E' vero altresì che è direttamente proporzionale alla corrente, e in uscita è maggiore dell'entrata.
Comunque verifico per essere più preciso. ;)
 
In certi casi può essere controproducente togliere la corrente elettrica. Dipende. Comunque non penso che così facendo si allunghi la vita degli apparecchi elettronici commerciali.

@mropa
Si esattamente sono un IW...., anche se mi vergogno un po' perché non ho dato l'esame di CW.
 
@gherardo,

verifico meglio, ma mi sembra di non sbagliarmi. A 220V sono 50 Hz, mentre nella continua la frequenza è elevata, quindi, essendo inversamente proporzionale alla frequenza, la capacità dovrà essere più alta a 50 Hz. E' vero altresì che è direttamente proporzionale alla corrente, e in uscita è maggiore dell'entrata.
Comunque verifico per essere più preciso. ;)

A 230V sono 100hz con raddrizzatore a doppia semionda, dopo il ponte si trovano in genere capacita di 47uF 400v; quelli di uscita invece 1000uf 16v o piu' (i piu' soggetti a durare poco).
 
@gherardo,

verifico meglio, ma mi sembra di non sbagliarmi. A 220V sono 50 Hz, mentre nella continua la frequenza è elevata, quindi, essendo inversamente proporzionale alla frequenza, la capacità dovrà essere più alta a 50 Hz. E' vero altresì che è direttamente proporzionale alla corrente, e in uscita è maggiore dell'entrata.
Comunque verifico per essere più preciso. ;)
semplificando lo schema degli alimentatori switching tralasciando circuiti stabilizzatori e di protezione, in realta sulla parte del 220 la tensione viene raddrizzata da un ponte di diodi e filtrata da un elettrolitico di pochi microfarad (massimo qualche decina), poi viene fatta oscillare a qualche decina o centinaio di Khz in modo da poter entrare nel primario del trasformatore vero e proprio (col nucleo in ferrite); i secondari escono con tensioni differenti, semiraddrizzate da un diodo e filtrate da un condensatore elettrolitico di solito (ahime) di pochi volt in piu della tensione nominale e diverse migliaia di microfard: sono proprio quest'ultimi a soffrire del ripple ad alta frequenza che li cuoce, da qui l'esperienza di aumentarne la soglia di tensione per evitare cio.
 
Ultima modifica:
A 230V sono 100hz con raddrizzatore a doppia semionda, dopo il ponte si trovano in genere capacita di 47uF 400v; quelli di uscita invece 1000uf 16v o piu' (i piu' soggetti a durare poco).
quoto, non avevo letto il tuo intervento, senno non c'era neanche bisogno che io rispondessi a mosquito; io quando li sostituisco li metto della tensione doppia cercando gli spazi viste le dimensioni maggiori: ti assicuro che questi alimentatori anche dopo anni e anni non si sono piu rotti.
 
infatti io elettrolitici sul 220 MAI cambiati, sempre e solo in uscita , sai quanti !


ok quindi non si capisce bene se tenerlo sempre sotto rete si o no.... bel dielmma !!!



certo che se si guarda SOLO il consumo sarebbe da metterlo sotto ciabatta, boh ???? tnx e 73


rai report

https://www.youtube.com/watch?v=rv3lpXfU0hE
 
Per chi invece afferma che NON bisogna tenerlo SEMPRE sotto rete com qui :


“I componenti elettronici hanno una caratteristica che li contraddistingue: il ciclo vita (ore di funzionamento); quindi un componente meno tempo è acceso più tempo dura, non ci sono storie. La causa della rottura non può essere nel ciclo accensione/spegnimento a meno di parti fallate, errori di progetto (conensatori sottodimensionati) o simili.”


Che replicate ?
 
condensatori elettrolitici sottodimensionati per tensione; le ore di funzionamento per questi alimentatori sono comunque troppo poche, cosi loro possono vendere di piu.
 
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