Segnali TV in Puglia, esclusa la prov. di Foggia [Switch off concluso il 25/05/12]

Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Storm75 ha scritto:
se mi dai il permesso inserisco anche queste che ci hai fornito, ma ti chiedo se varranno anche per l'Abruzzo e molise (ma penso di si visto che hai incluso la prov. di Foggia):D
Sì figurati: sono dati pubblici. Per l'area Abruzzo+Molise+Prov. di Foggia vale lo stesso discorso a causa dell'uso nei Paesi oltre-Adriatico dei canali 33 e 57.
L'unica differenza è che la frequenza in UHF del mux 1 della RAI sarà la stessa per tutta la Regione Puglia, inclusa provincia di Foggia, ma sarà diversa per il Molise e ancora diversa per l'Abruzzo, dato che il mux 1 RAI trasmette la versione differenziata regionale di RAI3 (e in futuro anche di RaiNews e RaiRadio1). Ciao :icon_cool:
 
EliseO ha scritto:
Questa sarà l'assegnazione delle frequenze nell'area tecnica di nostra pertinenza, cioè l'area tecnica 14: Puglia+Basilicata+Province di Cosenza/Crotone (ma ciò varrà anche per la provincia di Foggia), in occasione del futuro switch-off - I° semestre 2012:
E come la mettiamo con le emittenti locali che attualmente hanno, ad esempio, la frequenza di un mux nazionale?
Verranno convertite?
 
@Eliseo.
Da dove hai attinto queste informazioni?
Ieri hai dubitato fortemente della mia notizia data dal sito RAI nella sezione DTT...................................
 
Ho rifatto il file con le aggiunte anche della Puglia.

Ora però il file non è + modificabile da chiunque causa persone poco civili che approfittano del lavoro altrui per distruggerlo:mad:

quindi se ci sono cose da cambiare scivetemele anche via PM!

Il file lo trovate qui;)
 
claudiuzzo ha scritto:
quindi stanno preparando le frequenze da assegnare all'area 14 con relativo bando?

Dankone ha scritto:
@Eliseo
fonte?

TELEFAN ha scritto:
@ Eliseo da quale fonte hai attinto?

claudiuzzo ha scritto:
@Eliseo.
Da dove hai attinto queste informazioni?
Ieri hai dubitato fortemente della mia notizia data dal sito RAI nella sezione DTT

No, attenzione: non stanno preparando ancora nulla. Oggi, avendo un po' di tempo a mia disposizione (sono tornato qui in Puglia per un po' di ferie), non ho fatto altro che fare uno schema con i dati già noti da tempo: le frequenze dei mux nazionali (con le varianti per l'area Adriatica) sono note da molto tempo. Quelle che sono indicate come frequenze destinate a "Emittenti Regionali/Locali" sono le frequenza residue al di sotto del ch.60 non destinate a mux nazionali o ai mux che verranno assegnati col "Beauty-Contest".
Comunque, sono dati certi, già da un bel po', ma non avevo avuto l'occasione di fare lo schema e riportarlo.
In ogni caso, per lo switch-off della nostra area, ufficialmente, a livello burocratico/amministrativo, è ancora tutto "in alto mare".
Ciao ;)
 
Poynting76 ha scritto:
E come la mettiamo con le emittenti locali che attualmente hanno, ad esempio, la frequenza di un mux nazionale?
Verranno convertite?
E che c'entra: alcuni di voi non hanno capito che l'attuale assetto delle frequenze (che poi cambia di molto di zona in zona), non ha niente a che fare con la totale riorganizzazione delle frequenze che si attua in occasione dello switch-off. Se oggi, sul ch.30, ad esempio, nella mia zona c'è AntennaSud (che a Bari sta invece sul 40), con lo switch-off, da me (come in tutta la Puglia e l'Italia) sul ch.30 ci sarà il mux 2 della RAI (mentre sul ch.40 ci sarà il mux 4 della Rai); e AntennaSud in tutta la Puglia trasmetterà su una frequenza che le verrà assegnata: e che sarà una delle frequenze che, nel mio schema, è prevista per emittenti regionali/locali. Non tenete conto affatto della vostra situazione ricettiva attuale, che poi è la vostra peculiare della vostra zona, mentre in zone contigue lo scenario spesso è diversissimo. Ciao :icon_cool:
 
Ultima modifica:
EliseO ha scritto:
E che c'entra: alcuni di voi non hanno capito che l'attuale assetto delle frequenze (che poi cambia di molto di zona in zona), non ha niente a che fare con la totale riorganizzazione delle frequenze che si attua in occasione dello switch-off. Se oggi, sul ch.30, ad esempio, nella mia zona c'è AntennaSud (che a Bari sta invece sul 40), con lo switch-off, da me (come in tutta la Puglia e l'Italia) sul ch.30 ci sarà il mux 2 della RAI (mentre sul ch.40 ci sarà il mux 4 della Rai); e AntennaSud in tutta la Puglia trasmetterà su una frequenza che le verrà assegnata: e che sarà una delle frequenze che, nel mio schema, è prevista per emittenti regionali/locali. Non tenete conto affatto della vostra situazione ricettiva attuale, che poi è la vostra peculiare della vostra zona, mentre in zone contigue lo scenario spesso è diversissimo. Ciao :icon_cool:
Ok, grazie.;)
 
Quale fonte hai per asserire che per lo switch off dell'area 14 a livello burocratico/amministrativo è "tutto in alto mare?"
Personalmente ho avuto conferma invece dalla mia fonte ministeriale che per il 30.06.2012 passeremo tutte le restanti regioni in DTT.
 
claudiuzzo ha scritto:
Quale fonte hai per asserire che per lo switch off dell'area 14 a livello burocratico/amministrativo è "tutto in alto mare?"
Personalmente ho avuto conferma invece dalla mia fonte ministeriale che per il 30.06.2012 passeremo tutte le restanti regioni in DTT.
Sì, va beh......, entro il 30/06/2012, appunto (sempre che alcune cose non precipitino e cambi la situazione); ma al momento non sono in corso le procedure di definizione dei periodi di switch-off per il 2012; e né tanto meno, ovviamente, tutta la trafila burocratica che ne consegue, semplicemente perché è ancora presto, e prima che passino alle aree del 2012, ci sono ancora le aree che switchano in questi 2 mesi. Ciao
 
Ragazzo1979 ha scritto:
Anch'io sarei curioso di vedere la lista canali in puglia dopo lo switch off.
Per la lista completa con le specifiche frequenze per le tv regionali/locali, bisognerà aspettare fino a pochissimi giorni prima dell'inizio dello switch-off: è sempre stato così per tutti gli switch-off. Ciao!
 
Switch-off in Puglia, ed in particolare nelle province di Bari & BAT

Con lo switch-off, le frequenze cambieranno radicalmente e tutti i mux saranno trasmessi in isofrequenza col sistema SFN (eccetto il mux 1 RAI): questo vuol dire che ogni singolo mux (nazionale o regionale o locale) trasmetterà sulla stessa identica frequenza da tutti i siti previsti (per es.: il mux 2 RAI trasmetterà ovunque sul ch. 30, il mux Mediaset1 sul ch. 52, etc.......: per i mux nazionali le frequenze sono già state stabilite).
Si vedano qui le frequenze previste per i mux nazionali nelle zone all-digital (si veda la frequenza accanto ai nomi dei mux nella sezione denominata: “Mux Nazionali Aree Switch-Off”):
http://www.digital-forum.it/showpost.php?p=3705&postcount=1
Per quanto concerne il caso particolare del mux 1 della RAI (contenente i canali fondamentali del servizio pubblico), in occasione dello switch-off, in tutti i casi in cui da una postazione RAIWAY, il segnale analogico di RAIUNO è trasmesso in banda VHF I (canali A o B) e/o in banda UHF (ma NON in banda VHF III), il segnale del mux 1 sarà trasmesso in banda UHF su una frequenza unica, ma variabile di Regione in Regione (nel nostro caso della Regione Puglia, al 99% la frequenza sarà il ch.22 - ma qualunque sia, ciò non rileva ai fini di questo discorso). Il Centro Trasmittente di M.te Caccia ricade in questo caso perché RAIUNO è trasmesso in banda I (VHF A) e in banda UHF (ch.54), ma NON in banda III; come anche alcune micro-postazioni dove il segnale di RAIUNO è in UHF; ma questo è anche il caso di Parabita ove RAIUNO è trasmesso solo sul ch.39. - Mentre dalle postazioni ove il segnale di RAIUNO è trasmesso in banda III, saranno usate le frequenze VHF E5 o E9; ad esempio, da M.te Sambuco, sarà usato il ch. E9, da Martina F./Masseria Fragneto, il ch. E5, da M.te S.Nicola il ch.E9, etc............
_______________________________________________________________________

A livello di tv private nazionali e regionali/locali, ci sono notizie (in sostanza certe) che il sito di Modugno non sarà più utilizzato e tutte le emissioni (nazionali e locali) saranno trasmesse sia da Corato che da Cassano delle Murge (in isofrequenza, ovviamente ed in SFN). Con lo switch-off, però consiglio di ricevere da uno solo di questi due siti: in genere, se si ha una buona antenna verso Modugno, senza intervenire ulteriormente, sarà possibile ricevere bene da Corato tutte le emissioni ma, in linea di massima, qui non si può dare una totale certezza perché dipende da svariati fattori: dalla propria peculiare posizione, dalle condizioni del proprio impianto d'antenna, compreso il sistema di distribuzione del segnale..
Comunque, sempre che non si abbia un impianto particolare con filtri sulle frequenze, o antenne/amplificatori con separazione delle bande/porzioni di bande di frequenze ricevute (cosa infrequente da noi, per impianti singoli) non ci saranno grandi problemi e l'impianto andrà bene com’è già adesso, con un'antenna VHF verso Bari città, una UHF verso M. Caccia (se c'è una specifica verso questa direttrice), una verso Modugno/Corato oppure, in alternativa di quest’ultima, una verso Cassano Murge.
Se si ha sia un'antenna verso Modugno sia un’antenna verso Cassano, in genere, potrà anche essere opportuno eliminare una delle due, secondo i casi specifici in base alla propria posizione e alla propria peculiare situazione ricettiva in zona: perché è vero che i segnali di identici mux in isofrequenza saranno trasmessi col sistema della SFN e quindi sincronizzati in trasmissione, però inefficienze del proprio impianto di ricezione o peculiarità geografiche/orografiche della propria zona o problemi di NON perfetta sincronizzazione dei segnali a livello di trasmissione dei segnali dalle varie postazioni (ricevute nella propria area), possono rendere di gran lunga preferibile ricevere i mux privati da uno solo di questi 2 siti, per evitare rischi di ricezione sfasata/non sincronizzata dei segnali dei mux: ciò che può comportare problemi di ricezione con l'effetto tipico di squadrettamenti dei segnali o perdita degli stessi e segnale che resta in nero, nei casi più gravi.

__________________________________________________________________________

Per la trasmissione dei mux, saranno riciclati, di solito, i sistemi radianti ora esistenti, a prescindere dalle frequenze assegnate. Perciò, non conta assolutamente come oggi si riceve un segnale, analogico o DTT che sia, su una certa frequenza, né tanto meno conta la frequenza ora in uso. Ad es.: la RAI per il mux 1, da M.Caccia sarà trasmesso in UHF sul ch. 22 o altro canale (questo perché da M.Caccia, RAI1 analogico non ha una frequenza in VHF banda III), e allo scopo sarà utilizzato lo stesso sistema radiante oggi in uso per i segnali analogici di RAI 1-2-3 sui ch.54-25-44: quindi se RAI2 analogico sul ch.25 e/o RAI3 analogico sul ch.44 e/o RAI1 analogico sul ch.54 sono (abbastanza) ben ricevuti, non ci saranno problemi per il mux 1 RAI; per il futuro mux 2 RAI sul ch.30 da M.Caccia, analogamente si utilizzerà lo stesso sistema radiante; e così via.

Per le tv private, il discorso è un po' più complesso nel momento in cui le postazioni di Modugno saranno spente. Ma, ad es.: per trasmettere il mux 1 Mediaset sul ch.52, sarà usato lo stesso sistema radiante da Corato usato per Canale5 / Italia1 / Rete4 (attualmente, rispettivamente, sui ch. 32 – 66 – 23); ma quando le frequenze saranno in SFN, non ci saranno problemi per la stragrande maggioranza dei casi (certo, alcuni impianti potrebbero richiedere una revisione).
E analogamente da Cassano coi mux in isofrequenza sulle frequenze nazionali di cui sopra al link riportato.
 
Ultima modifica:
Alcune info generali sulla conversione di frequenze in occasione dello switch-off

RAI: La rete del MUX-1 RAI sarà strutturata in modo misto MFN + SFN (“Multi Frequency Network” + “Single Frequency Network”): il Mux-1 sarà spesso in banda VHF (ch. 5-9) in MFN; ma in ogni regione sarà assegnata una frequenza UHF che sarà attivata in alcune postazioni (dove non sarà usata la banda VHF) e, in questo caso, potrà accadere che alcune postazioni UHF siano in SFN con sincronizzazione del segnale.
Di solito, si seguono questi criteri: dove Rai1 è trasmesso solo in Banda VHF I (Canali A e B), considerando che la Banda VHF I non sarà più utilizzata, sarà utilizzato il canale in banda UHF assegnato per quella data Regione: ciò allo scopo di non arrecare problemi all'utente che non ha l'antenna VHF III e ha sicuramente l'antenna Banda UHF.
Dove Raiuno si riceve solo in banda UHF, il mux-1 continuerà a essere trasmesso in banda UHF, sempre per facilitare l'utente.
Per il mux 1 (mux del “servizio pubblico”), il contratto di servizio tra la RAI e lo Stato prevede la copertura dei nuclei abitati da almeno 500 abitanti. RaiWay, comunque, copre con le sue postazioni, anche zone con meno di 500 abitanti, ma molte altre sono coperte da postazioni di privati, comuni e comunità montane.

Per i mux 2 – 3 – 4, la rete sarà in SFN (“Single Frequency Network”): tutti i centri trasmittenti o i ripetitori avranno per ogni Mux lo stesso canale. Le frequenze utilizzate, a livello nazionale, sono: Mux-2: ch. 30; Mux-3: ch. 26; Mux-4: ch. 40.


Secondo gli obblighi assunti e tenendo conto dei fondi di copertura stanziati dal Governo, la RAI, in tutte le postazioni, attiverà il Mux-1. Mentre, inizialmente, di solito, solo nelle postazioni più importanti (quelle con più di 10.000 utenti) ci saranno anche i Mux 2-3-4 (quest’ultimo non necessariamente, però). Mentre solo presso i grandi Centri Trasmittenti sarà attivato anche il Mux-5 per i servizi sperimentali in DVB-T2/DVB-H (sul canale VHF 11). Comunque, negli anni successivi i mux saranno estesi a tutte le altre postazioni.


I mux 2 – 3 – 4 saranno in UHF e saranno trasmessi attraverso le antenne trasmissive attualmente utilizzate per i segnali analogici di RAI2 e RAI3 in UHF, e perciò con la stessa copertura e con livelli di potenza paragonabili. Il Mux 1, se in VHF, sarà trasmesso dal sistema radiante usato per RAI1 e, ovviamente, con la stessa copertura; se in UHF sarà trasmesso in combinazione con gli altri 3 mux in UHF.
I livelli di campo che si riceveranno in un’area di servizio, saranno paragonabili agli attuali. L’unica differenza sarà che, mentre ora in analogico la potenza si misura sul picco di sincronismi della portante video, in digitale, la potenza che si misura è RMS. Il rapporto tra ora e dopo è di -6dB (1/4 di potenza). Ad esempio, se in questo periodo un ripetitore di Rai 2 è da 100W, dopo sarà da 25W. Ma la potenza assorbita dalla rete sarà paragonabile all'attuale; la differenza è che ora si misura una potenza di picco, poi sarà misurata la potenza efficace RMS.


I trasmettitori MUX 2 – 3 – 4 RAI sono alimentati nelle postazioni principali usando come linea preferenziale la rete in ponte radio SDH 2/4/10 GHZ e come linea di riserva RX Satellite.
Nelle postazioni secondarie solo RX Satellite, ma prossimamente sarà estesa la rete in ponte radio come linea primaria.
Il collegamento a rimbalzo è facilmente sfruttabile solo nelle reti MFN e non in quelle SFN. In quest’ultimo caso, è raramente possibile ricevere e trasmettere lo stesso canale, perché ci si auto-interferisce. Solo nei casi di elevato disaccoppiamento tra antenna TX e antenna RX, si può sfruttare (Gap Filler con cancellatore d'eco). Inoltre, anche se si riesce, in rari casi, a realizzare, si complica la sincronizzazione tra segnale TX e quello RX.


MEDIASET: Per MEDIASET, le attivazioni per lo Switch-Off, in linea di massima funzionano così: per i siti ufficialmente in concessione a Mediaset, di solito si può pensare l'equazione
3 Emittenti analogiche = 3 Mux; e di solito i tre Mux sono Mediaset 1 (ch. 52), 2 (ch. 36) e 4 (ch. 49).
Laddove sono presenti le tre reti analogiche e una o più digitali (Mediaset 1 e/o 2), dovrebbe essere acceso anche il Mux Mediaset 5 (ch. 56). Se ci sono entrambi, dovrebbero essere attivati sia il mux 5 sia il mux 6 (ch. 58). Tutti i mux sono in tecnica SFN sulle rispettive frequenze nazionali suddette.
Laddove è presente anche un impianto di D-Free, questo rimarrà in servizio, sulla frequenza assegnata a livello nazionale, che è il ch. 50.


Per TIMB, in linea di massima, dove è presente solo La7 sarà acceso il Mux TIMB 3.
Ma prendete questo dato con riserva, perché, in effetti, ci sono stati molteplici casi dove sono stati accesi tre Mux TIMB, anche ove era presente solo la 7 o La 7 ed MTV oppure La 7 e un solo canale digitale.
Di sicuro, comunque, laddove presenti tutti i canali sia analogici sia digitali del gruppo Telecom Media, dopo lo switch-off saranno disponibili tutti e tre i Mux TIMB.
Per il mux Rete A (Deejay TV, Repubblica TV, Cielo, ecc.), si può dire che in alcuni casi sono stati accesi dei Mux laddove prima dello switch-off non era presente né Deejay TV analogico né il Mux Rete A. E spesso, anche quando era attivo solo il segnale analogico di DeeJayTv, sono stati attivati entrambi i mux.
ReteCapri, di solito accende solo ove era già presente in analogico col segnale di "Capri Store".
______________________________________________________________________

Inoltre, i sistemi radianti (cioè i sistemi di antenna in trasmissione) dei vari impianti, di solito, non sono modificati, almeno non nella specifica occasione dello switch-off (salvo casi particolari nati da problematiche specifiche urgenti). Di conseguenza, le rispettive aree di servizio dei vari trasmettitori normalmente non subiscono modifiche.

Poi, entro i primi 6 mesi dallo switch-off, le emittenti possono accendere solo dalle postazioni dalle quali sono autorizzate a trasmettere (eventualmente facendo cambio con postazioni compatibili equivalenti a quelle assegnate e riconosciute con postazioni per ospitare impianti televisivi in tecnologia DTT), anche con la possibilità di attivare gap-filler extra (impianti a bassa potenza) per migliorare o integrare la copertura di zone per le quali comunque sono concessionarie. In questi casi, per tali operazioni di spostamento o attivazioni integrative devono fare la richiesta per l'autorizzazione e questa, mediamente, in 60 giorni, viene rilasciata.
Poi, dopo i primi 6 mesi inizia una seconda fase di “switch-on”, di durata anch'essa di 6 mesi, durante la quale le emittenti possono richiedere l'autorizzazione ad accendere nuovi impianti (postazioni ex-novo) per completare la copertura di zone in cui hanno la concessione esclusiva, cioè hanno l’assegnazione in esclusiva di una frequenza SFN. Perciò, ad esempio, un'emittente che ha l'uso esclusivo di una frequenza per una determinata provincia, anche se originariamente disponeva di un solo impianto ed era autorizzata ad attivare solo un impianto DTT, può chiedere e ha diritto di ottenere l'autorizzazione ad accendere quanti impianti vuole, dalle postazioni autorizzate, fin tanto che servano a coprire l’intera area (es.: l’intera provincia) in cui ha la concessione esclusiva all’uso di quella data frequenza.


Info ulteriori: Per essere precisi, sapendo che la frequenza per un mux nazionale è la frequenza X (ad es., per il mux 2 RAI è il ch.30), non conta assolutamente cosa e come si riceve in questo periodo nella propria zona su questa frequenza. Ma ogni broadcaster, in genere, riciclerà gli impianti trasmittenti (tralicci e antenne trasmissive adesso utilizzati, spesso per l'analogico, ma anche per alcuni segnali già digitali) che ora veicolano canali analogici e digitali su attuali frequenze che quasi spesso non coincideranno con le future frequenze di switch-off. Ad es., la Rai per trasmettere i futuri mux utilizzerà i suoi attuali impianti e perciò, a prescindere dalle frequenze, conta come oggi si ricevono i segnali analogici (ed eventualmente digitali) Rai trasmessi dai siti Rai.
Idem per Mediaset e per tutte le regionali/locali. Se oggi si ricevono bene in analogico i segnali di T.Norba 7 e 8, poi si riceveranno bene i mux del gruppo e così via per tutti gli altri.
________________________________________________________________________
Le emittenti regionali/locali conservano la stessa copertura che avevano ad una certa data (fissata dal Ministero per ogni area tecnica) e possono continuare a trasmettere solo dalle postazioni già in uso a tale data con analoga copertura. Non viene regalata una copertura più ampia. Quindi, ad es., T. Rama avrà una frequenza (unica; ma a volte le frequenze possono cambiare per alcune sub-aree) per le province di BR-TA-LE, ma non potrà avere frequenze nelle altre 3 province pugliesi, non essendo qui presente in analogico, né in digitale con sue frequenze.

______________________________________________________________________

Procedure Burocratiche:
1) Ad un primo tavolo tecnico viene solo presentata da Ag-Com e MSE-Com la cosiddetta pianificazione di dettaglio dell'area tecnica, cioè le frequenze destinate in quel territorio alle nazionali ed alle locali (non a ognuna di esse, ma alle locali in generale). Si tratta, quindi, solo della ripartizione delle frequenze pianificate in due macrogruppi.
2) Ad una successiva riunione viene solo spiegato (alle emittenti delle aree tecniche interessate) come ci si deve comportare il giorno dello switch-off: che devono essere spenti gli impianti indicati nel "master-plan delle transizioni" (che non è il "master-plan delle assegnazioni"), cioè gli attuali impianti operativi; che si deve comunicare lo spegnimento (ed eventualmente la riattivazione sulla frequenza assegnata) via sms al MSE-Com; ecc…

3) Pochi giorni prima dello switch-off (di ogni singola area) vengono comunicate le frequenze assegnate ad ogni singola emittente; di norma, discusse in incontri al MSE-Com dove si analizza caso per caso la posizione tecnica di ciascuna emittente singolarmente considerata.

______________________________________________________________________
Procedure Tecniche sui Tralicci:

Per i sistemi radianti d'antenna, generalmente non si fa nulla. Sono sistemi a larga banda, cioè se VHF possono coprire il range da ch. E5 a E10 o da ch. E5 a E12. Se UHF le intere Bande IV/V, oppure raramente separatamente banda IV e banda V.

PER I CENTRI TRASMITTENTI (impianti che ricevono da Satellite o Ponte Radio):
normalmente con il passaggio al digitale, i vecchi trasmettitori analogici non sono più utilizzati (diversa tecnologia); quindi nella notte dello switch-off, si spegne il TX analogico, si sposta il cavo d'antenna (anche tramite commutatore coassiale manuale o telecomandabile) sul nuovo TX digitale sulla nuova frequenza e poi si accende.
Se qualcuno ha già installato il trasmettitore dual cast (TX che può funzionare sia in analogico che in digitale), potrebbe anche fare il cambio canale nel momento dello switch-off, ma normalmente uno non rischia di incorrere in problemi e mette prima un trasmettitore provvisorio sul canale analogico e poi accende quello in digitale già settato sulla nuova frequenza.
Se ci si vuole avventurare nel cambio canale notturno, si deve sostituire il filtro d'uscita (filtro passa canale posto dopo l'amplificatore finale e prima dell'uscita antenna), impostare il nuovo canale (normalmente da menu logica controllo TX), poi tarare livello potenza d'uscita (anche se i nuovi tx hanno un sistema automatico di taratura del livello corretto in funzione della frequenza) e infine tarare la pre-correzione di linearità (distorsione) e il ritardo di gruppo (altro tipo di distorsione) (qualche TX lo fa in automatico perché ha già delle tabelle pre-caricate in base alla frequenza). Chiaro che cosi si fa un bel po' d'interruzione di servizio e il passaggio al digitale non è immediato. Qualcuno può evitare di installare il trasmettitore provvisorio e utilizza quello di riserva (dual cast). Infatti, le principali emittenti hanno un TX preferenziale sempre in servizio e uno di riserva che entra in funzione in automatico nel caso di guasto del primo. Questo fa sì che si valuti il rischio del guasto del TX preferenziale nei giorni precedenti allo S/O e di rimanere senza TX di riserva perché ormai passato sull'altro canale.
In caso di switch-over (passaggio in digitale sullo stesso canale) nei nuovi TX dual cast, basta premere un pulsante o fare un telecomando in remoto e passa da analogico a digitale. Cosa che avviene nei casi di qualche emittente che di giorno trasmette in analogico e di notte sperimentalmente in digitale.

Si può fare il passaggio da TX analogico a TX digitale o attivazione di un TX digitale prima assente, anche senza andare nella postazione (se medio/piccola) e quindi senza fare operazioni manuali per il passaggio dell'antenna. Bassa fare un filtro combinatore d'antenna con tanti ingressi quanti sono i TX analogici e digitali. I TX sia accesi che spenti, saranno tutti collegati al sistema d'antenna, quindi con telecomando in remoto si spengono i TX analogici e si accendono quelli digitali.
Generalmente per gli impianti Medio/Grandi si preferisce essere presenti in postazione per verificare la buona riuscita del passaggio al digitale.

PER I PICCOLI RIPETITORI su rete MFN (Ricevono un canale, lo convertono in frequenza, lo amplificano e ne trasmettono un'altro).
Normalmente i vecchi ripetitori analogici non sono più utilizzabili. Generalmente in postazione s’installano due nuovi ripetitori, uno preferenziale e uno di riserva con una logica di commutazione automatica. Si rischia (essendo un piccolo impianto "meno importante") e si configura il preferenziale in analogico e quello di riserva in digitale. Quindi per un breve periodo si rimane senza ripetitore analogico di riserva (poco male, la maggior parte non ce lo hanno proprio). Nel momento dello switch-off, il ripetitore analogico vede che non c'è più in ricezione il segnale analogico (sincronismi video), quello di riserva digitale riconosce il segnale digitale (anche il PID, identificativo di programma). La logica di commutazione quindi spegne il ripetitore analogico, commuta tramite un relè coassiale il cavo d'antenna TX sul ripetitore digitale impostato sulla nuova frequenza e poi lo accende. Dopo lo switch-off, si torna in impianto e si converte anche il ripetitore preferenziale, prima in analogico, in digitale.






 
Ultima modifica:
Informazioni sul sistema SFN (="Single Frequency Network")

I mux (quasi tutti) saranno trasmessi/dovrebbero essere trasmessi in tecnica SFN che prevede una sincronizzazione delle emissioni in iso-frequenza. Tuttavia, è anche necessario ricevere i vari segnali di uno stesso mux in iso-frequenza in modo non sfasato oltre un "intervallo di guardia" temporale che è un parametro tecnico di trasmissione che viene impostato, per i vari mux che trasmettono in SFN, ad 1/4. Se si ricevono le due o più emissioni in SFN, entro certi limiti di distanza, tali per cui nessuna delle emissioni (provenendo da distanza eccessiva oltre i limiti di distanza di funzionamento del sistema - il limite è all'incirca 70 Km) arrivi sfasata oltre l'intervallo di guardia, allora non ci sono problemi. In ogni caso, il proprio impianto deve essere efficiente e se è possibile, è sempre preferibile puntare verso un solo sito e usare antenne adeguatamente direttive.
Diciamo che affinché non ci siano problemi, condizione necessaria (ma non sufficiente) è che i segnali in trasmissione siano perfettamente sincronizzati secondo un certo procedimento e parametri ben precisi. Ma, condizione necessaria indispensabile, è ricevere questi segnali, tutti entro un certo limite temporale, entro l'intervallo di guardia. Oltre una certa distanza per una data emissione di quel mux, ciò non si verifica. Ma, influisce anche il livello di potenza con cui arrivano i vari segnali. Segnali distanti, ma che giungono abbastanza meno potenti rispetto a segnali più vicini, comunque, non dovrebbero creare problemi. Comunque, in sostanza se la differenza tra il segnale più forte e quello più debole è di almeno 20 dB, non ci sono problemi perché il segnale più forte è normalmente prevalente e funziona tutto al meglio. Quando, invece, le potenze ricevute sono paragonabili fra loro, allora è importante che la ricezione dei vari segnali in SFN avvenga in modo sfasato non oltre l'intervallo di guardia. E da questo punto di vista, il nostro impianto non deve introdurre troppi fattori d’inefficienza.


Comunque, il sistema sarà valido, se le emittenti faranno nei siti un ottimo lavoro di sincronizzazione dei trasmettitori (aggancio a GPS, “SFN adapter” e taratura ritardo statico). Altrimenti, i segnali dei mux trasmessi da più siti sullo stesso canale non arriveranno contemporaneamente all'antenna ricevente e invece di avere un beneficio (guadagno di rete), il risultato sarà che i segnali ricevuti si disturberanno fra loro.
Si tende a scegliere la via MFN per il Mux-1 per assicurare al Mux del servizio pubblico la migliore copertura, evitando rischi di buchi in area di servizio. In questo modo, con le aree di servizio che s’intersecheranno con frequenze diverse, sarà quasi impossibile non ricevere bene il Mux del servizio pubblico.

Con la SFN, in rari casi, ci potranno essere dei "buchi" di servizio causa segnali non sincroni (cioè, fuori “intervallo di guardia”), indipendentemente dalla taratura dei trasmettitori. In quel caso bisognerà impiegare un’antenna direttiva di buona qualità (con un ottimo rapporto Avanti/Dietro e lobi laterali ristretti) allo scopo di ricevere prevalentemente da una sola direzione.


______________________________________________________________


Sincronizzazione e Ricezione in SFN

I trasmettitori sono comunque sincronizzati e la sincronizzazione avviene nel centro capo-rete dosando gli opportuni ritardi che dipendono dalla distanza del trasmettitore dal centro capo-rete e avendo come riferimento il tempo del sistema GPS!
I segnali non sono più sincroni (perché la luce viaggia a velocità finita!) oltre una certa distanza dai trasmettitori perché si sfasano di un tempo superiore al cosiddetto intervallo di guardia (entro il quale i ricevitori devono ricevere il flusso di dati per considerarlo lo stesso flusso di dati).
Quindi, non si tratta di sincronia dei trasmettitori (importante per chi tara gli impianti affinché non vi siano problemi di ricezione per distanze inferiori ai 70 km), ma sincronia del segnale all'apparato ricevente!
Questo significa che se la rete è ben tarata, la sincronia del segnale dipende esclusivamente dalla distanza del ricevitore dai trasmettitori (2 o più)!
Per questo si dice di puntare uno e un solo trasmettitore se possibile!


La configurazione DVB-T idonea per l’impiego sulle reti SFN impiega 8K portanti e intervallo di guardia Tg=Tu/4, che consente di operare in presenza di echi molto lunghi e provenienti dai trasmettitori più lontani della rete. In questa situazione, il filtro per la stima del canale di un
ricevitore convenzionale deve soddisfare alla diseguaglianza 1/4 < T f/Tu < 1/3. Se tali condizioni sono soddisfatte, la potenza di tutti gli echi ricevuti entro una finestra di durata Tg , cioè all’interno dell’intervallo di guardia, può essere considerata utile, e contribuisce positivamente alla potenza di segnale globale disponibile al ricevitore. Al di fuori
dell’intervallo di guardia, ma all’interno dell’intervallo di corretta equalizzazione Tf , una parte della potenza dell’eco è associata allo stesso simbolo OFDM del segnale a ritardo nullo, e pertanto contribuisce positivamente alla potenza globale del segnale utile.

Gli echi con ritardo t maggiore dell’intervallo di corretta equalizzazione Tf , sono quindi da considerarsi come pura interferenza. Il sistema DVB-T, con demodulazione convenzionale, è pertanto caratterizzato da un degradamento rapido delle prestazioni alla presenza di echi con ritardo superiore all’intervallo di guardia.
Per 8MHz, Ts=896us, quindi Tg=224us (per kT=1/4), questo tempo moltiplicato per la velocità della luce dà circa 67 km, che è il "delta-distanza" massimo che ci può essere tra il tuo punto di ricezione e i due trasmettitori. Questa distanza deve essere considerata come distanza massima del punto ricevente rispetto alle postazioni di trasmissione, e non tra diversi trasmettitori/ripetitori. Per esempio, se si riceve un segnale dal sito A che dista da me 40 Km e un segnale dal sito B che dista da me 65 Km, se i 2 segnali sono in SFN, con un intervallo di guardia di 1/4, non ci saranno problemi e non ci saranno interferenze. Nell'ipotesi che il sito B disti più di 67 Km circa, allora ci si dovrà affidare sia ai diversi livelli ricevuti, sia alla bontà dell'antenna ricevente. Nel malaugurato caso che i siti fossero allineati, si deve sperare che ci sia una differenza di almeno 20 dB; mentre, in tutti gli altri casi bisogna intervenire su direttività, rapporto A/I, dislivello di segnale a livello di impianto d’antenna ricevente.
Perciò, l’unico valido suggerimento che si può dare è quello di non usare antenne che ricevono la stessa banda di frequenze miscelate assieme e riceventi segnali da direzioni differenti.


Ricezione di segnali in SFN:
Consideriamo un trasmettitore da cui parte una trasmissione con tecnica DTT (COFDM);
l’insieme delle informazioni trasmesse è, di volta in volta, intervallato ad un periodo di refrattarietà o di "silenzio",durante il quale nessuna informazione utile è trasmessa: il c.d. “Intervallo di Guardia”. Ciò, ovviamente, avviene nell'ordine dei millisecondi e la cosa non è percepibile.
La necessità di tale tecnica è dettata dal fatto che le trasmissioni via etere incontrano durante il loro cammino ostacoli naturali e "artificiali", che sono fisiologici e non eliminabili, e che, di fatto, degradano le trasmissioni, a livello ricettivo. Tali disturbi, detti echi in questi casi, sono stralci di informazioni che giungono in anticipo o ritardo rispetto all' istante di ricezione del nostro segnale "utile", a causa del diverso percorso che hanno dovuto affrontare in etere.
Per “accordare” il trasmettitore al ricevitore/decoder, è stato, appunto, inserito l’intervallo di guardia, sostanzialmente un tempo durante il quale il decoder è "sordo" alla ricezione di quei famosi echi di cui si parla. In questo modo, si contrasta efficacemente la presenza di echi naturali e, in virtù di alcune considerazioni matematiche circa le relazioni spazio-tempo e la velocità di propagazione delle onde, la presenza di trasmissioni isocanale, magari dedicate ad altri bacini, che nostro malgrado riceviamo.
Resta ben inteso, però, che la ricevibilità dipende, in primis, dalla differenza in potenza tra il segnale ed i suoi echi, dalla loro spaziatura temporale, dal loro ricadere o meno nell' intervallo di guardia, dal loro sommarsi ad altri fenomeni. Tutto ciò è riassunto nelle tipiche misure di C/N, MER, BER, “Noise Margin”, tipiche dei segnali digitali e valutabili solo con misuratore di campo.
Quindi, sfn o non, è indispensabile ricevere un mux con valori almeno buoni di queste misure altrimenti non se ne fa nulla
Va detto che avere un singolo trasmettitore circondato da echi, o tanti trasmettitori in SFN + comunque gli echi naturali, è la stessa cosa..
Affinché si riesca a ricevere bene in reti SFN, è necessario sincronizzare tutti i trasmettitori coinvolti potenzialmente nello stesso bacino, in modo tale che la stessa informazione arrivi nello stesso istante, e con lo stesso"inizio e fine" ai ricevitori.
Non è un caso che non si sia parlato dello stesso istante di partenza: poiché ogni trasmettitore giace a una distanza diversa (rispetto alla posizione del ricevitore), la sua emissione giungerà in anticipo o in ritardo rispetto a quella di un altro trasmettitore.
La maestria degli operatori sta proprio qui: devono riuscire a trovare il giusto “set point”,”punto di equilibrio” ovvero settare opportuni ritardi ai trasmettitori, affinché le trasmissioni multiple giungano in un dato bacino di ricezione, praticamente, nello stesso istante e con lo stesso inizio e fine.

Perciò, per concludere, è fondamentale capire che se si vogliono evitare problemi, si deve:

1) puntare uno ed un solo sito di ricezione, e se proprio si deve ricevere da due postazioni, filtrare i segnali in ingresso;

2) avere sistemi di ricezione in grado di assicurare adeguati valori di margine di protezione (
C/N, MER, BER, “Noise Margin”).

3) se si riesce a minimizzare le interferenze co-canale provenienti da uno dei siti, restando quindi solo in balia degli "echi naturali", è certo che si riuscirà a ricevere validamente bene.
 
Ultima modifica:
EliseO ha scritto:
RAI: La rete del MUX-1 RAI sarà strutturata in modo misto MFN + SFN (“Multi Frequency Network” + “Single Frequency Network”): il Mux-1 sarà spesso in banda VHF (ch. 5-9) in MFN; ma in ogni regione sarà assegnata una frequenza UHF che sarà attivata in alcune postazioni (dove non sarà usata la banda VHF) e, in questo caso, potrà accadere che alcune postazioni UHF siano in SFN con sincronizzazione del segnale.
Di solito, si seguono questi criteri: dove Rai1 è trasmesso solo in Banda VHF I (Canali A e B), considerando che la Banda VHF I non sarà più utilizzata, sarà utilizzato il canale in banda UHF assegnato per quella data Regione: ciò allo scopo di non arrecare problemi all'utente che non ha l'antenna VHF III e ha sicuramente l'antenna Banda UHF.
Dove Raiuno si riceve solo in banda UHF, il mux-1 continuerà a essere trasmesso in banda UHF, sempre per facilitare l'utente.
Per il mux 1 (mux del “servizio pubblico”), il contratto di servizio tra la RAI e lo Stato prevede la copertura dei nuclei abitati da almeno 500 abitanti. RaiWay, comunque, copre con le sue postazioni, anche zone con meno di 500 abitanti, ma molte altre sono coperte da postazioni di privati, comuni e comunità montane.

Per i mux 2 – 3 – 4, la rete sarà in SFN (“Single Frequency Network”): tutti i centri trasmittenti o i ripetitori avranno per ogni Mux lo stesso canale. Le frequenze utilizzate, a livello nazionale, sono: Mux-2: ch. 30; Mux-3: ch. 26; Mux-4: ch. 40.


Secondo gli obblighi assunti e tenendo conto dei fondi di copertura stanziati dal Governo, la RAI, in tutte le postazioni, attiverà il Mux-1. Mentre, inizialmente, di solito, solo nelle postazioni più importanti (quelle con più di 10.000 utenti) ci saranno anche i Mux 2-3-4 (quest’ultimo non necessariamente, però). Mentre solo presso i grandi Centri Trasmittenti sarà attivato anche il Mux-5 per i servizi sperimentali in DVB-T2/DVB-H (sul canale VHF 11). Comunque, negli anni successivi i mux saranno estesi a tutte le altre postazioni.


I mux 2 – 3 – 4 saranno in UHF e saranno trasmessi attraverso le antenne trasmissive attualmente utilizzate per i segnali analogici di RAI2 e RAI3 in UHF, e perciò con la stessa copertura e con livelli di potenza paragonabili. Il Mux 1, se in VHF, sarà trasmesso dal sistema radiante usato per RAI1 e, ovviamente, con la stessa copertura; se in UHF sarà trasmesso in combinazione con gli altri 3 mux in UHF.
I livelli di campo che si riceveranno in un’area di servizio, saranno paragonabili agli attuali. L’unica differenza sarà che, mentre ora in analogico la potenza si misura sul picco di sincronismi della portante video, in digitale, la potenza che si misura è RMS. Il rapporto tra ora e dopo è di -6dB (1/4 di potenza). Ad esempio, se in questo periodo un ripetitore di Rai 2 è da 100W, dopo sarà da 25W. Ma la potenza assorbita dalla rete sarà paragonabile all'attuale; la differenza è che ora si misura una potenza di picco, poi sarà misurata la potenza efficace RMS.


I trasmettitori MUX 2 – 3 – 4 RAI sono alimentati nelle postazioni principali usando come linea preferenziale la rete in ponte radio SDH 2/4/10 GHZ e come linea di riserva RX Satellite.
Nelle postazioni secondarie solo RX Satellite, ma prossimamente sarà estesa la rete in ponte radio come linea primaria.
Il collegamento a rimbalzo è facilmente sfruttabile solo nelle reti MFN e non in quelle SFN. In quest’ultimo caso, è raramente possibile ricevere e trasmettere lo stesso canale, perché ci si auto-interferisce. Solo nei casi di elevato disaccoppiamento tra antenna TX e antenna RX, si può sfruttare (Gap Filler con cancellatore d'eco). Inoltre, anche se si riesce, in rari casi, a realizzare, si complica la sincronizzazione tra segnale TX e quello RX.


MEDIASET: Per MEDIASET, le attivazioni per lo Switch-Off, in linea di massima funzionano così: per i siti ufficialmente in concessione a Mediaset, di solito si può pensare l'equazione
3 Emittenti analogiche = 3 Mux; e di solito i tre Mux sono Mediaset 1 (ch. 52), 2 (ch. 36) e 4 (ch. 49).
Laddove sono presenti le tre reti analogiche e una o più digitali (Mediaset 1 e/o 2), dovrebbe essere acceso anche il Mux Mediaset 5 (ch. 56). Se ci sono entrambi, dovrebbero essere attivati sia il mux 5 sia il mux 6 (ch. 58). Tutti i mux sono in tecnica SFN sulle rispettive frequenze nazionali suddette.
Laddove è presente anche un impianto di D-Free, questo rimarrà in servizio, sulla frequenza assegnata a livello nazionale, che è il ch. 50.


Per TIMB, in linea di massima, dove è presente solo La7 sarà acceso il Mux TIMB 3.
Ma prendete questo dato con riserva, perché, in effetti, ci sono stati molteplici casi dove sono stati accesi tre Mux TIMB, anche ove era presente solo la 7 o La 7 ed MTV oppure La 7 e un solo canale digitale.
Di sicuro, comunque, laddove presenti tutti i canali sia analogici sia digitali del gruppo Telecom Media, dopo lo switch-off saranno disponibili tutti e tre i Mux TIMB.
Per il mux Rete A (Deejay TV, Repubblica TV, Cielo, ecc.), si può dire che in alcuni casi sono stati accesi dei Mux laddove prima dello switch-off non era presente né Deejay TV analogico né il Mux Rete A. E spesso, anche quando era attivo solo il segnale analogico di DeeJayTv, sono stati attivati entrambi i mux.
ReteCapri, di solito accende solo ove era già presente in analogico col segnale di "Capri Store".
______________________________________________________________________

Inoltre, i sistemi radianti (cioè i sistemi di antenna in trasmissione) dei vari impianti, di solito, non sono modificati, almeno non nella specifica occasione dello switch-off (salvo casi particolari nati da problematiche specifiche urgenti). Di conseguenza, le rispettive aree di servizio dei vari trasmettitori normalmente non subiscono modifiche.

Poi, entro i primi 6 mesi dallo switch-off, le emittenti possono accendere solo dalle postazioni dalle quali sono autorizzate a trasmettere (eventualmente facendo cambio con postazioni compatibili equivalenti a quelle assegnate e riconosciute con postazioni per ospitare impianti televisivi in tecnologia DTT), anche con la possibilità di attivare gap-filler extra (impianti a bassa potenza) per migliorare o integrare la copertura di zone per le quali comunque sono concessionarie. In questi casi, per tali operazioni di spostamento o attivazioni integrative devono fare la richiesta per l'autorizzazione e questa, mediamente, in 60 giorni, viene rilasciata.
Poi, dopo i primi 6 mesi inizia una seconda fase di “switch-on”, di durata anch'essa di 6 mesi, durante la quale le emittenti possono richiedere l'autorizzazione ad accendere nuovi impianti (postazioni ex-novo) per completare la copertura di zone in cui hanno la concessione esclusiva, cioè hanno l’assegnazione in esclusiva di una frequenza SFN. Perciò, ad esempio, un'emittente che ha l'uso esclusivo di una frequenza per una determinata provincia, anche se originariamente disponeva di un solo impianto ed era autorizzata ad attivare solo un impianto DTT, può chiedere e ha diritto di ottenere l'autorizzazione ad accendere quanti impianti vuole, dalle postazioni autorizzate, fin tanto che servano a coprire l’intera area (es.: l’intera provincia) in cui ha la concessione esclusiva all’uso di quella data frequenza.


Info ulteriori: Per essere precisi, sapendo che la frequenza per un mux nazionale è la frequenza X (ad es., per il mux 2 RAI è il ch.30), non conta assolutamente cosa e come si riceve in questo periodo nella propria zona su questa frequenza. Ma ogni broadcaster, in genere, riciclerà gli impianti trasmittenti (tralicci e antenne trasmissive adesso utilizzati, spesso per l'analogico, ma anche per alcuni segnali già digitali) che ora veicolano canali analogici e digitali su attuali frequenze che quasi spesso non coincideranno con le future frequenze di switch-off. Ad es., la Rai per trasmettere i futuri mux utilizzerà i suoi attuali impianti e perciò, a prescindere dalle frequenze, conta come oggi si ricevono i segnali analogici (ed eventualmente digitali) Rai trasmessi dai siti Rai.
Idem per Mediaset e per tutte le regionali/locali. Se oggi si ricevono bene in analogico i segnali di T.Norba 7 e 8, poi si riceveranno bene i mux del gruppo e così via per tutti gli altri.
________________________________________________________________________
Le emittenti regionali/locali conservano la stessa copertura che avevano ad una certa data (fissata dal Ministero per ogni area tecnica) e possono continuare a trasmettere solo dalle postazioni già in uso a tale data con analoga copertura. Non viene regalata una copertura più ampia. Quindi, ad es., T. Rama avrà una frequenza (unica; ma a volte le frequenze possono cambiare per alcune sub-aree) per le province di BR-TA-LE, ma non potrà avere frequenze nelle altre 3 province pugliesi, non essendo qui presente in analogico, né in digitale con sue frequenze.

______________________________________________________________________

Procedure Burocratiche:
1) Ad un primo tavolo tecnico viene solo presentata da Ag-Com e MSE-Com la cosiddetta pianificazione di dettaglio dell'area tecnica, cioè le frequenze destinate in quel territorio alle nazionali ed alle locali (non a ognuna di esse, ma alle locali in generale). Si tratta, quindi, solo della ripartizione delle frequenze pianificate in due macrogruppi.
2) Ad una successiva riunione viene solo spiegato (alle emittenti delle aree tecniche interessate) come ci si deve comportare il giorno dello switch-off: che devono essere spenti gli impianti indicati nel "master-plan delle transizioni" (che non è il "master-plan delle assegnazioni"), cioè gli attuali impianti operativi; che si deve comunicare lo spegnimento (ed eventualmente la riattivazione sulla frequenza assegnata) via sms al MSE-Com; ecc…

3) Pochi giorni prima dello switch-off (di ogni singola area) vengono comunicate le frequenze assegnate ad ogni singola emittente; di norma, discusse in incontri al MSE-Com dove si analizza caso per caso la posizione tecnica di ciascuna emittente singolarmente considerata.

______________________________________________________________________
Procedure Tecniche sui Tralicci:

Per i sistemi radianti d'antenna, generalmente non si fa nulla. Sono sistemi a larga banda, cioè se VHF possono coprire il range da ch. E5 a E10 o da ch. E5 a E12. Se UHF le intere Bande IV/V, oppure raramente separatamente banda IV e banda V.

PER I CENTRI TRASMITTENTI (impianti che ricevono da Satellite o Ponte Radio):
normalmente con il passaggio al digitale, i vecchi trasmettitori analogici non sono più utilizzati (diversa tecnologia); quindi nella notte dello switch-off, si spegne il TX analogico, si sposta il cavo d'antenna (anche tramite commutatore coassiale manuale o telecomandabile) sul nuovo TX digitale sulla nuova frequenza e poi si accende.
Se qualcuno ha già installato il trasmettitore dual cast (TX che può funzionare sia in analogico che in digitale), potrebbe anche fare il cambio canale nel momento dello switch-off, ma normalmente uno non rischia di incorrere in problemi e mette prima un trasmettitore provvisorio sul canale analogico e poi accende quello in digitale già settato sulla nuova frequenza.
Se ci si vuole avventurare nel cambio canale notturno, si deve sostituire il filtro d'uscita (filtro passa canale posto dopo l'amplificatore finale e prima dell'uscita antenna), impostare il nuovo canale (normalmente da menu logica controllo TX), poi tarare livello potenza d'uscita (anche se i nuovi tx hanno un sistema automatico di taratura del livello corretto in funzione della frequenza) e infine tarare la pre-correzione di linearità (distorsione) e il ritardo di gruppo (altro tipo di distorsione) (qualche TX lo fa in automatico perché ha già delle tabelle pre-caricate in base alla frequenza). Chiaro che cosi si fa un bel po' d'interruzione di servizio e il passaggio al digitale non è immediato. Qualcuno può evitare di installare il trasmettitore provvisorio e utilizza quello di riserva (dual cast). Infatti, le principali emittenti hanno un TX preferenziale sempre in servizio e uno di riserva che entra in funzione in automatico nel caso di guasto del primo. Questo fa sì che si valuti il rischio del guasto del TX preferenziale nei giorni precedenti allo S/O e di rimanere senza TX di riserva perché ormai passato sull'altro canale.
In caso di switch-over (passaggio in digitale sullo stesso canale) nei nuovi TX dual cast, basta premere un pulsante o fare un telecomando in remoto e passa da analogico a digitale. Cosa che avviene nei casi di qualche emittente che di giorno trasmette in analogico e di notte sperimentalmente in digitale.

Si può fare il passaggio da TX analogico a TX digitale o attivazione di un TX digitale prima assente, anche senza andare nella postazione (se medio/piccola) e quindi senza fare operazioni manuali per il passaggio dell'antenna. Bassa fare un filtro combinatore d'antenna con tanti ingressi quanti sono i TX analogici e digitali. I TX sia accesi che spenti, saranno tutti collegati al sistema d'antenna, quindi con telecomando in remoto si spengono i TX analogici e si accendono quelli digitali.
Generalmente per gli impianti Medio/Grandi si preferisce essere presenti in postazione per verificare la buona riuscita del passaggio al digitale.

PER I PICCOLI RIPETITORI su rete MFN (Ricevono un canale, lo convertono in frequenza, lo amplificano e ne trasmettono un'altro).
Normalmente i vecchi ripetitori analogici non sono più utilizzabili. Generalmente in postazione s’installano due nuovi ripetitori, uno preferenziale e uno di riserva con una logica di commutazione automatica. Si rischia (essendo un piccolo impianto "meno importante") e si configura il preferenziale in analogico e quello di riserva in digitale. Quindi per un breve periodo si rimane senza ripetitore analogico di riserva (poco male, la maggior parte non ce lo hanno proprio). Nel momento dello switch-off, il ripetitore analogico vede che non c'è più in ricezione il segnale analogico (sincronismi video), quello di riserva digitale riconosce il segnale digitale (anche il PID, identificativo di programma). La logica di commutazione quindi spegne il ripetitore analogico, commuta tramite un relè coassiale il cavo d'antenna TX sul ripetitore digitale impostato sulla nuova frequenza e poi lo accende. Dopo lo switch-off, si torna in impianto e si converte anche il ripetitore preferenziale, prima in analogico, in digitale.






Ascolta, puoi dare le stesse informazioni per la provincia di Cosenza, visto che sarà interessata assieme a quella di Crotone nello switch off della Puglia?
Ciao.
 
Ultima modifica:
Sì, ma cerchiamo di evitare le citazioni chilometriche, sennò qua tra poco non si capirà più nulla. Grazie.
 
EliseO ha scritto:
Per la lista completa con le specifiche frequenze per le tv regionali/locali, bisognerà aspettare fino a pochissimi giorni prima dell'inizio dello switch-off: è sempre stato così per tutti gli switch-off. Ciao!
Quindi tutti i canali verranno "rivoluzionati"?
 
Stato
Chiusa ad ulteriori risposte.
Indietro
Alto Basso