Nei panni di Valentino
Sono stato al recente MotoGP di Misano e, ovviamente, il tema del giorno era lo scontento di Valentino Rossi per le recenti decisioni prese dalla Yamaha e l’ipotesi di un suo passaggio alle Rosse, Ducati o Ferrari che siano. Non sono come specializzazione un giornalista sportivo e, di conseguenza, ragiono su questi fatti da semplice appassionato “informato dei fatti”, come si dice in linguaggio giudiziario. Quello che capisco è che per Valentino si prepara una stagione 2010 difficilissima, perché ogni gara si trasformerà in una sfida all’ultimo sangue con Lorenzo. Avendo la stessa moto, se Valentino vincerà sarà un fatto scontato, se perderà sarà invece una grave sconfitta e molti (da cercare in primis tra quelli che oggi lo idolatrano, così va il mondo…) inizieranno a parlare della sua parabola discendente… Mi chiedo, ma a oltre 30 anni e con il palmares di vittorie che si ritrova, chi lo fa fare a Valentino di dover rischiare a ogni gara contro un ventenne che non ha nulla da perdere e il cui unico scopo nella vita è dimostrare che può battere il più grande dei campioni? Come se non bastasse Yamaha ha messo sotto contratto un altro osso duro, ovvero quello Spies che, se vincerà quest’anno in SBK l’anno prossimo potrebbe approdare direttamente in MotoGP. Queste scelte della casa giapponese parlano chiaro (oltre a non dimostrare una qualche gratitudine nei confronti di chi li ha portati alla vittoria) e, se fossi Valentino, cercherei di uscire di corsa da questa trappola. Personalmente sarei felice di vedere Valentino in Ducati con l’ing. Filippo Preziosi (a quanto si dice i due si adorano) anche perché, a questo punto della carriera, per Rossi sarebbe una nuova - bellissima - sfida (che, sono convinto, potrebbe vincere) e per lo sport italiano sarebbe un apoteosi. Lascerei invece perdere la F1: troppo “seriosa”; non mi sembra proprio l’ambiente adatto per il nostro estroverso pilota…
Blog del Direttore di Motonline Luciano Bianchi