Messa a terra sull'amplificatore

Miki77

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Ciao a tutti,ho notato almeno sugli amplificatori da palo (5355) della televes che oltre ai vari morsetti per le varie bande c'e' un morsetto per la messa a terra.Ora vi chiedo se collegate la messa a terra all'amplificatore(anche se in giro non se ne vedono di questi collegamenti:icon_rolleyes: )e se puo' servire, oppure non influisce in caso di scossa da parte di qualche fulmine?:eusa_think:
A questo punto vi chiedo anche se vi é mai capitato di trovarsi in impianti tv colpiti da fulmini,quali componenti avete trovato spesso bruciato??
Grazie per le vostre utili info,a presto
 
Miki77 ha scritto:
Ciao a tutti,ho notato almeno sugli amplificatori da palo (5355) della televes che oltre ai vari morsetti per le varie bande c'e' un morsetto per la messa a terra.Ora vi chiedo se collegate la messa a terra all'amplificatore(anche se in giro non se ne vedono di questi collegamenti:icon_rolleyes: )e se puo' servire, oppure non influisce in caso di scossa da parte di qualche fulmine?:eusa_think:

La decisione di collegare a terra l'antenna (e sopratutto il relativo palo di sostegno) andrebbe fatta dopo aver eseguito l'analisi dei rischi da fulminazione secondo la normativa CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/..)
Non esiste quindi una risposta univoca ma varia per ogni singolo caso ed è dipendente da vari fattori.
La calza del cavo coassiale è invece sempre bene collegarla all'impianto di terra esistente, non per protezione contro i fulmini ma per evitare che assuma tensioni pericolose in conseguenza di guasti, specie negli impianti condominiali.

Un saluto

Popinga
 
La calza del cavo coassiale è invece sempre bene collegarla all'impianto di terra esistente, non per protezione contro i fulmini ma per evitare che assuma tensioni pericolose in conseguenza di guasti, specie negli impianti condominiali
Ma la messa a terra sull'amplificatore e proprio per creare il collegamento con la calza perche' la calza é bloccata tramite vite a contatto con la carcassa dell'amplificatore(almeno per i televes)quindi come dici tu va fatta comunque.
 
la messa a terra dell' amplificatore, e di ogni altro componente di distribuzione di impianto d' antenna, ha una duplice funzione:

1. va utilizzata come misura di protezione dai contatti indiretti, vitale in caso di difetto di isolamento dell' alimentatore che va a 230V, e in ogni altra circostanza che possa introdurre un potenziale di terra nell' impianto d' antenna;
va pero' detto che, se si è in grado di utilizzare e realizzare alimentatori in doppio isolamento e prese isolate, la connessione a terra non è necessaria

2. la connessione a terra assicura la schermatura totale dell' impianto dalle emissioni RF estranee.

La situazione appena descritta è quella tipica di un sostegno d' antenna non collegato ad un LPS, perchè la struttra risulta autoprotetta.
Nel caso INVECE di sostegno d' antenna collegato a parafulmine, perchè la struttura non risulta autoprotetta e l' impianto d'antenna è esso stesso suscettibile di fulminazioni, all' impianto LPS (che è comunque un impianto di terra...) va collegato ogni componente dell' impianto d' antenna.

1)N.B.: fatte salve le antenne logaritmiche, per le quali "lo schermo del cavo risulta a massa", non vi è continuità elettrica tra il dipolo di un' antenna (in particolare della calza del cavo) ed il palo che la sostiene

2)N.B.: non è assolutamente necessario, OLTRE CHE PERICOLOSO, collegare a terra il sostegno di antenna nel contesto di una struttura (struttura= edificio+ palo antenna) che risulta autoprotetta dalle fulminazioni.
In questo caso valgono solo le condizioni del punto 1.
 
rispettare le norme.


-) valutare la probabilità di fulminazione: in proprio o attraverso uno studio tecnico

-) se necessario, installare o proporre un lps, ma soprattutto informare ampiamente l' utenza dei rischi eventuali


altrimenti:

procedere a bontemponi, magari con una buona dose di fortuna
 
le ultime antenne che ho collegato a terra sono state quelle di condomini delle case popolari che loro lo richiedevano paracchi anni fà con una piattina di metallo fissata esternamente al condominio ma sinceramente io penso che non serviva perche i condomini erano in mezzo ad altri di pari dimensioni
 
forse perchè già molti anni fa chi progettava lo faceva nel giusto modo?

secondo la tua considerazione circa l' uguaglianza dei palazzi, nessuno dei manufatti avrebbe dovuto avere un lps?

quindi secondo te in una zona ad alto rischio fulminazione l' unione (anzi l' uguale altezza) fa la forza?:eusa_think: :eusa_wall:
 
antonioST4 ha scritto:
rispettare le norme.


-) valutare la probabilità di fulminazione: in proprio o attraverso uno studio tecnico

-) se necessario, installare o proporre un lps, ma soprattutto informare ampiamente l' utenza dei rischi eventuali


altrimenti:

procedere a bontemponi, magari con una buona dose di fortuna

Quoto perfettamente! L'impianto d'antenna deve essere correttamente correlato con l'impianto di messa a terra. D'altronde fa parte della 46/90 e successive modificazioni.
Se tutti gli antennisti rispettassero la dichiarazione di conformità, con compilazione e consegna della stessa.........:D :D :D Avrebbero la garanzia di funzionamento etc. per un'anno come per legge. :D
 
Miki77 ha scritto:
Ciao a tutti,ho notato almeno sugli amplificatori da palo (5355) della televes che oltre ai vari morsetti per le varie bande c'e' un morsetto per la messa a terra.Ora vi chiedo se collegate la messa a terra all'amplificatore(anche se in giro non se ne vedono di questi collegamenti:icon_rolleyes: )e se puo' servire, oppure non influisce in caso di scossa da parte di qualche fulmine?:eusa_think:
A questo punto vi chiedo anche se vi é mai capitato di trovarsi in impianti tv colpiti da fulmini,quali componenti avete trovato spesso bruciato??
Grazie per le vostre utili info,a presto

Se il tuo piano e/o appartamento ha la messa a terra distribuita all'interno, il tuo televisore collegato alla rete elettrica automaticamente è collegato alla messa a terra, ossia la massa dello spinotto dell'antenna del tuo televisore è collegata alla terra.
Se per un motivo "X", vi è uno sbalzo di conduzione elettrostatica sull'antenna, anche dovuto ad un fulmine nelle vicinanze, la massa isolata dell'antenna si trova ad un potenziale, mentre quella del televisore a 0. Essendo il cavo di discesa di una certa lunghezza, ai suoi estremi si genera un potenziale elettrico, che automaticamente si ripercuote sul centrale del cavo come tensione, e può danneggiarti anche il televisore.
Se invece l'amplificatore e l'antenna risultano collegati correttamente all'impianto di terra, in caso di conduzione elettrostatica, sia il televisore che l'antenna sarebbero allo stesso potenziale, ovvero equipotenziale, per cui non vi sono problemi.
L'unico problema che può sorgere, e qui mi associo ai post di AntonioST4, che l'antenna correttamente collegata a terra, possa fungere da "acchiappa fulmini", per cui sarebbe opportuno valutare (in condizioni particolari e gravose) di installare un parafulmini.
 
Dm 37/08

MdK2007 ha scritto:
Quoto perfettamente! L'impianto d'antenna deve essere correttamente correlato con l'impianto di messa a terra. D'altronde fa parte della 46/90 e successive modificazioni.
Se tutti gli antennisti rispettassero la dichiarazione di conformità, con compilazione e consegna della stessa.........:D :D :D Avrebbero la garanzia di funzionamento etc. per un'anno come per legge. :D
Saluti a tutti:D
volevo solo informare sulla nuova 46/90 cioè il DM n37 del 2008 che sostituisce la legge 46/90
 
antonioST4 ha scritto:
la messa a terra dell' amplificatore, e di ogni altro componente di distribuzione di impianto d' antenna, ha una duplice funzione:

1. va utilizzata come misura di protezione dai contatti indiretti, vitale in caso di difetto di isolamento dell' alimentatore che va a 230V, e in ogni altra circostanza che possa introdurre un potenziale di terra nell' impianto d' antenna;
va pero' detto che, se si è in grado di utilizzare e realizzare alimentatori in doppio isolamento e prese isolate, la connessione a terra non è necessaria

2. la connessione a terra assicura la schermatura totale dell' impianto dalle emissioni RF estranee.

La situazione appena descritta è quella tipica di un sostegno d' antenna non collegato ad un LPS, perchè la struttra risulta autoprotetta.
Nel caso INVECE di sostegno d' antenna collegato a parafulmine, perchè la struttura non risulta autoprotetta e l' impianto d'antenna è esso stesso suscettibile di fulminazioni, all' impianto LPS (che è comunque un impianto di terra...) va collegato ogni componente dell' impianto d' antenna.

1)N.B.: fatte salve le antenne logaritmiche, per le quali "lo schermo del cavo risulta a massa", non vi è continuità elettrica tra il dipolo di un' antenna (in particolare della calza del cavo) ed il palo che la sostiene

2)N.B.: non è assolutamente necessario, OLTRE CHE PERICOLOSO, collegare a terra il sostegno di antenna nel contesto di una struttura (struttura= edificio+ palo antenna) che risulta autoprotetta dalle fulminazioni.
In questo caso valgono solo le condizioni del punto 1.
sono daccordo... anche perche, mettiamo caso ci sia un fulmine sull'antenna, tutti gli apparecchi colegati ad esso andrebbero a pu....
 
Purtroppo, la connessione all'impianto di terra domestico ha un'induttanza nient'affatto trascurabile. Le correnti di modo comune a radio frequenza indotte da forti campi elettromagnetici viaggiano perfettamente sull'esterno dalle calze dei cavi coassiali, sulle strutture portanti le antenne e sugli stessi cavi di terra che, più lunghi sono e peggio è.
Anzi, dato che un cavo elettrico messo a terra non è altro che un'antenna marconiana, se disgraziatamente un lungo conduttore (come il cavo di terra) fosse immerso in un campo elettromagnetico e ne andassimo a collegare l'estremità libera allo chassis di un amplificatore, otterremmo il risultato opposto.
Lontani dal terreno, la terra serve unicamente per ragioni di sicurezza e protezione. L'unico modo per isolarci efficacemente dall'RF indesiderata lontano del terreno, è quello di realizzare una gabbia di faraday, e comunque, di isolare i cavi entranti nel dispositivo tramite induttanze prima di collegarli sulla massa dei dispositivi. L'induttanza del choke arresta la RF che corre sull'esterno del cavo, mentre il segnale utile continua regolarmente a viaggiare all'interno del coassiale, in modalità TEM.
http://www.yccc.org/Articles/W1HIS_Choke.jpg
;)

antonioST4 ha scritto:
2. la connessione a terra assicura la schermatura totale dell' impianto dalle emissioni RF estranee.
 
Tuner ha scritto:
Purtroppo, la connessione all'impianto di terra domestico ha un'induttanza nient'affatto trascurabile. Le correnti di modo comune a radio frequenza indotte da forti campi elettromagnetici viaggiano perfettamente sull'esterno dalle calze dei cavi coassiali, sulle strutture portanti le antenne e sugli stessi cavi di terra che, più lunghi sono e peggio è.
Anzi, dato che un cavo elettrico messo a terra non è altro che un'antenna marconiana, se disgraziatamente un lungo conduttore (come il cavo di terra) fosse immerso in un campo elettromagnetico e ne andassimo a collegare l'estremità libera allo chassis di un amplificatore, otterremmo il risultato opposto.
Lontani dal terreno, la terra serve unicamente per ragioni di sicurezza e protezione. L'unico modo per isolarci efficacemente dall'RF indesiderata lontano del terreno, è quello di realizzare una gabbia di faraday, e comunque, di isolare i cavi entranti nel dispositivo tramite induttanze prima di collegarli sulla massa dei dispositivi. L'induttanza del choke arresta la RF che corre sull'esterno del cavo, mentre il segnale utile continua regolarmente a viaggiare all'interno del coassiale, in modalità TEM.
http://www.yccc.org/Articles/W1HIS_Choke.jpg
;)

grazie per la puntualizzazione;)
 
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