Enrico Mentana si è dimesso da direttore del tg de La7 [Dimissioni Ritirate]

Quella non era una notizia, ma un comunicato su uno sciopero che non riguardava i giornalisti (paradosso).
 
Ha perso un pò della grande stima che nutrivo
nei suoi confronti...questo non è un comportamento
da grande giornalista, ma da starletta da palcoscenico...:doubt:
 
alessandro21 ha scritto:
@adriaho
A proposito di pubblicità, un po di visibilità in più però, Mentana se l'è guadagnata con questa operazione no? :)
si però negativa... Anche al minzo quando faceva gli editoriali gli facevano pubblicità, ma di sicuro non positiva

EteriX ha scritto:
.mi preoccupa lo strapotere di mentana di decidere da solo quali notizie dare e quali non dare, minacciando dimissioni quando questa autorità suprema gli viene messa in discussione, rifiutandosi di aprire il contradditorio della scelta a tutto il resto della redazione..capisce che il tg lo fà in team o pensa di farlo da solo? trovo sia pericoloso che resti alla direzione.
gia condivido... questo riflette la debolezza di questa rete.
 
EteriX ha scritto:
no io penso che per motivi di bottega qualcuno molto in alto l' ha pregato in ginocchio di rimanere e ha pregato anche i suoi colleghi di implorarlo di restare...mi preoccupa lo strapotere di mentana di decidere da solo quali notizie dare e quali non dare, minacciando dimissioni quando questa autorità suprema gli viene messa in discussione, rifiutandosi di aprire il contradditorio della scelta a tutto il resto della redazione..capisce che il tg lo fà in team o pensa di farlo da solo? trovo sia pericoloso che resti alla direzione.
Finché sta bene a loro...
Ma non credo che comunque abbia ungrossisimo potere, considera che ci sono altri giornalisti eccedenti che dovrebbero mantenere un certo equilibrio,
tipo i Vari Lerner, Piroso, Gruber in primis, ed altri quali Nuzzi, Formigli, Sommajuolo ecc)
 
alessandro21 ha scritto:
Finché sta bene a loro...
Ma non credo che comunque abbia ungrossisimo potere, considera che ci sono altri giornalisti eccedenti che dovrebbero mantenere un certo equilibrio,
tipo i Vari Lerner, Piroso, Gruber in primis, ed altri quali Nuzzi, Formigli, Sommajuolo ecc)
non lo so ma so che dopo che vedo il tg di mentana ho bisogno di vedere un altro tg per la parte di attualità internazionale che non mi ha fornito, in questi giorni senza minzo il tg1 sta risalendo.
 
EteriX ha scritto:
non lo so ma so che dopo che vedo il tg di mentana ho bisogno di vedere un altro tg per la parte di attualità internazionale che non mi ha fornito, in questi giorni senza minzo il tg1 sta risalendo.
Eh si, questo è vero ;)

Sai se la redazione del TG La7 è nell'ANSA?
 
Da FinanzaOnline a parlare in questo caso sono gli azionisti di Telecom Italia Media:

C’è un termine tecnico, scientifico azzarderei dire, per descrivere quanto accaduto ieri dalle parti del Tg de La 7: sceneggiata, è la parola più giusta, più consona. Nell’insieme, intendo, nel quadro un po’ scapricciatiello di un’emittente che si atteggia a terzo polo -non il quinto o il trentaduesimo- e di un telegiornale che ha fatto della professionalità e della sfoggiata equidistanza i suoi slogan vincenti.

Certo: spiace che, mentre nella cittadella del Tg1 pioveva champagne per l’addio minzolinato, nel cuore della rete Telecom si rovesciassero masochisticamente addosso olio bollente. Ma tant’è. In poche ore, per preparare a dovere il santo natale, si è praticata l’arte del tutti contro tutti, concludendo infine con un -inutile- masticare amaro e trattenere a stento reciproche recriminazioni.

Razionalità? Zero. Buon senso? Ancora meno. A partire dal comitato di redazione, il quale prima tace sulla (ben nota) volontà dell’Associazione stampa romana di denunciare Mentana per comportamento antisindacale (colpa imputata al direttore: esserci rifiutato di leggere in tv un comunicato della Federazione nazionale della stampa in sostegno allo sciopero dei poligrafici) e poi, quando a Mentana girano i cosiddetti, e minaccia
di dimettersi, italianamente si desta, assicurando di «non aver denunciato il direttore», e anzi rinnovando «la stima e l’apprezzamento per lo straordinario lavoro che sta svolgendo insieme alla redazione».

Insomma, ragazzi: decidetevi. O Mentana merita la denuncia, è un padre padrone, non rispetta i patti sindacali e allora urlate ben forte che dovrebbe togliere il disturbo, oppure è un salvatore delle (vostra) patria, e quindi non va consegnato al tribunale ma a una circoscritta discussione sugli accordi eventualmente violati.

Quanto a Mentana: che dire… Se andava in cerca di una maniera spiccia per danneggiare un prodotto, un clima, un successo, beh l’ha egregiamente trovato. Tutto serviva, al giovane tg del La7, tranne che uno scontro frontale e uno strappo con le realtà interne: perlopiù dettato, a fiuto, da una botta d’insofferenza e non da una strategia ragionata e ragionevole.

Il problema, grosso, e spiacevole un po’ per tutti, è che alla fine di questa storia grama -e per molti versi incomprensibile- resta un unico dato forte: nel mezzo della baruffa di ieri, Telecom Italia Media, padrona dell’emittente, ha perso in borsa sei punti percentuali, mollando infine sul tappeto un doloroso 3,7 per cento.

Questo, in termini non economici ma politici, si traduce nel guado in cui si barcamena il Tg de La 7. Sulla sua poltrona più alta, infatti, siede un direttore che per il fatto stesso di esistere condiziona l’andamento del titolo di chi lo stipendia (per non parlare del valore pubblicitario). Il che da un lato significa potere vero, per lui, moneta sonante in una qualunque trattativa interna o esterna alla redazione. E dall’altro lato, invece, dona un sapore paesano a tutto il mondo La7: che vorrebbe diventare grande, nel senso di adulto, ma inciampa ancora in pericolosi capricci.
 
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