domanda su TFR

osvysat

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ciao, circa sette anni anni fa ho chiesto il 70% del TFR per l'acquisto della prima casa, ora vorrei cambiare a casa, eventualmente posso chiedere di nuovo il TFR per la nuova casa? tenendo conto che si tratta sempre della prima casa in quanto dovrei vendere la mia? oppure devo chiedere il TFR per eventuali spese dentistiche? se si cosa devo presentare alla ditta? grazie:icon_rolleyes:
 
No. E' un diritto che si esercita UNA sola volta.

Vedi art. 2120 Codice civile.

..."L'anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e viene detratta, a tutti gli effetti dal trattamento di fine rapporto."...
 
a meno che tu non sia particolarmente simpatico al tuo datore di lavoro che puo' decidere di erogartelo una seconda volta....

il tfr puo' essere erogato anche a fronte di spese mediche (preventivo dentista), prova a chiedere cosi
 
Spese mediche certificate da SSN mi raccomando, non da medico privato.

Comunque leggiti l'articolo del codice civile che disciplina TFR e il regime di anticipazione del TFR, è semplice.

"
Art. 2120 Disciplina del trattamento di fine rapporto

In ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato, il prestatore di lavoro ha diritto ad un trattamento di fine rapporto. Tale trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio una quota pari e comunque non superiore all'importo della retribuzione dovuta per l'anno stesso divisa per 13,5. La quota è proporzionalmente ridotta per le frazioni di anno, computandosi come mese intero le frazioni di mese uguali o superiori a 15 giorni.

Salvo diversa previsione dei contratti collettivi la retribuzione annua, ai fini del comma precedente, comprende tutte le somme, compreso l'equivalente delle prestazioni in natura, corrisposte in dipendenza del rapporto di lavoro, a titolo non occasionale e con esclusione di quanto è corrisposto a titolo di rimborso spese.

In caso di sospensione della prestazione di lavoro nel corso dell'anno per una delle cause di cui all'art. 2110, nonché in caso di sospensione totale o parziale per la quale sia prevista l'integrazione salariale, deve essere computato nella retribuzione di cui al primo comma l'equivalente della retribuzione a cui il lavoratore avrebbe avuto diritto in caso di normale svolgimento del rapporto di lavoro.

Il trattamento di cui al precedente primo comma, con esclusione della quota maturata nell'anno, e incrementato, su base composta, al 31 dicembre di ogni anno, con l'applicazione di un tasso costituito dall'1,5 per cento in misura fissa e dal 75 per cento dell'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall'ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell'anno precedente.

Ai fini della applicazione del tasso di rivalutazione di cui al comma precedente per frazioni di anno, l'incremento dell'indice ISTAT e quello risultante nel mese di cessazione del rapporto di lavoro rispetto a quello di dicembre dell'anno precedente. Le frazioni di mese uguali o superiori a quindici giorni si computano come mese intero.

Il prestatore di lavoro, con almeno otto anni di servizio presso lo stesso datore di lavoro, può chiedere, in costanza di rapporto di lavoro, una anticipazione non superiore al 70 per cento sul trattamento cui avrebbe diritto nel caso di cessazione del rapporto alla data della richiesta.

Le richieste sono soddisfatte annualmente entro i limiti del 10 per cento degli aventi titolo, di cui al precedente comma, e comunque del 4 per cento del numero totale dei dipendenti.

La richiesta deve essere giustificata dalla necessità di:

a) eventuali spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche;

b) acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile.

L'anticipazione può essere ottenuta una sola volta nel corso del rapporto di lavoro e viene detratta, a tutti gli effetti dal trattamento di fine rapporto.

Nell'ipotesi di cui all'art. 2122 la stessa anticipazione è detratta dall'indennità prevista dalla norma medesima.

Condizioni di miglior favore possono essere previste dai contratti collettivi o da patti individuali. I contratti collettivi possono altresì stabilire criteri di priorità per l'accoglimento delle richieste di anticipazione

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questa è la legge e sono d'accordo con te..

" Condizioni di migliori favore possono essere previste dai contratti collettivi o da patti individuali. I contratti collettivi possono altresì stabilire criteri di priorità per l'accoglimento delle richieste di anticipazione"


l'azienda puo' usare la legge o decidere di concedertelo autonomamente come patto individuale..

nella mia società è discrezione dell'amministratore concedere l'anticipo del TFR anche senza i requisti di legge...
per le spese mediche basta un preventivo di un dentista o di un medico privato (operazioni chirurgiche extra SSN) senza nessuna altra certificazione e senza presentare la fattura...
quando finirà all INPS visto che sono tutti burocrati ti chiederanno carta su carta..preventivo, fattura lastre ecc ecc, vedrete...
ad alcuni colleghi è stato erogato anche senza aver raggiunto gli 8 anni di assunzione...

attento che la tassazione è una bastonata
 
Si si certo. Infatti ho postato questo integralmente proprio per quello, anche io avevo l'idea di sottolineare proprio quello che hai sottolineato tu

Solo che mi è poi mancata la voglia di andarmi a cercare il codice per sottolineare :)

E' che ho dato come ultimo esame diritto del lavoro e questa era domanda frequentissima in ssede di esame e gli ho risposto subito proprio perchè lo avevo studiato: ovviamente la mia era risposta appunto "scolastica" diciamo, poi nella prassi vengono concesse come hai sottolineato quelle condizioni di miglior favore di cui parla il 2120 e che hai fatto benissimo a dire.
 
ragazzi, leggi a parte, dipende molto dal datore di lavoro...
io ho chiesto due volte il TFR per la 1° casa.
ovvio che prima ho venduto la prima...
e con il compromesso in mano sono tornato al personale... :)
 
YODA ha scritto:
ragazzi, leggi a parte, dipende molto dal datore di lavoro...
io ho chiesto due volte il TFR per la 1° casa.
ovvio che prima ho venduto la prima...
e con il compromesso in mano sono tornato al personale... :)
....infatti, ho chiesto appunto perchè avevo sentito ankio qualcosa del genere. mi pare ci sia un pò di confusione in materia....:eusa_think:
 
esatto...
nulla vieta che se vendi la 1° casa , torni nelle condizioni di chiedere nuovamente l'anticipo TFR.
non sò se la seconda "erogazione" è a discrezione del datore di lavoro,
oppure regolata da una legge.
stà di fatto che io ne ho usufruito regolarmente.
saluti
 
YODA ha scritto:
esatto...
nulla vieta che se vendi la 1° casa , torni nelle condizioni di chiedere nuovamente l'anticipo TFR.
non sò se la seconda "erogazione" è a discrezione del datore di lavoro,
oppure regolata da una legge.
stà di fatto che io ne ho usufruito regolarmente.
saluti

non è che se vendi e compri hai diritto a ricevere due volte il TFR
il tFR puo' essere concesso solo una volta per legge..
poi come ho scritto piu' volte dipende dal datore di lavoro concedertelo la seconda..
 
ecco come volevo dire... :)
la legge evidentemente lascia spazio ad altre vie.
nel mio caso cmq per regolamento interno se non vendevo la 1° casa, non potevo accedere al 2° anticipo.
ma la mia è una grossa multinazionale... ;)
 
YODA ha scritto:
ecco come volevo dire... :)
la legge evidentemente lascia spazio ad altre vie.
nel mio caso cmq per regolamento interno se non vendevo la 1° casa, non potevo accedere al 2° anticipo.
ma la mia è una grossa multinazionale... ;)

io lavoro in una grossa catena di supermercati ( carrefour )ma non ho ancora chiesto eventualmente.....:eusa_think:
 
YODA ha scritto:
ecco come volevo dire... :)
la legge evidentemente lascia spazio ad altre vie.
nel mio caso cmq per regolamento interno se non vendevo la 1° casa, non potevo accedere al 2° anticipo.
ma la mia è una grossa multinazionale... ;)

OT
Yoda, non è che io e te lavoriamo per la stessa azienda:D
ma mia è francese e la tua?
 
:) è al 30% del ministero del tesoro...
il resto qualche milione di azionisti... ;)
cmq 'taliana!
 
YODA ha scritto:
magari se lo fai, facci sapere se è possibile anche da tè.
ciao
si, ho chiamato oggi in sede della mia azienda e mi hanno detto che posso richiedere ancora il tfr, basta portare l'atto di vendita della vecchia casa e quello della nuova + l'atto notorio e una domanda scritta. :icon_bounce:
 
YODA ha scritto:
esattamente come ho fatto io... ;)
ciao YODA, ma per atto di vendita ed acquisto cosa s'intende? il compromesso di vendita e di acquisto? te lo chiedo perchè l'immobiliare a cui ho dato il mandato di vendere la mia casa mi ha detto che non esiste l'atto di vendita ma il compromesso di vendita....tu sai qualcosa o devo ancora rivolgermi all'ufficio della sede della mia azienda? grazie:eusa_think:
 
Beh chiaro che l'atto di vendita esiste solo al momento effettivo in cui si stipula il "contratto di compravendita" di fronte al notaio.

Prima esiste solo il "contratto preliminare di compravendita" che volgarmente viene chiamato dagli operatori del settore "compromesso" (in realtà compromesso in termini giuridici significa ben altro)

Se non hai venduto la casa ancora ovvio che non possa esistere l'atto di vendita .
 
osvysat ha scritto:
ciao YODA, ma per atto di vendita ed acquisto cosa s'intende? il compromesso di vendita e di acquisto? te lo chiedo perchè l'immobiliare a cui ho dato il mandato di vendere la mia casa mi ha detto che non esiste l'atto di vendita ma il compromesso di vendita....tu sai qualcosa o devo ancora rivolgermi all'ufficio della sede della mia azienda? grazie:eusa_think:
io ho presentato il compromesso, ma poi hanno voluto in seguito, la copia dell'atto di vendita.
ciao
 
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