TNG ha scritto:
(rapporto che anche calcolato così è pure sbagliato, al massimo 50:1).
Il rapporto nazionali/locali non si può valutare su scala nazionale ma solo locale (per le considerazioni che ho fatto) e quindi è molto più basso.
E nella valutazione di tale rapporto la tecnica trasmissiva non conta: il rapporto ha un valore in un certo momento e se non cambia il numero di TV locali/nazionali rimane lo stesso anche se si cambia tecnica di realizzazione della rete.
TNG, il rapporto tra TV nazionali e locali viene calcolato a
livello nazionale. Non è che se in Lombardia ci sono trenta TV regionali gli danno più di 1/3 delle frequenze
se non ci sono a disposizione frequenze non occupate dalle nazionali.
E gliene danno 1/3 proprio perché a livello nazionale c'è un sacco di TV locali, altrimenti avrebbero assegnato le frequenze
nazionali (quelle RAI, MDS, etc) su base locale, senza PNAF, dando a queste TV anche altre frequenze non utilizzate dalle TV locali in un'area tecnica specifica.
Quindi,
a livello nazionale, si è deciso di dare 1/3 delle frequenze alle locali nella singola area tecnica, indipendentemente dal fatto che in quell'area ci siano o meno TV locali che occupano le frequenze.
Al contrario, se fosse vero il criterio che tu proponi, per area tecnica, nelle regioni/aree con poche TV locali si potrebbero infilare altre TV nazionali su altre frequenze. Edit: intendo proprio
altre, non quelle attualmente esistenti.
Che sia 99:1 o 50:1 il rapporto tra TV locali e TV nazionali a livello nazionale non importa, è comunque TANTO a poco e rileva proprio per farsi assegnare quell'1/3 di frequenze
a livello nazionale che altrimenti in alcune regioni rimarrebbero vacanti e quindi concedibili a chiunque in quanto non utilizzate, e che invece così
sono riservate alle locali.
Esempio sempre
astratto con numeri
ipotetici:
Nella regione X ci sono 18 TV locali regionali, con 15 frequenze derivanti dall'1/3 nazionale. Tutte le frequenze in SFN per area tecnica sono occupate. 3 TV perciò si trovano senza frequenza. Cavoli amari.
Nella regione Y ci sono solo 7 TV locali regionali. Rimangono libere 8 frequenze in SFN per area tecniche che però le TV nazionali, pur avendone interesse per aumentare la propria copertura, non possono assolutamente occupare per via del vincolo dell'1/3 nel PNAF. Rimarranno assegnabili comunque solo alle locali.
Se il rapporto
nazionale tra locali e nazionali fosse stato di 1:1, non ci sarebbe stata nessuna riserva dell'1/3. Il più forte avrebbe mangiato il più piccolo, prendendo le frequenze libere, esattamente come accadeva in passato. E via con un'altra guerra delle frequenze.
Mi segui nel discorso?
TNG ha scritto:
E quindi se a livello nazionale ci sono 469 TV locali allora si conteggia lo spazio in modo da avere posto a livello nazionale per complessive 469 locali? Che razza di conteggi sono.
Vedi sopra. E' un po' come nel sindacalismo quando la forza di un sindacato federale riesce a strappare a livello nazionale condizioni favorevoli che la sola forza sul territorio o in fabbrica non avrebbe permesso di ottenere.
Spero di essere stato chiaro.
E solo ora, per le locali, Romani dice che su una singola frequenza ci possono stare fino a 5 canali e quindi suggerisce loro di consorziarsi. E perché allora non ha fatto questo stesso discorso fin dall'inizio per tutti gli operatori, nazionali e locali?
Concordo anch'io che l'errore grave è non aver fatto questo discorso fin dal principio.
Traslando un vecchio detto, purtroppo: chi sa lavora, chi non sa, decide.
Le frequenze, data la loro estrema scarsità, non possono essere semplicemente regalate agli operatori televisivi e non possono essere gestite come un qualunque bene privato. Deve essere concesso il loro uso secondo determinate condizioni ma con lo sviluppo selvaggio che c'è stato in Italia ormai è passata l'idea in tutti gli operatori (piccoli e grandi) che le frequenze sono un bene privato e quindi nessuno vuole mollare la presa.
Concordo anche su questo, ma se si fosse proceduto a un'asta, ancora una volta il più forte si sarebbe mangiato il più debole. Avrebbe potuto essere peggio di come si prospetta ora.
Però si sarebbe magari potuta rimandare per qualche anno la nuova tassa sugli immobili e a me non avrebbe fatto schifo.
Non riesco a capire, poi, come potevano esserci 469 TV locali nel 2007 in analogico e ora in digitale con il potenziale quintuplicamento delle risorse non ci stiano più.
Ci stavano perché ce ne sbattevamo allegramente del coordinamento internazionale.
Potremmo farlo ancora e magari ci stanno pure pensando, ma io non ho suggerito niente, eh!
