Come sempre, ogni tipo di giudizio di questo genere è sempre molto soggettivo e troverà persone completamente d'accordo, altre completamente in disaccordo e altre in parziale accordo.
Se posso permettermi di dire la mia opinione prendendo spunto dal buon riassunto fatto da chi ha aperto la discussione e l'ha rinnovata ora, aggiungo che a mio parere l'unico progresso difficilmente contestabile è stato fatto da Sky nella sua offerta sportiva. Rispetto all'anno scorso, infatti, c'è moltissimo calcio, ci sono ancora gli sport americani (anche se in misura minore rispetto a quanto avveniva con ESPN America, ma sappiamo tutti il motivo del suo taglio dall'offerta), sono tornati diversi eventi di pallacanestro, pallavolo e, nonostante l'offerta dei canali Sky Sport rimanga oligotematica e concentrata su pochissime discipline, c'è in generale molta più scelta di prima. Unico problema sarebbe se dovessero andare fuori i canali Eurosport, perché a quel punto il giudizio rischierebbe di cambiare molto.
Non si possono dimenticare le tante chiusure di canali che, pur non essendo tra i più visti, magari a molti piacevano e soprattutto andavano a coprire un tipo di contenuti che al momento non sono stati rimpiazzati. Quindi sotto questo punto di vista credo si possa parlare liberamente di chiaro impoverimento dell'offerta, specie per quanto riguarda i canali musicali, visto che ormai in quell'area sono rimasti pochi canali, quasi tutti identici tra loro e riconducibili a Viacom e pochi altri. Per me, e ripeto che è un giudizio soggettivo, i nuovi canali non sostituiscono i vecchi né per quantità né in qualità.
Il discorso sul pacchetto Documentari è ampio e già trattato più volte. Sono assolutamente d'accordo con chi ne evidenzia la totale inadeguatezza culturale, tanto che per molti canali di quell'area si può parlare di palinsesti da emittente generalista (nel senso più basso e dispregiativo del termine) che non di emittente divulgativa o, comunque, con qualche velleità anche lontanamente culturale. Il problema è essenzialmente legato alla provenienza di questi canali, che sono le copie tradotte delle rispettive controparti americani, quindi figli di progetti che puntano sull'eccessiva spettacolarizzazione, sul progressivo svuotamento di qualsiasi contenuto che possa soddisfare chi è alla ricerca di una televisione di qualità per favorire invece i grandi ascolti, così da potersi vantare nelle trimestrali di essere "il canale più seguito dell'area documentari". Insomma conto solo catturare pubblico, anche snaturando profondamente il progetto originario del canale (l'esempio di History è chiaro) e tradendo perfino il nome (a Fox si sono accordi che tenere ancora Nat Geo Adventure con quel nome era una vergogna e quindi hanno deciso opportunamente di modificarlo, quindi va apprezzata l'onestà), esattamente come farebbe qualsiasi canale generalista gratuito, solo che quest'ultimo non lo pagheremmo, mentre i canali di Sky si vantano di essere canali a pagamento per poi offrire una programmazione qualitativamente più bassa di molti canali gratuiti del digitale terrestre.
Sulle questioni commerciali non mi pronuncio perché non mi interessano, come non mi pronuncio nel dire di cosa penso di coloro i quali inseguono sconti e promozioni ogni cinque minuti. Io sono sempre stato del parere che se ho i soldi e un prodotto mi interessa lo prendo, se non mi interessa o non posso permetterlo ci rinuncio. Se poi, al momento in cui mi abbono mi fanno uno sconto, allora chiaramente ne approfitto, ma se devo mettermi ad inseguire gli sconti disdicendo, inviando raccomandate, email di protesta e roba simile... no grazie, non fa per me. Quindi su questo genere di valutazioni non voglio nemmeno entrare, perché se dico quello che penso di chi si comporta così rischio di generare una discussione che poi i moderatori devono chiudere magari sospendendo qualcuno.
Appoggio invece l'irritazione di chi non capisce il motivo per cui la registrazione dei canali gratuiti è stata proibita su tutte le nuove attivazioni delle smart card. Penso che ci siano dei motivi validi alla base della scelta di Sky, ma quello che sorprende sono forse i modi con cui l'intera cosa è stata implementata. Probabilmente un discorso chiaro e uguale per tutti sarebbe stato meglio, così da evitare fraintendimenti e impedire che alcuni utenti possano registrare e altri no pur pagando tutti la stessa offerta.
I nuovi servizi, come l'On Demand e il Restart, li ritengo molto interessanti e potenzialmente validi. Non sono sicuramente nulla di rivoluzionario come Sky vuole far credere, ma sono sicuramente una ventata di novità per la televisione italiana e aiutano gli abbonati a sfruttare al meglio i loro pacchetti, ovviamente con dei limiti che forse con un po' di impegno e attenzione in più potrebbero essere superati e dimenticati.