NASCAR @ Dover
E si fa tappa in Delaware, uno degli ovali più difficili da interpretare e che ogni volta si riprende confidenza solo ricominciando a guidarci, sessione dopo sessione, giro dopo giro.
Il Monster Mile, un miglio esatto in cemento in cui si vive in ogni istante il senso della velocità: paraboliche inclinate di 24 gradi, ad ampio raggio, di compressione a scendere prima e a risalire poi dai corti rettilinei, anch'essi inclinati di 9 gradi; l'apparente facilità in cui si entra in curva staccando il giusto, poi il buon momento di accelerazione a metà parabolica, poi ancora il momento di dosare il piede in uscita con la velocità che in compressione porta fuori verso il muro, a volte a correggere così tanto da portare ad intraversarsi finendo nell'altro muro, quello interno di una carreggiata non troppo ampia.
Da qualche anno Dover è sede di un solo appuntamento in calendario dopo che, dal 2021 dopo quasi cinquanta anni di doppie gare in calendario, ha ceduto una delle sue date a Nashville anche per via di un calo delle presenze che ne aveva determinato una consistente riduzione degli grand stand; certo è che con gli avvenimenti purtroppo tristemente noti a livello globale di quel periodo si è poi visto un ritorno in massa di presenze in qualsivoglia evento sportivo e anche Dover avrebbe potuto non perdere il suo appuntamento anche se questo è un business e ben si sa che le decisioni vanno prese nel momento più opportuno, nel modo che si ritiene più opportuno.
Dopo una vivace gara di ARCA Series venerdi e di una incertissima gara X-Finity Series di ieri con forte influenza del meteo, oggi tocca alla Cup Series in una domenica in cui il meteo perrebbe essere più clemente dalle ultime previsioni, anche perchè l'ovale non è illuminato e non si pitrebbe andare oltre ad un rinvio a domani.
Sussulto in una stagione fin qui non troppo brillante per lui da parte di Kyle Busch, che ieri sera prima della gara X-Finity si è aggiudicato la pole in qualifica e stasera partirà davanti a tutti per la gara di 400 miglia, 400 giri con stage break al giro 120 e 250; finestra del pit stop che si aggira tra gli 85-90 giri quindi attenzione al tema costante di quest'anno, il fuel-mileage all'interno dei vari stage perchè ovviamente più si risparmia in pista, meno carburante serve imbarcare al pit per finire lo stage e meno tempo si impiega con conseguente guadagno di posizioni.
Orario comodo, bandiera verde alle 20.11