Spinto da numerose incertezze e dubbi letti in giro x il Forum, apro questo thread (prendendo spunto da un altro mio post) x dare una mano a chi avesse bisogno di consigli e chiarimenti in fatto di antenne, bande TV, terminologie, e componenti vari, almeno x impianti singoli. Poi giudichieranno i moderatori se porre questo thread in evidenza.
Faccio presente che quanto vado a spiegare si applica in modo identico sia ai segnali analogici che a quelli digitali, siano essi SD, HD o quel che volete. Infatti le antenne e i relativi impianti assumono identico comportamento con i segnali digitali o con quelli analogici, il cui principio di trasmissione e propagazione nell'aria è ESATTAMENTE LO STESSO.
Ergo, consiglio di non lasciarsi incantare dall'abbondante (e spesso "imbarazzante") marketing che propone la vendita di antenne o amplificatori "per il digitale terrestre". Sarebbe come dichiarare che un'antenna è "adatta per ricevere la TV a colori".
Stesso discorso per quelle antenne dalle forme curiose (spesso con triple culle e relative serie di elementi), affascinanti, accattivanti e persino bizzarre, il cui mezo dB in più di guadagno massimo dichiarato dal costruttore (Oste? Com'è il vino? ) non ne giustifica (quasi) mai la spesa.
Inoltre, VI PREGO DI APRIRE SEMPRE NUOVI THREAD NEL CASO VI OCCORRANO CONSIGLI TECNICI GENERICI O SPECIFICI PER UNA ZONA IN PARTICOLARE. Questo perché la descrizione nell'oggetto del thread del vostro problema tecnico lo metterà meglio in risalto e potrà sempre essere uno spunto in più o un utile confronto con le problematiche di altri utenti, quindi un sicuro arricchimento di esperienza reciproca.
Nel caso di apertura di un nuovo thread per chiedere consigli o chiarimenti vari, siete pregati di specificare SEMPRE:
- Località dove vi trovate/dove si trova l'impianto che presenta il problema (se specifico per una zona in particolare);
- La richiesta/il tipo di problema;
- Se l'impianto d'antenna è privato o centralizzato condominiale;
- Età (anche presunta) dell'impianto;
- Configurazione dell'impianto, se nota (ad es. tipologia di antenne e puntamenti, componenti vari...)
- Presenza di eventuali derivazioni recenti per la creazione di nuove prese d'antenna;
- Il tipo, modello e marca di ricevitore utilizzato (ad es. decoder o TV con digitale terrestre integrato, marca, ecc.).
L'OGGETTO del nuovo thread che andreta eventualmente ad aprire, andrà indicato nel seguente modo: [Nome località] Tipo di problema in sintesi.
Il seguente link (a proposito... Grazie, bart1man! ) riassume comunque in modo dettagliato i passi da seguire per aprire un tread ex-novo il più possibile completo di tutti i dati necessari: https://www.digital-forum.it/showth...ni-per-l-uso-e-consigli&p=1518056#post1518056
Detto questo, iniziamo a spiegare la suddivisione di bande TV e canali:
ch. A e B = I banda VHF (di solito sono numericamente i canali 03 e 04, oppure 13 e 14)
ch. C e radio in FM (87.5 - 108 MHz) = II banda VHF (il canale televisivo C è solitamente indicato numericamente come 15)
ch. da D ad H2 oppure da E5 a E12, secondo la corretta canalizzazione Europea, finalmente in adozione anche in Italia = III banda VHF (di solito sono numericamente i canali da 05 a 12, a volte anche quelli tra 16 e 20) - Per gli apparecchi che riportano solo l'indicazione della frequenza in Mhz, da 175 a 224MHz.
ch. da 21 a 37 = IV banda UHF - da 470 a 606MHz.
ch. da 38 a 69 = V banda UHF - da 607 a 862MHz.
Faccio presente che al passaggio totale e definitivo verso le trasmissioni in digitale terrestre le bande televisive I e II non saranno più utilizzate e verranno dismesse.
Passiamo alle tipologie di antenna (vedi QUI ALCUNE IMMAGINI a titolo d'esempio).
Antenna larga banda = antenna in grado di ricevere l'intera banda per la quale è concepita (altrimenti, se monocanale o per gruppi di canali, si direbbe "canalizzata").
Antenna direttiva = antenna caratterizzata da un guadagno in dB piuttosto alto (anche 15-18 dB per le UHF), ma da una direttività piuttosto selettiva (angolo di ricezione piuttosto stretto, non più di 20-25 gradi). Maggiore è il suo numero di elementi, maggiori saranno guadagno e direttività. Si usa di solito in condizioni di ricezione difficili e/o in presenza di segnali deboli o afflitti da interferenze provenienti da direzioni limitrofe. Va detto che tutte le antenne (anche di altri tipi) sono di fatto direttive, ma di solito questo termine, "direttive" viene concettualmente utilizzato solo per quelle ad alte prestazioni, alto guadagno ad angolo di ricezione più selettivo (da 30° o meno). Il suo principio di funzionamento è assimilabile alle comuni antenne YAGI (vedi più avanti) e solitamente sono riconoscibili dall'elemento riflettore collocato posteriormente, che il più delle volte è formato da due pannelli inclinati a formare una grossa V coricata (una specie di <) e dagli elementi direttivi, che generalmente hanno forma somigliante a dei doppi triangoli opposti o a delle X.
Antenna a pannello = antenna dal guadagno medio (tipo 10-12 dB), non particolarmente direttiva e adatta a ricevere in modo abbastanza uniforme segnali provenienti da direzioni e distanze non necessariamente identiche (diciamo che il suo guadagno si mantiene quasi uniforme entro 30-40 gradi di puntamento).
Solitamente le antenne TV a pannello comunemente in vendita sono per le banda UHF (IV e/o V) e sono a larga banda, dove però il termine "larga banda" (come spiegato) non c'entra nulla con l'angolo di ricezione tipico dell'antenna.
Quindi, per la transitiva, le antenne "più direttive" possono essere benissimo a larga banda ed inoltre sia le antenne VHF che UHF possono essere del tipo più direttivo. Considerare comunque che concettualmente le antenne VHF più comunemente disponibili sul mercato si possono considerare tutte di tipo direttivo, poiché si classificano tutte come "Antenne Yagi", quindi con un elemento radiante (dove si connette il cavo e che misura la metà della lunghezza d'onda del canale o, mediamente, della gamma di frequenze da ricevere), un elemento riflettore un po' più lungo, collocato posteriormente, e un tot di elementi anteriori o "direttori", dalla lunghezza progressivamente più corta man mano che ci si allontana dall'elemento radiante (anche qui, più saranno gli elementi anteriori a quello radiante e maggiore sarà la direttività dell'antenna). Anche per la gamma UHF esistono le antenne Yagi (che poi sono tra le più comuni), che concettualmente non differiscono poi molto da quelle di tipo più squisitamente "direttivo".
Infine, le antenne logaritmiche (almeno quelle di uso comune, vendute in qualunque negozio specifico): sono antenne di concezione abbastanza semplice, sono normalmente a larga banda, non particolarmente direttive, si riconoscono dal tipo di connessione del cavo, collocato sulla "punta" dell'antenna stessa (ad eccezione di alcuni recenti modelli provvisti di apposito connettore vicino alla staffa di fissaggio al palo) ed hanno gli elementi montati in modo simmetrico su due montanti metallici sovrapposti. Il tipo più comune di logaritmiche è in grado di ricevere sia la III banda VHF che la IV e la V banda UHF (e viste dall'alto ricordano un triangolo isoscele). Ne esistono però anche specifiche per singole bande (III o IV o V), ma comunque a larga banda per la specifica banda per la quale sono costruite.
Le antenne logaritmiche (specie quelle per III, IV e V banda contemporaneamente) sono consigliabili per quelle situazioni in cui i segnali da ricevere provengono tutti da direzioni identiche o analoghe e sono più o meno tutti di livello simile (mediamente buoni e facili da ricevere). Il loro guadagno tipico si aggira sui 9-10 dB (valori solitamente dichiarati dai vari costruttori... Ad essere ottimisti... Sempre per il solito discorso della serie "Oste? Com'è il vino?").
Invece le logaritmiche sono sconsigliatissime per tutti quei contesti ove la situazione di ricezione radioelettrica è complicata, caratterizzata da segnali genericamente deboli, lontani e/o disomogenei e dove esiste il rischio di subire effetti di propagazione (cercare questo termine in fondo al presente thread, tramite alcuni link di riferimento) o di segnali riflessi: anche se sono in qualche modo "protette" dai segnali ricevibili dal retro, grazie ad un rapporto fronte/retro piuttosto elevato, restano sempre antenne assai poco direttive e di prestazioni medio-basse.
Importante: è necessario che in un impianto che preveda due o più antenne sul palo, vengano rispettate delle distanze fisiche minime tra le antenne stesse. Il seguente link rimanda ad un'immagine dove è indicata una tabella che spiega schematicamente come regolarsi per tali distanze: (e qui devo ringraziare l'utente Pietruccio, mio concittadino, e flash54 che ha segnalato e corretto un piccolo errore grafico presente sulla tabella in questione).
I cavi provenienti dalle antenne, sempre se un impianto è costituito da più tipi di antenne, andranno uniti in un apposito miscelatore (ricordo che presento x semplicita' il caso riferito a impianti singoli), con specifici ingressi dedicati alle bande tv ricevute dalle antenne.
Se capita che il livello del segnale si riveli insufficiente (ad es. i segnali analogici sono abbastanza nitidi, ma presentano il cosiddetto effetto neve o sabbia), invece di un miscelatore si puo' utilizzare un amplificatore: anche gli amplificatori assumono il ruolo di miscelare eventualmente i segnali (infatti si possono definire "mix-amplificatori"), pero' li amplificano anche.
Per funzionare, gli amplificatori necessitano anche dell'apposito alimentatore, che viene normalmente collocato in casa.
Gli amplificatori vanno comunque utilizzati con parsimoniosa accortezza, perché aumentano genericamente il livello del segnale (rumore incluso), ma non la qualità, e il loro uso, se non necessario, manda la sintonia della tv o del decoder in saturazione, con disturbi e distorsioni (in analogico) e/o saturazione del tuner del decoder o del televisore DTT che porta a serie difficoltà di sintonizzazione (in digitale) e che quindi peggiorano inevitabilmente la qualita' del segnale.
Per questo motivo qualora si ritenga opportuno l'utilizzo di un amplificatore, è decisamente preferibile che si tratti di un amplificatore da palo (da installare cioè vicino alle antenne). Esistono infatti anche gli amplificatori da interno, autoalimentati (che incorporano cioè l'alimentatore al loro interno, infatti sono provvisti del cavo per il collegamento alla tensione domestica a 220V), ma il loro utilizzo non è quasi mai consigliabile, perché amplificare in casa il segnale significa amplificarne pure i normali degradi (e spesso i disturbi) dovuti alla lunghezza del cavo, la miscelazione a monte, la ripartizione (se esistono diverse calate o diverse prese da collegare, ecc.). Quando si ritene che un segnale arrivi in casa troppo debole e degradato è sempre bene ricercare e risolvere la ragione a monte (quindi stato dei cavi, delle antene, del miscelatore o dell'eventuale amplificatore da palo, ecc.).
In taluni casi, ad es. se il percorso tra i cavi in arrivo dalle antenne e un eventuale sottotretto non è eccessivo (ad es. entro 7-8 mt) è anche possibile sistemare l'eventuale amplificatore al riparo nel sottotetto stesso o utilizzare un centralino d'antenna autoalimentato, specie se si tratta di dover portare il segnale ad un certo numero di prese (tipo da 8-10 in su). Ma il discorso sul livello del segnale sarà meglio affrontato più avanti (vedi la serie di link presenti in fondo a questo primo post).
Ma vi dico di piu'. Un cavo d'antenna di buona qualita' ed in perfette condizioni vale più di un amplificatore ad alto guadagno (da ricordare SEMPRE)!
La scelta del cavo si deve rivolgere a prodotti di alta qualità, con una guaina resistente (in poli-etilene), ma elastica, ed un'ottima schermatura interna (la "calza" e quella sorta di stagnola che avvolgono la parte più interna col polo centrale). Consiglio inoltre di non scegliere quei tipi di cavo della sezione più sottile (il minimo consigliato è di 6,7mm).
Ad onor del vero, esistono anche dei cavi di buona qualità dalla sezione di 5mm, ma sono rari e soprattutto assai costosi, pertanto poco convenienti per la maggior parte dei negozianti da tenere a stock.
Diciamo che x ora, quanto a informazioni preliminari, mi sembra tutto, anche se non escludo di integrare in seguito qualche ulteriore info, se necessario.
Un'ultima cosa. Riporto anche un link ad un sito-database, OTG TV, contenente le liste dei segnali televisivi digitali ed analogici ricevibili regione per regione e città per città (sono presenti nel dettaglio moltissimi Comuni d'Italia).
I dati riportati DVB indicano i segnali digitali (se è riportato "mix" ci si riferisce a canali che trasmettono in modalità digitale solo in alcuni orari, di solito notturni), DVB-H indica i segnali digitali dedicati ai telefoni mobili (la TV digitale per i cellulari, non utilizzabile dai comuni decoder domestici). Inoltre viene indicata anche la polarizzazione con la quale vengono trasmessi i vari segnali: "o" sta per orizzontale, "v" sta per verticale e "m" per mista.
La polarizzazione orizzontale (la più usata) prevede che la relativa antenna ricevente abbia gli elementi orizzontali e quindi paralleli al suolo. Quella verticale prevede invece che l'antenna ricevente sia montata con gli elmenti verticali, quindi perpendicolari al suolo. La polarizzazione mista invece sta ad indicare quei segnali per i quali i ripetitori adottano un tipo di polarizzazione in certe direzioni e altra in altre direzioni (è il caso ad esempio di alcuni canali UHF trasmessi da Monte Faito, NA: solo in direzione di Capri sono trasmessi utilizzando la polatrizzazione orizzontale, altrimenti la polarizzazione usata è quella verticale).
e la colonna "Azimut" indica i gradi di puntamento da dare all'antenna per ricevere correttamente quello specifico canale (rispetto allo 0° del Nord, immaginando una rotazione in senso orario).
Ecco il link: https://otgtv.it/wp/
Ho anche una raccomadazione (per la quale ringrazio di nuovo Pietruccio ).
A chi desidera dedicarsi al fai-da-te per il proprio impianto: cercate, per quanto possibile, di non eseguire manutenzioni sull'antenna con tutta la calata collegata. Durante tali manutenzioni, è bene effettuare le varie verifiche e valutazioni dei segnali nelle vicinanze dell'impianto (ad. es. subito dopo le antenne o l'amplificatore, con un ricevitore TV/decoder a portata di mano o, meglio ancora, un analizzatore di spettro). Se poi i risultati sono buoni e non si riscontra alcuna anomalia, si continua a collegare il resto della calata e della distribuzione dell'impianto.
Si deve agire un passo alla volta, perché in varie occasioni ad alcuni è capitato di rischiare di introdurre tensioni elettriche indesiderate nel passaggio del cavo d'antenna (che è obbligatorio che sia lontano dai cavi della corrente elettrica), a volte anche per un errore di collegamento di un alimentatore, con la possibile conseguenza di danneggiare irreparabilmente i ricevitori (decoder, TV o VCR) 1 o di bruciare componenti e accessori dell'impianto stesso.
16/09/08 (1) - Update di AG-brasc: ho pensato, con un nuovo post aggiunto su questo thread, di parlare (male) delle antenne da interno.
16/09/08 (2) - Update di AG-brasc: ho aggiunto, con un nuovo post, un po' di immagini di diversi tipi d'antenna, a titolo d'esempio.
17/09/08 - Update di AG-brasc: aggiunta di un nuovo post dove si parla di di rifrazione dei segnali VHF e UHF, ovvero della "propagazione per inversione termica" noto anch, più semplicemente e genericamente, come PROPAGAZIONE (o propagazione stagionale/estiva).
Update del 18/09/08 By Ercolino
23/09/08 (1) - Update di AG-brasc: grazie allo spunto fornitomi da un quesito rivolto da uno degli amici del Forum, oltre alla risposta ho aggiunto una breve spiegazione sull'utilizzo del filtri soppressori (in realtà attenuatori) di canale, detti anche "filtri a trappola".
23/09/08 (2) - Update di AG-brasc: aggiunto un altro post, dove consiglio il modo migliore per spellare e collegare un cavo d'antenna a un morsetto a vite o a un connettore di tipo F (quelli comunemente usati per gli impianti satellitari).
23/10/08 - Update di AG-brasc: aggiunto un post per spiegare nel modo più semplice possibile la differenza tra guadagno in dB e livello di uscita in dBµV di un amplificatore d'antenna. Contiene anche l'immagina di una tabella esplicativa (update del 13/0912).
13/01/09 - Update di AG-brasc: aggiunto in questo stesso post il link che rimanda al sito OTG TV contenente le liste dei segnali TV in moltissime località Italiane.
15/01/09 - Update di AG-brasc: aggiunto un post per spiegare in linea generale l'utilizzo dei derivatori passanti e dei partitori di segnale e le relative differenze di impiego a seconda dei casi più tipici.
11/10/09 - Update di AG-brasc: aggiunto un post, collegato ad un paio di altri thread, dove si affronta il discorso del funzionamento dei filtri attivi sui centralini d'antenna (che, concettualmente, sono in un certo senso il contrario dei filtri a trappola).
18/10/10 - Update di AG-BRASC: aggiunto un post dove si forniscono alcuni esempi per la scelta di utilizzo di una ricezione UHF a larga banda o suddivisione in IV e V banda o anche canalizzazione.
In più si spiega in parole il più possibile semplici e sisntetiche il criterio di funzionamento della SFN con i segnali digitali (vedere anche il post di Tuner, immediatamente precedente).
19/10/10 - Update di AG-BRASC: allegato un file (formato .zip), proprio in fondo a questo lungo post, contenente un documento .pdf con un vero e proprio glossario di tutti i termini tecnici sinora usati, con illustrazioni, esempi pratici e riepilogo di tutti i link evidenziati in questo post che riconducono ai vari argomenti trattati.
Per questo glossario ringrazio di cuore bart1man.
17/02/11 - Update di AG-BRASC: allegato il medesimo file, in formato compresso pdf (è di appena 372kb), per l'utilità di chi non disponesse di connessioni velocissime o desiderasse effettuare un download rapido su dispositivo mobile (vedi in fondo al presente post).
Per questo dobbiamo invece ringraziare Pietruccio.
29/04/11 - Update di Tuner: aperto un ottimo THREAD dove si da finalmente una spiegazione tecnica dettagliata e approfondita sulla differenza tra partitori e derivatori.
08/05/12 - Update di AG-BRASC: aggiunto un post con due link di rimando ad un doppio intervento di EliseO ove è molto ben spiegato quanto occorre sapere in termini di switch off da analogico a digitale e, più in generale, sulle trasmisisoni dei segnali terrestri in modalità digitale.
11/06/12 - Update di AG-brasc: aggiunto un LINK facente riferimento ad un documento RAI dove è ben spiegato il concetto della qualità di ricezione sui segnali digitali. Ringrazio al riguardo l'utente angelo255.
13/09/12 - Update di AG-brasc: aggiunto, in altro update del 23/10/08, una tabella che spiega il concetto del livello massimo d'uscita del segnale in dBµV di un amplificatore riferito alla quantità dei canali ricevuti dall'antenna.
Ringrazio al riguardo flash54.
13/06/13 - Update di AG-brasc: uppato con aggiunta di un post che rimanda ad un altro thread ove viene spiegato il "funzionamento fisico" delle antenne a partire della comuni Yagi.
Ringrazio al riguardo Tuner.
21/08/18 - Update di AG-brasc: ripristinate le immagini con le varie tipologia di antenne, che non erano più disponibili da qualche tempo.
_______
Faccio presente che quanto vado a spiegare si applica in modo identico sia ai segnali analogici che a quelli digitali, siano essi SD, HD o quel che volete. Infatti le antenne e i relativi impianti assumono identico comportamento con i segnali digitali o con quelli analogici, il cui principio di trasmissione e propagazione nell'aria è ESATTAMENTE LO STESSO.
Ergo, consiglio di non lasciarsi incantare dall'abbondante (e spesso "imbarazzante") marketing che propone la vendita di antenne o amplificatori "per il digitale terrestre". Sarebbe come dichiarare che un'antenna è "adatta per ricevere la TV a colori".
Stesso discorso per quelle antenne dalle forme curiose (spesso con triple culle e relative serie di elementi), affascinanti, accattivanti e persino bizzarre, il cui mezo dB in più di guadagno massimo dichiarato dal costruttore (Oste? Com'è il vino? ) non ne giustifica (quasi) mai la spesa.
Inoltre, VI PREGO DI APRIRE SEMPRE NUOVI THREAD NEL CASO VI OCCORRANO CONSIGLI TECNICI GENERICI O SPECIFICI PER UNA ZONA IN PARTICOLARE. Questo perché la descrizione nell'oggetto del thread del vostro problema tecnico lo metterà meglio in risalto e potrà sempre essere uno spunto in più o un utile confronto con le problematiche di altri utenti, quindi un sicuro arricchimento di esperienza reciproca.
Nel caso di apertura di un nuovo thread per chiedere consigli o chiarimenti vari, siete pregati di specificare SEMPRE:
- Località dove vi trovate/dove si trova l'impianto che presenta il problema (se specifico per una zona in particolare);
- La richiesta/il tipo di problema;
- Se l'impianto d'antenna è privato o centralizzato condominiale;
- Età (anche presunta) dell'impianto;
- Configurazione dell'impianto, se nota (ad es. tipologia di antenne e puntamenti, componenti vari...)
- Presenza di eventuali derivazioni recenti per la creazione di nuove prese d'antenna;
- Il tipo, modello e marca di ricevitore utilizzato (ad es. decoder o TV con digitale terrestre integrato, marca, ecc.).
L'OGGETTO del nuovo thread che andreta eventualmente ad aprire, andrà indicato nel seguente modo: [Nome località] Tipo di problema in sintesi.
Il seguente link (a proposito... Grazie, bart1man! ) riassume comunque in modo dettagliato i passi da seguire per aprire un tread ex-novo il più possibile completo di tutti i dati necessari: https://www.digital-forum.it/showth...ni-per-l-uso-e-consigli&p=1518056#post1518056
Detto questo, iniziamo a spiegare la suddivisione di bande TV e canali:
ch. A e B = I banda VHF (di solito sono numericamente i canali 03 e 04, oppure 13 e 14)
ch. C e radio in FM (87.5 - 108 MHz) = II banda VHF (il canale televisivo C è solitamente indicato numericamente come 15)
ch. da D ad H2 oppure da E5 a E12, secondo la corretta canalizzazione Europea, finalmente in adozione anche in Italia = III banda VHF (di solito sono numericamente i canali da 05 a 12, a volte anche quelli tra 16 e 20) - Per gli apparecchi che riportano solo l'indicazione della frequenza in Mhz, da 175 a 224MHz.
ch. da 21 a 37 = IV banda UHF - da 470 a 606MHz.
ch. da 38 a 69 = V banda UHF - da 607 a 862MHz.
Faccio presente che al passaggio totale e definitivo verso le trasmissioni in digitale terrestre le bande televisive I e II non saranno più utilizzate e verranno dismesse.
Passiamo alle tipologie di antenna (vedi QUI ALCUNE IMMAGINI a titolo d'esempio).
Antenna larga banda = antenna in grado di ricevere l'intera banda per la quale è concepita (altrimenti, se monocanale o per gruppi di canali, si direbbe "canalizzata").
Antenna direttiva = antenna caratterizzata da un guadagno in dB piuttosto alto (anche 15-18 dB per le UHF), ma da una direttività piuttosto selettiva (angolo di ricezione piuttosto stretto, non più di 20-25 gradi). Maggiore è il suo numero di elementi, maggiori saranno guadagno e direttività. Si usa di solito in condizioni di ricezione difficili e/o in presenza di segnali deboli o afflitti da interferenze provenienti da direzioni limitrofe. Va detto che tutte le antenne (anche di altri tipi) sono di fatto direttive, ma di solito questo termine, "direttive" viene concettualmente utilizzato solo per quelle ad alte prestazioni, alto guadagno ad angolo di ricezione più selettivo (da 30° o meno). Il suo principio di funzionamento è assimilabile alle comuni antenne YAGI (vedi più avanti) e solitamente sono riconoscibili dall'elemento riflettore collocato posteriormente, che il più delle volte è formato da due pannelli inclinati a formare una grossa V coricata (una specie di <) e dagli elementi direttivi, che generalmente hanno forma somigliante a dei doppi triangoli opposti o a delle X.
Antenna a pannello = antenna dal guadagno medio (tipo 10-12 dB), non particolarmente direttiva e adatta a ricevere in modo abbastanza uniforme segnali provenienti da direzioni e distanze non necessariamente identiche (diciamo che il suo guadagno si mantiene quasi uniforme entro 30-40 gradi di puntamento).
Solitamente le antenne TV a pannello comunemente in vendita sono per le banda UHF (IV e/o V) e sono a larga banda, dove però il termine "larga banda" (come spiegato) non c'entra nulla con l'angolo di ricezione tipico dell'antenna.
Quindi, per la transitiva, le antenne "più direttive" possono essere benissimo a larga banda ed inoltre sia le antenne VHF che UHF possono essere del tipo più direttivo. Considerare comunque che concettualmente le antenne VHF più comunemente disponibili sul mercato si possono considerare tutte di tipo direttivo, poiché si classificano tutte come "Antenne Yagi", quindi con un elemento radiante (dove si connette il cavo e che misura la metà della lunghezza d'onda del canale o, mediamente, della gamma di frequenze da ricevere), un elemento riflettore un po' più lungo, collocato posteriormente, e un tot di elementi anteriori o "direttori", dalla lunghezza progressivamente più corta man mano che ci si allontana dall'elemento radiante (anche qui, più saranno gli elementi anteriori a quello radiante e maggiore sarà la direttività dell'antenna). Anche per la gamma UHF esistono le antenne Yagi (che poi sono tra le più comuni), che concettualmente non differiscono poi molto da quelle di tipo più squisitamente "direttivo".
Infine, le antenne logaritmiche (almeno quelle di uso comune, vendute in qualunque negozio specifico): sono antenne di concezione abbastanza semplice, sono normalmente a larga banda, non particolarmente direttive, si riconoscono dal tipo di connessione del cavo, collocato sulla "punta" dell'antenna stessa (ad eccezione di alcuni recenti modelli provvisti di apposito connettore vicino alla staffa di fissaggio al palo) ed hanno gli elementi montati in modo simmetrico su due montanti metallici sovrapposti. Il tipo più comune di logaritmiche è in grado di ricevere sia la III banda VHF che la IV e la V banda UHF (e viste dall'alto ricordano un triangolo isoscele). Ne esistono però anche specifiche per singole bande (III o IV o V), ma comunque a larga banda per la specifica banda per la quale sono costruite.
Le antenne logaritmiche (specie quelle per III, IV e V banda contemporaneamente) sono consigliabili per quelle situazioni in cui i segnali da ricevere provengono tutti da direzioni identiche o analoghe e sono più o meno tutti di livello simile (mediamente buoni e facili da ricevere). Il loro guadagno tipico si aggira sui 9-10 dB (valori solitamente dichiarati dai vari costruttori... Ad essere ottimisti... Sempre per il solito discorso della serie "Oste? Com'è il vino?").
Invece le logaritmiche sono sconsigliatissime per tutti quei contesti ove la situazione di ricezione radioelettrica è complicata, caratterizzata da segnali genericamente deboli, lontani e/o disomogenei e dove esiste il rischio di subire effetti di propagazione (cercare questo termine in fondo al presente thread, tramite alcuni link di riferimento) o di segnali riflessi: anche se sono in qualche modo "protette" dai segnali ricevibili dal retro, grazie ad un rapporto fronte/retro piuttosto elevato, restano sempre antenne assai poco direttive e di prestazioni medio-basse.
Importante: è necessario che in un impianto che preveda due o più antenne sul palo, vengano rispettate delle distanze fisiche minime tra le antenne stesse. Il seguente link rimanda ad un'immagine dove è indicata una tabella che spiega schematicamente come regolarsi per tali distanze: (e qui devo ringraziare l'utente Pietruccio, mio concittadino, e flash54 che ha segnalato e corretto un piccolo errore grafico presente sulla tabella in questione).
I cavi provenienti dalle antenne, sempre se un impianto è costituito da più tipi di antenne, andranno uniti in un apposito miscelatore (ricordo che presento x semplicita' il caso riferito a impianti singoli), con specifici ingressi dedicati alle bande tv ricevute dalle antenne.
Se capita che il livello del segnale si riveli insufficiente (ad es. i segnali analogici sono abbastanza nitidi, ma presentano il cosiddetto effetto neve o sabbia), invece di un miscelatore si puo' utilizzare un amplificatore: anche gli amplificatori assumono il ruolo di miscelare eventualmente i segnali (infatti si possono definire "mix-amplificatori"), pero' li amplificano anche.
Per funzionare, gli amplificatori necessitano anche dell'apposito alimentatore, che viene normalmente collocato in casa.
Gli amplificatori vanno comunque utilizzati con parsimoniosa accortezza, perché aumentano genericamente il livello del segnale (rumore incluso), ma non la qualità, e il loro uso, se non necessario, manda la sintonia della tv o del decoder in saturazione, con disturbi e distorsioni (in analogico) e/o saturazione del tuner del decoder o del televisore DTT che porta a serie difficoltà di sintonizzazione (in digitale) e che quindi peggiorano inevitabilmente la qualita' del segnale.
Per questo motivo qualora si ritenga opportuno l'utilizzo di un amplificatore, è decisamente preferibile che si tratti di un amplificatore da palo (da installare cioè vicino alle antenne). Esistono infatti anche gli amplificatori da interno, autoalimentati (che incorporano cioè l'alimentatore al loro interno, infatti sono provvisti del cavo per il collegamento alla tensione domestica a 220V), ma il loro utilizzo non è quasi mai consigliabile, perché amplificare in casa il segnale significa amplificarne pure i normali degradi (e spesso i disturbi) dovuti alla lunghezza del cavo, la miscelazione a monte, la ripartizione (se esistono diverse calate o diverse prese da collegare, ecc.). Quando si ritene che un segnale arrivi in casa troppo debole e degradato è sempre bene ricercare e risolvere la ragione a monte (quindi stato dei cavi, delle antene, del miscelatore o dell'eventuale amplificatore da palo, ecc.).
In taluni casi, ad es. se il percorso tra i cavi in arrivo dalle antenne e un eventuale sottotretto non è eccessivo (ad es. entro 7-8 mt) è anche possibile sistemare l'eventuale amplificatore al riparo nel sottotetto stesso o utilizzare un centralino d'antenna autoalimentato, specie se si tratta di dover portare il segnale ad un certo numero di prese (tipo da 8-10 in su). Ma il discorso sul livello del segnale sarà meglio affrontato più avanti (vedi la serie di link presenti in fondo a questo primo post).
Ma vi dico di piu'. Un cavo d'antenna di buona qualita' ed in perfette condizioni vale più di un amplificatore ad alto guadagno (da ricordare SEMPRE)!
La scelta del cavo si deve rivolgere a prodotti di alta qualità, con una guaina resistente (in poli-etilene), ma elastica, ed un'ottima schermatura interna (la "calza" e quella sorta di stagnola che avvolgono la parte più interna col polo centrale). Consiglio inoltre di non scegliere quei tipi di cavo della sezione più sottile (il minimo consigliato è di 6,7mm).
Ad onor del vero, esistono anche dei cavi di buona qualità dalla sezione di 5mm, ma sono rari e soprattutto assai costosi, pertanto poco convenienti per la maggior parte dei negozianti da tenere a stock.
Diciamo che x ora, quanto a informazioni preliminari, mi sembra tutto, anche se non escludo di integrare in seguito qualche ulteriore info, se necessario.
Un'ultima cosa. Riporto anche un link ad un sito-database, OTG TV, contenente le liste dei segnali televisivi digitali ed analogici ricevibili regione per regione e città per città (sono presenti nel dettaglio moltissimi Comuni d'Italia).
I dati riportati DVB indicano i segnali digitali (se è riportato "mix" ci si riferisce a canali che trasmettono in modalità digitale solo in alcuni orari, di solito notturni), DVB-H indica i segnali digitali dedicati ai telefoni mobili (la TV digitale per i cellulari, non utilizzabile dai comuni decoder domestici). Inoltre viene indicata anche la polarizzazione con la quale vengono trasmessi i vari segnali: "o" sta per orizzontale, "v" sta per verticale e "m" per mista.
La polarizzazione orizzontale (la più usata) prevede che la relativa antenna ricevente abbia gli elementi orizzontali e quindi paralleli al suolo. Quella verticale prevede invece che l'antenna ricevente sia montata con gli elmenti verticali, quindi perpendicolari al suolo. La polarizzazione mista invece sta ad indicare quei segnali per i quali i ripetitori adottano un tipo di polarizzazione in certe direzioni e altra in altre direzioni (è il caso ad esempio di alcuni canali UHF trasmessi da Monte Faito, NA: solo in direzione di Capri sono trasmessi utilizzando la polatrizzazione orizzontale, altrimenti la polarizzazione usata è quella verticale).
e la colonna "Azimut" indica i gradi di puntamento da dare all'antenna per ricevere correttamente quello specifico canale (rispetto allo 0° del Nord, immaginando una rotazione in senso orario).
Ecco il link: https://otgtv.it/wp/
Ho anche una raccomadazione (per la quale ringrazio di nuovo Pietruccio ).
A chi desidera dedicarsi al fai-da-te per il proprio impianto: cercate, per quanto possibile, di non eseguire manutenzioni sull'antenna con tutta la calata collegata. Durante tali manutenzioni, è bene effettuare le varie verifiche e valutazioni dei segnali nelle vicinanze dell'impianto (ad. es. subito dopo le antenne o l'amplificatore, con un ricevitore TV/decoder a portata di mano o, meglio ancora, un analizzatore di spettro). Se poi i risultati sono buoni e non si riscontra alcuna anomalia, si continua a collegare il resto della calata e della distribuzione dell'impianto.
Si deve agire un passo alla volta, perché in varie occasioni ad alcuni è capitato di rischiare di introdurre tensioni elettriche indesiderate nel passaggio del cavo d'antenna (che è obbligatorio che sia lontano dai cavi della corrente elettrica), a volte anche per un errore di collegamento di un alimentatore, con la possibile conseguenza di danneggiare irreparabilmente i ricevitori (decoder, TV o VCR) 1 o di bruciare componenti e accessori dell'impianto stesso.
16/09/08 (1) - Update di AG-brasc: ho pensato, con un nuovo post aggiunto su questo thread, di parlare (male) delle antenne da interno.
16/09/08 (2) - Update di AG-brasc: ho aggiunto, con un nuovo post, un po' di immagini di diversi tipi d'antenna, a titolo d'esempio.
17/09/08 - Update di AG-brasc: aggiunta di un nuovo post dove si parla di di rifrazione dei segnali VHF e UHF, ovvero della "propagazione per inversione termica" noto anch, più semplicemente e genericamente, come PROPAGAZIONE (o propagazione stagionale/estiva).
Update del 18/09/08 By Ercolino
23/09/08 (1) - Update di AG-brasc: grazie allo spunto fornitomi da un quesito rivolto da uno degli amici del Forum, oltre alla risposta ho aggiunto una breve spiegazione sull'utilizzo del filtri soppressori (in realtà attenuatori) di canale, detti anche "filtri a trappola".
23/09/08 (2) - Update di AG-brasc: aggiunto un altro post, dove consiglio il modo migliore per spellare e collegare un cavo d'antenna a un morsetto a vite o a un connettore di tipo F (quelli comunemente usati per gli impianti satellitari).
23/10/08 - Update di AG-brasc: aggiunto un post per spiegare nel modo più semplice possibile la differenza tra guadagno in dB e livello di uscita in dBµV di un amplificatore d'antenna. Contiene anche l'immagina di una tabella esplicativa (update del 13/0912).
13/01/09 - Update di AG-brasc: aggiunto in questo stesso post il link che rimanda al sito OTG TV contenente le liste dei segnali TV in moltissime località Italiane.
15/01/09 - Update di AG-brasc: aggiunto un post per spiegare in linea generale l'utilizzo dei derivatori passanti e dei partitori di segnale e le relative differenze di impiego a seconda dei casi più tipici.
11/10/09 - Update di AG-brasc: aggiunto un post, collegato ad un paio di altri thread, dove si affronta il discorso del funzionamento dei filtri attivi sui centralini d'antenna (che, concettualmente, sono in un certo senso il contrario dei filtri a trappola).
18/10/10 - Update di AG-BRASC: aggiunto un post dove si forniscono alcuni esempi per la scelta di utilizzo di una ricezione UHF a larga banda o suddivisione in IV e V banda o anche canalizzazione.
In più si spiega in parole il più possibile semplici e sisntetiche il criterio di funzionamento della SFN con i segnali digitali (vedere anche il post di Tuner, immediatamente precedente).
19/10/10 - Update di AG-BRASC: allegato un file (formato .zip), proprio in fondo a questo lungo post, contenente un documento .pdf con un vero e proprio glossario di tutti i termini tecnici sinora usati, con illustrazioni, esempi pratici e riepilogo di tutti i link evidenziati in questo post che riconducono ai vari argomenti trattati.
Per questo glossario ringrazio di cuore bart1man.
17/02/11 - Update di AG-BRASC: allegato il medesimo file, in formato compresso pdf (è di appena 372kb), per l'utilità di chi non disponesse di connessioni velocissime o desiderasse effettuare un download rapido su dispositivo mobile (vedi in fondo al presente post).
Per questo dobbiamo invece ringraziare Pietruccio.
29/04/11 - Update di Tuner: aperto un ottimo THREAD dove si da finalmente una spiegazione tecnica dettagliata e approfondita sulla differenza tra partitori e derivatori.
08/05/12 - Update di AG-BRASC: aggiunto un post con due link di rimando ad un doppio intervento di EliseO ove è molto ben spiegato quanto occorre sapere in termini di switch off da analogico a digitale e, più in generale, sulle trasmisisoni dei segnali terrestri in modalità digitale.
11/06/12 - Update di AG-brasc: aggiunto un LINK facente riferimento ad un documento RAI dove è ben spiegato il concetto della qualità di ricezione sui segnali digitali. Ringrazio al riguardo l'utente angelo255.
13/09/12 - Update di AG-brasc: aggiunto, in altro update del 23/10/08, una tabella che spiega il concetto del livello massimo d'uscita del segnale in dBµV di un amplificatore riferito alla quantità dei canali ricevuti dall'antenna.
Ringrazio al riguardo flash54.
13/06/13 - Update di AG-brasc: uppato con aggiunta di un post che rimanda ad un altro thread ove viene spiegato il "funzionamento fisico" delle antenne a partire della comuni Yagi.
Ringrazio al riguardo Tuner.
21/08/18 - Update di AG-brasc: ripristinate le immagini con le varie tipologia di antenne, che non erano più disponibili da qualche tempo.
_______
Ultima modifica: