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Che travaglio... Temo abbia ragione la Slovenia!!Riassunto dal RSPG di Bruxelles del 7 Giugno che riguarda i problemi radio
(Per i problemi tv e il 5G: https://www.digital-forum.it/showth...i-confinanti&p=7434565&viewfull=1#post7434565)
Il RSPG (Radio Spectrum Policy Group) si è riunito telematicamente 2 volte, una il 23 Marzo, l’altra il 19 Maggio.
Croazia, Slovenia, Francia e Malta continuano a subire interferenze FM italiane.
L’Italia ha dichiarato di voler intervenire sui casi considerati prioritari attraverso soluzioni a breve, medio e lungo termine, anche temporanee, ma la tempistica per la risoluzione definitiva dei disturbi FM resta incerta.
Anche il RSPG si è reso conto che trascorrerà tanto tempo prima della risoluzione del problema.
Nel frattempo l’Italia ha creato un gruppo di lavoro nazionale composto da membri del Ministero delle Comunicazioni (MISE) e dell’Autorità per le Comunicazioni (AGCOM) per permettere l'applicazione dell’articolo 50 del Decreto Legge n. 208/2021 che affronta le interferenze transfrontaliere FM.
L'obiettivo è quello di eliminare / ridurre le interferenze transfrontaliere e permettere l’uso efficiente dello spettro radio, la tutela degli investimenti e la promozione dell’innovazione.
Saranno confrontate le normative attuali con quelle internazionali e verrà valutata la situazione seguita da un esercizio di razionalizzazione.
Non sono state stabilite scadenze in merito al lavoro da svolgere, ma l’intenzione è quella di fissare tempistiche diverse per ciascuna area italiana coinvolta.
Il gruppo di lavoro ha già riconosciuto che la banda FM è sovraffollata e vorrebbe trovare un equilibrio.
A tal proposito l’Italia vorrebbe individuare delle soluzioni con i Paesi vicini, come la raccolta dei loro requisiti di trasmissione, l’identificazione degli obblighi e lo sviluppo di un algoritmo di ottimizzazione per determinare se è possibile una migliore distribuzione o riorganizzazione delle frequenze.
Si sta valutando uno studio di fattibilità per un’area specifica in modo da individuare nuove frequenze che in futuro potrebbero essere coordinate per il proprio uso, evitando così potenziali interferenze.
L’Italia ha suggerito che questo studio dovrebbe inizialmente includere il Friuli-Venezia Giulia, la Slovenia occidentale e l’Istria in Croazia e saranno considerate le emittenti FM attualmente in funzione.
L’Italia valuterà anche la possibilità di ridurre il numero delle stazioni effettive (es. attraverso schemi di compensazione, migrazione al DAB, ecc.), ma ha già affermato che non potrà spegnere tutte le emittenti non registrate negli accordi di Ginevra 1984, pur avendo riconosciuto che le stazioni dei paesi limitrofi sono registrate a GE84.
L’Italia considera questo studio vantaggioso anche per i paesi limitrofi perché potrebbe ottimizzare la banda FM ed individuare eventuali stazioni in eccesso.
La Slovenia ritiene difficile raggiungere gli obiettivi della proposta italiana e perciò ha suggerito di rispettare la situazione attuale per ospitare il maggior numero di stazioni all’interno dello spettro esistente.
Ha proposto le seguenti soluzioni:
sistemazione di nuove frequenze applicando l’articolo 4 degli accordi di GE84 e considerando solo le stazioni esistenti;
risoluzione delle attuali interferenze seguendo le disposizioni della Costituzione e Convenzione ITU e del Regolamento Radio fornite all’Italia.
La Slovenia ha sottolineato che attualmente non può attivare nuove frequenze perché lo spettro radiofonico è piuttosto affollato, tuttavia è disposta a collaborare una volta raggiunta l’intesa sulle regole e i princìpi di base.
La Croazia ritiene assolutamente prioritario il rispetto da parte dell’Italia del Regolamento Radio e degli accordi di GE84 nel risolvere i disturbi FM presenti da decenni e ha bocciato lo studio di fattibilità italiano perchè le proprie emittenti radiofoniche stanno operando secondo Ginevra 1984.
Sarà piuttosto difficile trovare una soluzione visto che risultano registrate a GE84 rispettivamente circa 800 stazioni croate e ben 5.000 italiane. Inoltre in Italia sono attualmente attive circa 16.000 stazioni!
Italia e Francia hanno confermato l’intenzione di effettuare una campagna di misurazioni congiunta in Sardegna tra fine giugno e inizio luglio per verificare l'impatto sul territorio italiano da parte di Radio Nostalgie dal Monte Corbu a Bonifacio sugli 88,4 MHz e il possibile utilizzo di una nuova frequenza da questa postazione francese.
La Francia ha riscontrato ancora interferenze italiane a Bonifacio e ritiene necessaria una riduzione di potenza da parte dell’Italia.
Inoltre ha osservato che il progetto italiano presentato è a lungo termine e spera in una risoluzione del disturbo FM a Bonifacio il prima possibile.
La Francia è d'accordo con lo studio di fattibilità italiano e ha deciso di aiutare l’Italia per individuare delle soluzioni.
Il presidente del RSPG ha risposto alla lettera presentata da uno studio legale italiano per conto di un gruppo di reti italiane in merito a dei contenziosi tra emittenti italiane e slovene sull’utilizzo dello spettro radio FM.
Secondo questa lettera le stazioni slovene stanno interferendo quelle italiane.
Il RSPG ha risposto che il suo obiettivo è occuparsi delle difficoltà di coordinamento transfrontaliero e delle interferenze dannose tra gli Stati membri e non di controversie giudiziarie o richieste presentate dagli operatori.
Il RSPG ha suggerito di destinare una quotà nel piano DAB ad alcuni programmi FM che causano interferenze transfrontaliere, ma l’Italia ha risposto che questa soluzione non era prevista dalla legge e quindi non può essere inclusa nell’accordo multilaterale.
La Slovenia ritiene utile il piano DAB italiano, ma ha sottolineato che l’obiettivo fondamentale del gruppo di lavoro italiano dev’essere l’eliminazione totale delle interferenze.
Il rappresentante della Comunità Europea è preoccupato perché l’Italia deve rispettare il diritto internazionale ed europeo.
Inoltre le trasmissioni FM sono considerate uno strumento per la diffusione della diversità culturale nazionale e regionale e ciascun Stato membro dovrebbe avere la possibilità di trasmettere senza subire interferenze.
Intanto è stato definito il piano di assegnazione delle frequenze DAB nell’area adriatica e ionica e rivisto il testo dell’accordo.
Restano da concordare i modelli di simulazione da adottare e l’elenco dei punti di prova con Albania, Bosnia-Erzegovina, Macedonia del Nord e Montenegro.
Inoltre la Slovenia è particolarmente pessimista per diversi motivi:
timore nei confronti dell’Italia su un potenziale mancato rispetto dell’accordo DAB;
l’Italia non sta rispettando il Regolamento Radio causando varie interferenze;
l’Italia sta sfruttando i diritti dell’Accordo di Ginevra 1984, ma senza rispettare i propri obblighi a causa della mancata ratifica;
la mancata adesione dell’Italia alle normative internazionali viene considerata come incapacità di rispettare l’accordo DAB.
L’ Italia ha confermato la volontà di rispettare quest’accordo ed è piuttosto infastidita dall'affermazione slovena.
Ha aggiunto che il piano DAB nazionale può aiutare a risolvere i disturbi FM transfrontalieri e questa soluzione non potrà più essere considerata se l’accordo DAB Adriatico-Ionico non è concluso.
La Croazia ha notato dei progressi significativi per l’accordo DAB e sperava in una conclusione.
L’obiettivo è ottenere una miglior distribuzione delle frequenze che aumenterebbe il numero di blocchi DAB per l’Italia, in modo da eliminare le attuali interferenze italiane e garantire il funzionamento per tutti i paesi dell’area adriatica e ionica senza problemi.
Nonostante le varie difficoltà, l’Italia spera di raggiungere l'accordo entro la metà del 2022 ed ha preso in considerazione l’opzione di sfruttare il DAB per risolvere alcune interferenze FM visto il sovraffollamento dello spettro radiofonico.
Nel frattempo, con il quasi completamento della liberazione televisiva sui 700 MHz ed il contemporaneo rilascio della banda VHF III, il 19 Maggio l’AGCOM italiana ha realizzato il piano DAB nazionale prendendo in considerazione le frequenze che l’Italia può utilizzare dopo la firma degli accordi di coordinamento con Austria, Svizzera, Francia, Monaco, Città del Vaticano e Malta.
Nelle aree di coordinamento in cui non esiste ancora un accordo aggiornato, l’Italia userà i canali assegnati in base a Ginevra 2006.
Questo piano dev’essere completato entro l’estate 2022 e sarà difficile modificarlo una volta attuato.
Intanto la Slovenia non ha più subìto interferenze sul blocco 12C dopo lo spostamento dell’emittente italiana sul canale 7C.
La Croazia non ha notato problemi sui canali 11A, 11D e 10C riservati ad un operatore DAB commerciale, tuttavia proseguono i disturbi italiani sui blocchi 12A, 12B, 12C e 12D, mentre per il canale 10A è previsto lo spostamento della stazione interferente italiana sul blocco 10C.
L'Italia ha risposto che il progetto riservato per questo cambio di frequenza è stato approvato e verificherà se il trasloco è avvenuto.
Il Paese balcanico spera in una risoluzione a breve termine di questi problemi ed il RSPG ha nuovamente sottolineato che l’Italia dovrebbe trovare soluzioni, anche temporanee, in attesa della firma definitiva dell’accordo DAB nella regione Adriatica – Ionica.
La prossima riunione del RSPG è prevista online il 18 Ottobre 2022.
Scusa, non capisco. Le emittenti (FSMA) pagano un costo agli operatori di rete per il trasporto, che non mi sembra indicizzato ai costi energetici. A meno che tu non intenda gli operatori di rete di II livello: allora potrebbe essere.Con gli attuali rincari dell' energia, credo assisteremo a un calo naturale delle emittenti. Aspetta che arrivino le bollette stratosferiche degli impianti da KW.
No no, tutti i casini riguardano l'FM.Ok. Avevo inteso tv locali.
Veramente molto equilibrato come articolo.
Si ripete per le radio la stessa storia di 10 anni fa per la tv, e poi chi l'ha spuntata alla fine?
Ormai ha preso questa piega. Peccato era molto valido.Veramente molto equilibrato come articolo.