Tensione di alimentazione e prestazioni degli ampli da palo.

mardergri

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Leggendo tra i cataloghi dei vari produttori, si nota che esistono amplificatori da palo alimentati a 12 Volt,
altri alimentati a 15 Volt, altri ancora a 24 Volt,
infine alcuni che addirittura si adattano a tensioni tra i 5 ed i 24 Volt.

Mi sorge quindi il dubbio che esista una ragione tecnica che spinga ciascun produttore a scegliere una tensione di alimentazione specifica per far funzionare al meglio i propri amplificatori da palo.

Ebbene mi piacerebbe conoscere quale relazione esiste
tra la tensione di alimentazione e le prestazioni (max livello di uscita, rumore etc ) di
un comune amplificatore da palo.
 
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Leggendo tra i cataloghi dei vari produttori, si nota che esistono amplificatori da palo che lavorano a 12 Volt, a 15 Volt, a 24 Volt,
altri che addirittura si adattano a tensioni tra i 5 ed i 24 Volt.

Mi sorge quindi il dubbio che esista una ragione tecnica che spinga ciascun produttore a scegliere una tensione di alimentazione specifica per far funzionare al meglio i propri amplificatori da palo.

Ebbene mi piacerebbe conoscere quale relazione esiste
tra la tensione di alimentazione e le prestazioni (max livello di uscita, rumore etc ) di un comune amplificatore da palo.

Visto l'esiguo assorbimento, gli avranno resi multitensione mettendo in ingresso un semplice riduttore di tensione tipo LM7812, oppure una resistenza ed uno zener (cosa alquanto sconsigliata in quanto lo zener è un ottimo generatore di rumore). Da premettere che molti transistor e/o integrati amplificatori di ultima generazione lavorano a 3.3 Volt, quindi la riduzione di tensione è d'obbligo e normalmente i riduttori di tensione accettano valori in ingresso fino a 36 Volt.
 
Visto l'esiguo assorbimento, gli avranno resi multitensione mettendo in ingresso un semplice riduttore di tensione tipo LM7812, oppure una resistenza ed uno zener (cosa alquanto sconsigliata in quanto lo zener è un ottimo generatore di rumore). Da premettere che molti transistor e/o integrati amplificatori di ultima generazione lavorano a 3.3 Volt, quindi la riduzione di tensione è d'obbligo e normalmente i riduttori di tensione accettano valori in ingresso fino a 36 Volt.

E' una questione strettamente legata al tipo di transistor impiegati e a come vengono polarizzati, in alcuni casi si aumenta la tensione di alimentazione per ottenere più potenza in uscita.

@mosquito
Conosco l'uso dello zener come rudimentale generatore di rumore, ma in questo casi si provvede a filtrare opportunamente la continua ottenuta tramite opportuni elettrolitici.....Sai quanti ne esistono ancora di alimentatori in quel modo??.....tanti!
 
In teoria non cambia niente, in pratica minore è la tensione più le impedenze sono basse e più diventa difficile trasferire energia o adattare le impedenze in modo efficiente.
Inoltre, se i componenti lavorano in tensione (Fet, Mosfet, Gaasfet) una tensione di alimentazione bassa impedisce di sfruttarne al meglio le carattristiche.
A parità di potenza, poi, più è bassa la tensione di alimentazione più aumenta la corrente, quindi è maggiore la caduta di tensione lungo il cavo. Se la tratta di cavo è lunga e l'assorbimento considerevole, nella telealimentazione via cavo è meglio usare la tensione maggiore.
In sintesi ed in pratica, nell'elettronica lineare, difficilmente il circuito alimentato a tensione minore può competere con quello alimentato a tensione maggiore, soprattutto in termini di dinamica (IMD), di guadagno (amplificazione) e di efficienza.
Le tensioni più basse rispondono ad esigenze di comodità e praticità ma, soprattutto i 5V, per quanto riguarda l'intermodulazione, sarebbero da evitare come la peste.

Mi sorge quindi il dubbio che esista una ragione tecnica che spinga ciascun produttore a scegliere una tensione di alimentazione specifica per far funzionare al meglio i propri amplificatori da palo.
Ebbene mi piacerebbe conoscere quale relazione esiste
tra la tensione di alimentazione e le prestazioni (max livello di uscita, rumore etc ) di
un comune amplificatore da palo.
 
Concordo pienamente con quanto citato da Tuner, purtroppo molte aziende adottano componenti e/o interi moduli di consumer cinesi o altro a basso costo, a discapito della qualità.
 
Giusto ieri stavo leggendo il foglietto delle istruzioni che sta dentro un alimentatore MAP 204

Sembrerebbe che supporti tensioni di alimentazioni di 12-18-24 volt.

Vi risulta?

Eventualmente ci sarebbero vantaggi nel mandare a 18 volt invece che a 12 un ampli del genere, e se si quali?
 
un amplificatore che lavora soltanto a 24 volt potrebbe avere piu dinamica, ma uno che supporta tensioni comprese fra 12 e 24 volt é uguale a uno che va solo a 12 perche c'é uno stabilizzatore di tensione interno (lm7812), e alimentarlo col 24 potrebbe servire solo se tu avessi una linea lunga un chilometro.
 
gherardo
ma venendo al mio caso, quello del map 204, a te risulta che dentro ci sia uno stabilizzatore di tensione e che siano effettivamente alimentabili a 12-18-24 volt?

se si levano i coperchietti in lamiera, non è che si vede un gran che...
 
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