Proteggere impianto da fulmine

MDJGyurgeiz

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24 Marzo 2011
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Salve a tutti.
Spero di aver scritto la domanda nella discussione giusta.

Due giorni fa una casa a 100 metri dalla mia si è beccata un fulmine diretto dall'antenna.
Risultato ! Questo:
Fulmine%20edo.jpg


circa 20 mila € di danni e tante imprecazioni..

Ora, io avendo fotovoltaico e antenna sul tetto, come posso proteggermi o ridurre i danni in caso colpisse ?

L'impianto fotovoltaico sò che ha diversi scaricatori a cartuccia nei quadri, ma per l'antenna come posso fare ?

Il mio impianto è più o meno cosi, cambia solo un'antenna che ho sostituito con una offel95k, per cui e costituito da palo con due antenne, parabola e antenna wifi cablata con cavo di rete.
antenna.jpg



Attendo vostri consigli.
Grazie
 
se parli di diametro del conduttore di 16mm. ci vuole la forza di ercole solo per piegarlo; i mi riferivo al diametro 6mm.. che corrisponde al 33 di sezione (mm. quadrati); http://www.themeter.net/diametri3.htm ; ovvio che la terra non é mai una protezione totale ( i balun delle antenne e l' elettronica da palo restano sempre a rischio) ma almeno il resto dell'impianto e cio che vi é collegato televisori compresi, ha buone possibilita di rimanere integro; qui in svizzera é prescritto un 4mm. di diametro ma ho sempre adoperato i 6mm. e non é mai successo niente di grave (apparte qualche balun da cambiare) e i fulmini qui sui monti alti vengono belli grossi.
 
L'ho sempre detto, basta mettere a massa la calza dei cavi coassiali all'esterno prima che entrino nell'ubicazione. In caso di fulmine, i cavi si aprono come un fiore sfogando tutto lì. Meglio cambiare un pò di cavo coassiale ed eventualmente quanche antenna, che 20 € di danni.
 
certo, la terra fatta sull'ingresso dei cavi che entrano in casa con uno scaricatore (guarda bellino questo https://www.google.it/search?q=scar...er%2520connessione%2520coassiale.html;640;280 ) é altrettanto efficace sempre collegandolo allo scaricatore sotto terra con un filo di opportuna sezione; ma in italia ormai si sa "tanto la terra é inutile" dicono, e le conseguenze si vedono dappertutto, infatti il 90% degli impianti d'antenna sono privi di qualsiasi terra.
 
Comunque quella NON è una scarica diretta, altrimenti non solo non c'erano più i cavi (che si vedono bene nella foto) ma non c'era più nemmeno la scatola di derivazione e probabilmente anche qualche pezzo di intonaco. Io ho visto una scarica diretta che ha distrutto il parafulmine e metà del campanile a cui era fissato. E in un noto quartiere popolare di Bologna, molti anni fa, una scarica laterale polverizzò letteralmente la treccia di messa a terra del palo per tutta la lunghezza, smurandola dal muro di tutto il palazzo (per fortuna esterno).
 
Comunque quella NON è una scarica diretta, altrimenti non solo non c'erano più i cavi (che si vedono bene nella foto) ma non c'era più nemmeno la scatola di derivazione e probabilmente anche qualche pezzo di intonaco. Io ho visto una scarica diretta che ha distrutto il parafulmine e metà del campanile a cui era fissato. E in un noto quartiere popolare di Bologna, molti anni fa, una scarica laterale polverizzò letteralmente la treccia di messa a terra del palo per tutta la lunghezza, smurandola dal muro di tutto il palazzo (per fortuna esterno).

Guarda se dico che è diretta è diretta punto. quella è una delle tante scatole in giro per la casa. ti dico solo che l'antenna era sciolta e una trentina di tegole erano nel prato. Ti basta ?
 
sinceramente mettere a terra l'antenna non mi va molto, la paura di tirarne poi dentro uno è tanta.
Preferirei uno scaricatore da inserire sui cavi delle singole antenne e uno magari sull'alimentazione 220 per l'amplificatore.
 
é identico, se metti a terra la linea o il palo non cambia niente, rimani protetto ugualmente; molte antenne non sono isolate elettricamente fra linea e culla, quindi anche mettendo a terra soltanto il cavo coassiale (cosa che gia avviene con quei ricevitori che hanno la spina del 220 a tre poil), porti ohmicamente a terra pure il palo, oltre a tutto l'impianto; adopera un filo di grossa sezione e portalo ad un nodo il piu vicino possibile allo scaricatore conficcato nel terreno che hai in cantina o in giardino.
 
Ultima modifica:
sinceramente mettere a terra l'antenna non mi va molto, la paura di tirarne poi dentro uno è tanta.
Preferirei uno scaricatore da inserire sui cavi delle singole antenne e uno magari sull'alimentazione 220 per l'amplificatore.

Guarda qui figura 9.5.8

http://air-termination-system.com/pdf/blitzplaner_it/BBP_Capitolo_09_05.pdf

per la tensione 220 Volt ho messo questo 5€ / 10€

[img=http://s3.postimg.org/z2d78sq7z/leo_Anlage_Dachboden_102.jpg]

Questa é la centrale sat con collegamenti alla barra equipotenziale ,per il digitale terrestre ci colleghi anche le uscite delle antenne dal tetto , il palo si collega anche
separato e diretto come ti é giá stato detto vedi figura
9.5.8


[img=http://s4.postimg.org/c38420z89/leo_Anlage_Dachboden_101.jpg]


Per non spendere troppo ho messo anche gli scaricatori a gas e vanno in corto a ca.200Volt secondo il costruttore e perdono in inserzione solo 0.3 dB

[img=http://s16.postimg.org/aucdbl6tt/105.jpg]
 
Ultima modifica:
Guarda se dico che è diretta è diretta punto. quella è una delle tante scatole in giro per la casa. ti dico solo che l'antenna era sciolta e una trentina di tegole erano nel prato. Ti basta ?

Meglio non vederla mai una scarica diretta, perchè o la vedi da almeno 100 metri o non lo racconti. Altrochè 30 tegole, mi spiace solo non avere più le foto altrimenti capivi cosa succede dove cade il ramo principale...
basta dire che non regge nemmeno il parafulmine, figuriamoci qualsiasi altra misura di sicurezza. L'unico modo per mettersi al riparo da una simile (per fortuna molto rara) evenienza è di "far pensare" al fulmine di trovarsi davanti un semplice terreno piatto. Niente punte, spigoli e tutto rigorosamente a equipotenziale di terra tramite una rete che corre su tutto l'edificio. Tutti gli altri sistemi sono buoni esclusivamente per le piccole scariche laterali, qualche migliaio di volt, più che altro una scarica elettrostatica di grosse proporzioni. Ma per la verità sono quelle più frequenti, dopo quelle veicolate dalla rete elettrica e telefonica. Ricordo una decina d'anni fa una simile scarica entrata in una abitazione tramite il cavo del telefono. Nel muro c'era una fiammata nera tra le scatole di derivazione telefonica e rete (che erano distanti mezzo metro). risultato, tutto ciò di elettrico ed elettronico in casa bruciato, compresa la pompa del pozzo per l'irrigazione. Ma da queste cose per fortuna ci si può proteggere con gli scaricatori, siano per telefonia, televisione o rete elettrica.
 
Non so se posso postare un link ad un sito... ma se cercate "parafulmini varese" trovate delle soluzioni interessanti perché il punto è:
Fare un parafulmini o un acchiappafulmini? L'acchiappafulmini consiste nel mettere a massa il palo, questo diventa una punta quindi un punto di concentrazione di cariche positive provenienti da terra che attira il negativo proveniente dal cielo. Il trucco è nello scaricare l'energia elettrostatica seguendo il metodo "De Bernardi"... Vengono usati in marina, aeronautica, ecc...
 
se ti stai riferendo "all'asta di captazione", é un ottima procedura; ps, ho dato un'occhiata a quei "funghi" di debernardi, avevo gia letto in proposito, ma preferisco i metodi tradizionali...costi compresi; il modo piu semplice ed efficace é quello che ha descritto mosquito qualche post indietro, una buona terra dove il/i cavi d'antenna entrano nell'edificio.
 
Ultima modifica:
Diciamo che possono anche essere utilizzati per la connessione delle "aste di captazione" ma permettono di non attirare i fulmini ma allontanarli...
Io li conosco perchè ero stato a trovarli e hanno dei dispositivi veramente interessanti!
 
Non so se posso postare un link ad un sito... ma se cercate "parafulmini varese" trovate delle soluzioni interessanti perché il punto è:
Fare un parafulmini o un acchiappafulmini? L'acchiappafulmini consiste nel mettere a massa il palo, questo diventa una punta quindi un punto di concentrazione di cariche positive provenienti da terra che attira il negativo proveniente dal cielo. Il trucco è nello scaricare l'energia elettrostatica seguendo il metodo "De Bernardi"... Vengono usati in marina, aeronautica, ecc...

Occorre sapere che non sono le cariche positive che si muovono, ma quelle negative, e la Terra ne è un'enorme magazzino, quindi quando si mette a massa il palo le cariche negative (elettroni) si propagano dalla Terra fino a raggiungere la sommità del palo.
Quando le nuvole si scontrano tra loro, alcune di esse cedono gli elettroni ad altre, rimanendo a loro volta prive di elettroni e quindi con prevalenza di cariche positive.
Passando sopra un punto che riesce a vincere la distanza nuvola-terra (immaginate la differenza di potenziale occorrente), gli elettroni si muovono dalla terra verso la nuvola, e quando raggiungono la nuvola si innesca la prima scintilla luminosa, che poi si propaga verso terra.
Solitamente quando si guarda un fulmine, l'impressione è che esso parta dalla nuvola verso terra, ma in effetti è l'incontrario. Esso ha origine dalla Terra verso la nuvola, solo che in quel momento è invisibile, ma solo quando raggiunge la nuvola si innesca l'arco luminoso e dà quella senzazione visibile che parta dalla nuvola, in quanto è l'unica cosa permessa ai nostri sensi, cioè l'occhio umano.
Il comportamento è chiaramente visibile quando viene preso un'albero. Esso risulta come "svuotato" e carbonizzato dall'interno mantenendo il tronco tutt'intorno, quindi se il fulmine giungesse dall'esterno, come sembra, la prima cosa ad essere carbonizzata sarebbe proprio l'esterno del tronco.
Altro comportamento, è quando si dice che "colpisce i fili dell'alta tensione". Se ci si fà caso, in quel momento viene a mancare l'energia. Come ben si sà, nei fili vi scorrono elettroni (cariche negative), e quando accade il fulmine su di essi, gli elettroni vengono tutti "assorbiti" dalla nuvola, facendola mancare a valle.
Quindi in definitiva, per proteggersi dai fulmini, occorre prima sapere se si ha un impianto parafulmini.
Se sì, occorre fare molta attenzione che le punte dell'asta captatrice siano la parte più alta ed esposta, ed il mezzo di conduzione (cavo, trecciola, bandella, etc.) sia ben dimensionato e correttamente collegato al suolo, permettendo agli elettroni di fluire dalla Terra fino alla sommità dell'asta captatrice concentrandosi. Inoltre il palo che sorregge le punte deve essere "fessurato", ossia visto in sezione deve presentarsi come una "C" e non come uno "O", altrimenti all'atto della scarica genera dei campi elettromagnetici a radiofrequenza fortissimi e ad ampio spettro, in grado di danneggiare tutti i ricevitori nelle vicinanze.
Se non si ha l'impianto parafulmine, è bene limitare quanto più possibile il fluire degli elettroni verso l'esterno. Quindi il palo non bisogna connetterlo alla terra dell'impianto elettrico, ma solo fissato al cemento dello stabile che è isolante. Diversamente gli elettroni fluiranno da un punto di terra "X" attraverso tutte le masse dello stabile, fino a raggiungere la punta del palo dell'antenna.
Il consiglio di mettere a massa lo schermo dei cavi coassiali all'esterno dell'edificio con la massa dell'impianto elettrico, consiste nel fatto che se per disgrazia (per un motivo "X") dovessero cominciare a fluire elettroni attraverso la massa del centralino, e quindi i coassiali, verso le antenne e il palo, una volta raggiunto il potenziale di conduzione, i cavi coassiali si fondono aprendosi come un fiore, bloccando il flusso di elettroni verso il palo che inevitabilmente darebbe inizio alla scarica del fulmine.
 
Occorre sapere che non sono le cariche positive che si muovono, ma quelle negative, e la Terra ne è un'enorme magazzino, quindi quando si mette a massa il palo le cariche negative (elettroni) si propagano dalla Terra fino a raggiungere la sommità del palo.
Quando le nuvole si scontrano tra loro, alcune di esse cedono gli elettroni ad altre, rimanendo a loro volta prive di elettroni e quindi con prevalenza di cariche positive.
Passando sopra un punto che riesce a vincere la distanza nuvola-terra (immaginate la differenza di potenziale occorrente), gli elettroni si muovono dalla terra verso la nuvola, e quando raggiungono la nuvola si innesca la prima scintilla luminosa, che poi si propaga verso terra.
Solitamente quando si guarda un fulmine, l'impressione è che esso parta dalla nuvola verso terra, ma in effetti è l'incontrario. Esso ha origine dalla Terra verso la nuvola, solo che in quel momento è invisibile, ma solo quando raggiunge la nuvola si innesca l'arco luminoso e dà quella senzazione visibile che parta dalla nuvola, in quanto è l'unica cosa permessa ai nostri sensi, cioè l'occhio umano.
Il comportamento è chiaramente visibile quando viene preso un'albero. Esso risulta come "svuotato" e carbonizzato dall'interno mantenendo il tronco tutt'intorno, quindi se il fulmine giungesse dall'esterno, come sembra, la prima cosa ad essere carbonizzata sarebbe proprio l'esterno del tronco.
Altro comportamento, è quando si dice che "colpisce i fili dell'alta tensione". Se ci si fà caso, in quel momento viene a mancare l'energia. Come ben si sà, nei fili vi scorrono elettroni (cariche negative), e quando accade il fulmine su di essi, gli elettroni vengono tutti "assorbiti" dalla nuvola, facendola mancare a valle.
Quindi in definitiva, per proteggersi dai fulmini, occorre prima sapere se si ha un impianto parafulmini.
Se sì, occorre fare molta attenzione che le punte dell'asta captatrice siano la parte più alta ed esposta, ed il mezzo di conduzione (cavo, trecciola, bandella, etc.) sia ben dimensionato e correttamente collegato al suolo, permettendo agli elettroni di fluire dalla Terra fino alla sommità dell'asta captatrice concentrandosi. Inoltre il palo che sorregge le punte deve essere "fessurato", ossia visto in sezione deve presentarsi come una "C" e non come uno "O", altrimenti all'atto della scarica genera dei campi elettromagnetici a radiofrequenza fortissimi e ad ampio spettro, in grado di danneggiare tutti i ricevitori nelle vicinanze.
Se non si ha l'impianto parafulmine, è bene limitare quanto più possibile il fluire degli elettroni verso l'esterno. Quindi il palo non bisogna connetterlo alla terra dell'impianto elettrico, ma solo fissato al cemento dello stabile che è isolante. Diversamente gli elettroni fluiranno da un punto di terra "X" attraverso tutte le masse dello stabile, fino a raggiungere la punta del palo dell'antenna.
Il consiglio di mettere a massa lo schermo dei cavi coassiali all'esterno dell'edificio con la massa dell'impianto elettrico, consiste nel fatto che se per disgrazia (per un motivo "X") dovessero cominciare a fluire elettroni attraverso la massa del centralino, e quindi i coassiali, verso le antenne e il palo, una volta raggiunto il potenziale di conduzione, i cavi coassiali si fondono aprendosi come un fiore, bloccando il flusso di elettroni verso il palo che inevitabilmente darebbe inizio alla scarica del fulmine.
Complimenti per la chiarezza. Quindi cosa mi consigli di mettere ? io ho installato due antenne che fluiscono al centralino con due coassiali e un cavo di rete che mi arriva sempre dall'antenna wifi montata sul palo.
 
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