Non so se posso postare un link ad un sito... ma se cercate "parafulmini varese" trovate delle soluzioni interessanti perché il punto è:
Fare un parafulmini o un acchiappafulmini? L'acchiappafulmini consiste nel mettere a massa il palo, questo diventa una punta quindi un punto di concentrazione di cariche positive provenienti da terra che attira il negativo proveniente dal cielo. Il trucco è nello scaricare l'energia elettrostatica seguendo il metodo "De Bernardi"... Vengono usati in marina, aeronautica, ecc...
Occorre sapere che non sono le cariche positive che si muovono, ma quelle negative, e la Terra ne è un'enorme magazzino, quindi quando si mette a massa il palo le cariche negative (elettroni) si propagano dalla Terra fino a raggiungere la sommità del palo.
Quando le nuvole si scontrano tra loro, alcune di esse cedono gli elettroni ad altre, rimanendo a loro volta prive di elettroni e quindi con prevalenza di cariche positive.
Passando sopra un punto che riesce a vincere la distanza nuvola-terra (immaginate la differenza di potenziale occorrente), gli elettroni si muovono dalla terra verso la nuvola, e quando raggiungono la nuvola si innesca la prima scintilla luminosa, che poi si propaga verso terra.
Solitamente quando si guarda un fulmine, l'impressione è che esso parta dalla nuvola verso terra, ma in effetti è l'incontrario. Esso ha origine dalla Terra verso la nuvola, solo che in quel momento è invisibile, ma solo quando raggiunge la nuvola si innesca l'arco luminoso e dà quella senzazione visibile che parta dalla nuvola, in quanto è l'unica cosa permessa ai nostri sensi, cioè l'occhio umano.
Il comportamento è chiaramente visibile quando viene preso un'albero. Esso risulta come "svuotato" e carbonizzato dall'interno mantenendo il tronco tutt'intorno, quindi se il fulmine giungesse dall'esterno, come sembra, la prima cosa ad essere carbonizzata sarebbe proprio l'esterno del tronco.
Altro comportamento, è quando si dice che "colpisce i fili dell'alta tensione". Se ci si fà caso, in quel momento viene a mancare l'energia. Come ben si sà, nei fili vi scorrono elettroni (cariche negative), e quando accade il fulmine su di essi, gli elettroni vengono tutti "assorbiti" dalla nuvola, facendola mancare a valle.
Quindi in definitiva, per proteggersi dai fulmini, occorre prima sapere se si ha un impianto parafulmini.
Se sì, occorre fare molta attenzione che le punte dell'asta captatrice siano la parte più alta ed esposta, ed il mezzo di conduzione (cavo, trecciola, bandella, etc.) sia ben dimensionato e correttamente collegato al suolo, permettendo agli elettroni di fluire dalla Terra fino alla sommità dell'asta captatrice concentrandosi. Inoltre il palo che sorregge le punte deve essere "fessurato", ossia visto in sezione deve presentarsi come una "C" e non come uno "O", altrimenti all'atto della scarica genera dei campi elettromagnetici a radiofrequenza fortissimi e ad ampio spettro, in grado di danneggiare tutti i ricevitori nelle vicinanze.
Se non si ha l'impianto parafulmine, è bene limitare quanto più possibile il fluire degli elettroni verso l'esterno. Quindi il palo non bisogna connetterlo alla terra dell'impianto elettrico, ma solo fissato al cemento dello stabile che è isolante. Diversamente gli elettroni fluiranno da un punto di terra "X" attraverso tutte le masse dello stabile, fino a raggiungere la punta del palo dell'antenna.
Il consiglio di mettere a massa lo schermo dei cavi coassiali all'esterno dell'edificio con la massa dell'impianto elettrico, consiste nel fatto che se per disgrazia (per un motivo "X") dovessero cominciare a fluire elettroni attraverso la massa del centralino, e quindi i coassiali, verso le antenne e il palo, una volta raggiunto il potenziale di conduzione, i cavi coassiali si fondono aprendosi come un fiore, bloccando il flusso di elettroni verso il palo che inevitabilmente darebbe inizio alla scarica del fulmine.