strano ma non troppo!
E’ chiaro che le potenze in gioco e la distanza ravvicinata sono due componenti che, unite, possono creare non pochi problemi. Rimane però un dubbio: i disturbi vengono captati dall’antenna tv o da qualche tratta di cavo che risuona su alcune frequenze?
Di solito i disturbi elencati, noti con il termine TVI, si possono avvertire in I o III banda quando si trasmette in HF, quasi sempre in 10 metri e in questo caso entrano in gioco le armoniche della portante irradiata ma se dici che il disturbo è in UHF è più probabile che il problema sia nella distribuzione o nel centralino (il primo transistor si comporta come un diodo rivelatore e tira dentro di tutto).
Per fare un esempio mi è capitato, qualche anno fa, di trovare un cavo TV allungato con un giunto (quasi) coassiale ma con lo schermo che, inevitabilmente, lasciava scoperto un tratto di polo centrale. Sul momento ho tamponato con uno schermo fatto con pellicola da cucina di alluminio (tipo kuki) ed in seguito ho sostituito in toto la tratta di cavo.
Oggi ci sono i connettori “F” che non interrompono la coassialità fra i due conduttori del cavo schermato e che per certi aspetti sono gli unici veramente idonei per i segnali digitali. In effetti le antenne, i partitori, derivatori ed i centralini sono dotati di questi connettori a scapito del classico morsetto a vite. Certamente consentono una schermatura più efficiente dai disturbi impulsivi, altra causa di anomalie sulla ricezione di segnali digitali.
Sperando di poterti aiutare, aggiornaci sull’approfondimento del problema.
Ciao