La messa a terra degli apparecchi elettrici a fini di sicurezza è obbligatoria laddove è prevista per l'apparecchio specifico.
(per capirci, dove la spina dell'apparecchio ha solo i due contatti per fase e neutro, la terra non è necessaria.
Il collegamento di messa a terra a fini di sicurezza (dispersioni, correnti vaganti, funzionamento del differenziale) negli impianti (prese) è obbligatorio.
La messa a terra a protezione dai fulmini è tutt'altra cosa e segue prescrizioni molto diverse, prima fra tutte uno (o più) pozzetti dedicati.
In ambito di impianti radioelettrici, i cavi devono essere avere una connessione di terra esternamente all'edificio, ovvero il percorso verso il collegamento a terra dev'essere esterno all'edificio.
Siccome l'energia sviluppata da un fulmine è enorme, anche un grosso cavo di terra sviluppa una notevole ddp in qualche metro. Ecco perchè i cavi d'antenna (le calze), oltre a dover essere collegati al palo (traliccio) dovrebbero procedere fino a terra, essere collegati a terra anche li, quindi risalire verso gli apparecchi a cui sono collegati.
Se non sono cambiate le norme, esiste una mappa del territorio che statisticamente determina se un impianto d'antenna di un certo tipo (es altezza dell'edificio e dell'antenna da terra) rispetto al numero di fulmini che si ritiene cadano in qualla zona, ha bisogno o meno di una messa a terra del tipo di cui ho accennato. (raro)
Per dirla in parole molto povere, se dovesse cadere un fulmine sul palo d'antenna TV, il collegamento alla terra dell'impianto elettrico (magari eseguito con una trecciola da 4mmq) sarebbe soltanto un bel "fusibile" ed i danni agli apparecchi ed alla distribuzione sarebbero grossomodo gli stessi.
antennista61 ha scritto:
secondo voi la messa a terra e' indispensabile? molte volte non e' che si crea un buon parafulmine?