Il poeta della canzone, cosi’ e sempre stato defintito De andre. Testi diversi da tutti gli altri cantautori, che non parlano solo di amori perduti e disperati, ma anche di diseredati, uomini persi, emarginati, prostitute e personaggi che appartenevano ad un mondo che nessuno sapeva o voleva occuparsi. In questo senso De andre e’ stato un poeta nel vero senso del termine e le sue canzoni hanno retto il tempo rimanendo sempre attuali anche oggi.
Vogliamo parlare un poco del grandissimo cantautore della sue opere, della sua vita e delle citazioni e frasi delle sue canzoni, eccone alcune:
De Andrè e quelle frasi scritte sui muri...ma voi quanti amici avete?
• "Ci sono tante piccole morti nella vita che ognuno di noi si imbatte nel corso della vita, prima di arrivare a quella vera( quella psicologica , morale ,mentale). Si muore quando si perde un amico, quando si perde un amore, quando si perde un lavoro . Quando si perde qualcosa di importante se ne va un pezzo della nostra vita e quindi si e’ costretti a rinascere volte". Lo scriveva De Andrè, l'ho trovata scritta su un muro e me la sono appuntata. Perchè mi chiedo, sempre, quale sentimento possa muovere una persona a scrivere una frase così bella e così forte in un angolo nascosto della città. A prendere il pennarello e a regalare una frase così. Penso che in fondo, in questo mondo così tecnologico, le persone abbiano sempre più bisogno di lasciare tracce, impronte. Di lasciare qualcosa, che possa resistere anche alla pioggia, come una frase indelebile. Magari a due passi dalla fermata dell'autobus o sopra il banco di scuola.
• Gli amici sono quelli che ti capiscono al volo, che riescono nel miracolo di fermare il tempo. Li puoi perdere di vista per anni, ma quando li ritrovi è come se la lancetta si fosse fermata. E riparti da lì, da dove eri rimasto. Secondo me nella vita ci sono gli amori, ci sono i successi, ci sono i soldi, ci sono i tradimenti. C'è tutto il resto. E poi c'è l'amico vero. Uno che se gli regali un consiglio è come farsi del bene da soli, è come prolungarsi l'esistenza. E' come sorridere, davanti ad un caldo camino di montagna con un bicchiere di vino in mano. Forse nella vita ne incontri uno, due, cinque. Ma non credo più di dieci. E oggi è sempre più difficile averne. Forse, anche per questo, si rimane legati sempre di più agli amici dei 14 anni o giù di lì.
• Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d'arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l'esuberanza creativa.
• Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?
• L'Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all'Italia?
• Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura.
• Ho sempre dato molto poco peso alla virtù e non ho mai capito bene perché si debba trovare tanta colpa nell'errore. Anche perché non sono ancora riuscito a capire, dopo cinquanta anni di vita, cosa sia esattamente la virtù e a cosa corrisponda l'errore. Direi che non ho nessuna verità assoluta e mi trovo quindi nell'impossibilità di conseguire a me stesso e a voi qualsiasi tipo di certezza. L'unica cosa che spero di potervi dare è qualche piccola emozione
• Quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni.
Vogliamo parlare un poco del grandissimo cantautore della sue opere, della sua vita e delle citazioni e frasi delle sue canzoni, eccone alcune:
De Andrè e quelle frasi scritte sui muri...ma voi quanti amici avete?
• "Ci sono tante piccole morti nella vita che ognuno di noi si imbatte nel corso della vita, prima di arrivare a quella vera( quella psicologica , morale ,mentale). Si muore quando si perde un amico, quando si perde un amore, quando si perde un lavoro . Quando si perde qualcosa di importante se ne va un pezzo della nostra vita e quindi si e’ costretti a rinascere volte". Lo scriveva De Andrè, l'ho trovata scritta su un muro e me la sono appuntata. Perchè mi chiedo, sempre, quale sentimento possa muovere una persona a scrivere una frase così bella e così forte in un angolo nascosto della città. A prendere il pennarello e a regalare una frase così. Penso che in fondo, in questo mondo così tecnologico, le persone abbiano sempre più bisogno di lasciare tracce, impronte. Di lasciare qualcosa, che possa resistere anche alla pioggia, come una frase indelebile. Magari a due passi dalla fermata dell'autobus o sopra il banco di scuola.
• Gli amici sono quelli che ti capiscono al volo, che riescono nel miracolo di fermare il tempo. Li puoi perdere di vista per anni, ma quando li ritrovi è come se la lancetta si fosse fermata. E riparti da lì, da dove eri rimasto. Secondo me nella vita ci sono gli amori, ci sono i successi, ci sono i soldi, ci sono i tradimenti. C'è tutto il resto. E poi c'è l'amico vero. Uno che se gli regali un consiglio è come farsi del bene da soli, è come prolungarsi l'esistenza. E' come sorridere, davanti ad un caldo camino di montagna con un bicchiere di vino in mano. Forse nella vita ne incontri uno, due, cinque. Ma non credo più di dieci. E oggi è sempre più difficile averne. Forse, anche per questo, si rimane legati sempre di più agli amici dei 14 anni o giù di lì.
• Benedetto Croce diceva che fino a diciotto anni tutti scrivono poesie e che, da quest'età in poi, ci sono due categorie di persone che continuano a scrivere: i poeti e i cretini. Allora, io mi sono rifugiato prudentemente nella canzone che, in quanto forma d'arte mista, mi consente scappatoie non indifferenti, là dove manca l'esuberanza creativa.
• Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti?
• L'Italia appartiene a cento uomini, siamo sicuri che questi cento uomini appartengano all'Italia?
• Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura.
• Ho sempre dato molto poco peso alla virtù e non ho mai capito bene perché si debba trovare tanta colpa nell'errore. Anche perché non sono ancora riuscito a capire, dopo cinquanta anni di vita, cosa sia esattamente la virtù e a cosa corrisponda l'errore. Direi che non ho nessuna verità assoluta e mi trovo quindi nell'impossibilità di conseguire a me stesso e a voi qualsiasi tipo di certezza. L'unica cosa che spero di potervi dare è qualche piccola emozione
• Quello che io penso sia utile è di avere il governo il più vicino possibile a me e lo stato, se proprio non se ne può fare a meno, il più lontano possibile dai coglioni.