MESSINA - Si allarga il fronte delle frane che hanno colpito il Messinese. Dopo Raccuja (440 ordinanze di sgombero), San Fratello (2mila sfollati su 4.500 abitanti, tra evacuazioni e abbandono volontario delle case) e Sant'Angelo di Brolo (20 ordinanze di sgombero), anche a Tusa la Protezione civile e il sindaco hanno deciso di far evacuare 20 famiglie a rischio. Il fronte colpito è ormai di 800 metri. L'Unità di crisi è stata spostata da San Fratello nella sede dell'ente Parco dei Nebrodi a Sant'Agata Militello. San Fratello, sui monti Nebrodi e a 640 metri sul livello del mare, ha dato i natali al nonno paterno di Bettino Craxi. Il figlio Bobo ha espresso solidarietà ai cittadini e sollecitato interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza.
«SAN FRATELLO IN GINOCCHIO» - «Le istituzioni e gli uomini stanno facendo il possibile, ma San Fratello è in ginocchio: non ci abbandonate - ha detto il sindaco Salvatore Sidoti Pinto durante una riunione straordinaria del Consiglio comunale con il presidente siciliano Raffaele Lombardo -. Il nostro obiettivo è di fare tornare le persone nelle loro case. Ora non ci resta che pregare». Lombardo parla di «fenomeno di dimensioni inimmaginabili, tanto è esteso il fronte della frana. Le crepe si stanno allargando e sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio». Il presidente siciliano ha partecipato a un sopralluogo nelle zone colpite dallo smottamento. «Bisognerà assicurare le case a chi ne ha bisogno - spiega - e la nostra priorità sarà trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso è presto per dire cosa bisogna fare, occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che è necessario fare sarà fatto». Il presidente della Regione ha spiegato che «anche la Protezione civile nazionale è impegnata nelle operazioni con un monitoraggio della frana attraverso i satelliti» e che «una sede stabile e permanente della Protezione civile regionale sarà istituita nella sede del Parco dei Nebrodi di Sant'Agata di Militello». Venerdì i sindaci del comprensorio dei Nebrodi manifesteranno a Capo d'Orlando per chiedere interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio e rivendicare il diritto alla mobilità, dato che molte frazioni sono da settimane isolati per le frane che ostruiscono strade provinciali e comunali.
ALLARME FRANE NELLE EOLIE - Anche a Lipari è allarme frane dopo il maltempo di questi giorni. Dalla provinciale Quattropani-Acquacalda, da Vitusa fino a Varesana Sopra, le piogge torrenziali hanno causato numerosi smottamenti. Una ventina di abitazioni sono irraggiungibili. A Vitusa la frana ha colpito un costone di circa 500 metri: una decina le abitazioni isolate. Smottamento anche a Varesana Sopra, nella zona di Passo Folletto. In questa zona sono una decina le case irraggiungibili. Frane, ancora, lungo la strada provinciale Quattropani-Acquacalda con crollo di grossi massi lungo i 15 chilometri che separano le due località. C'è stata una frana anche nella località di Pignataro. In prossimità della strada è finito un grosso masso, senza conseguenze per i passanti.
PD: GOVERNO NON FA NIENTE - Per Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, le frane «non sono un disastro annunciato, ma un tragico e drammatico déjà vu e il governo, dopo molte parole e annunci, non ha fatto e non sta facendo niente per mettere mano alla più urgente opera pubblica che servirebbe nel nostro Paese: la messa in sicurezza del territorio». La Finocchiaro ha ricordato il disastro di ottobre: «La situazione del rischio idrogeologico rimane una realtà in Sicilia. Nel frattempo il governo pensa al ponte di Messina, che certo non è una priorità per il Mezzogiorno e a inaugurare cantieri fantasma».
WWF: «GIOCO GROTTESCO» - Contro il faraonico progetto del ponte si scaglia anche il Wwf. «È un gioco grottesco assistere alla propaganda governativa sulla realizzazione del ponte mentre continua a sgretolarsi il territorio - spiega una nota dell'associazione -. In questa situazione è indecente congelare 1,3 miliardi di euro, come ha fatto il governo, quando ancora non trova le somme necessarie per rimarginare le gravi ferite di Giampilieri e di Scaletta e in tutta la Calabria ogni volta che piove per qualche giorno di seguito le frane, gli smottamenti i paesi e le frazioni isolate non si contano. Mentre in queste regioni si rischia la vita, non si può pensare di investire nel futuro 6,3 miliardi in un'opera la cui fattibilità tecnica è stata messa in discussione anche dalla Corte dei Conti. Ma soprattutto non si può pensare di intervenire con il tallone di ferro che sarebbe necessario per la costruzione del ponte e delle opere connesse in fasce costiere sul versante calabrese come in quello siciliano in un così precario equilibrio idrogeologico».
8 COMUNI SU 10 A RISCHIO - Più di otto comuni su dieci (84%) della provincia di Messina si trovano su un territorio considerato a rischio per frane e alluvioni anche per effetto della progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all'agricoltura. Lo sottolinea la Coldiretti, secondo cui in Sicilia i comuni a rischio idrogeologico sono il 70%. La situazione di Messina con ben 91 comuni a rischio è più grave rispetto alla media nazionale in Italia dove - precisa la Coldiretti - ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità.
CORRIERE.IT
Video della frana del costone di montagna a Maierato (Vibo Valentia): http://www.youtube.com/watch?v=_7mGqmTjssY e http://www.youtube.com/watch?v=BmO_YLVjMCY immagini veramente impressionanti.

«SAN FRATELLO IN GINOCCHIO» - «Le istituzioni e gli uomini stanno facendo il possibile, ma San Fratello è in ginocchio: non ci abbandonate - ha detto il sindaco Salvatore Sidoti Pinto durante una riunione straordinaria del Consiglio comunale con il presidente siciliano Raffaele Lombardo -. Il nostro obiettivo è di fare tornare le persone nelle loro case. Ora non ci resta che pregare». Lombardo parla di «fenomeno di dimensioni inimmaginabili, tanto è esteso il fronte della frana. Le crepe si stanno allargando e sarebbe pericoloso rimanere nella zona ritenuta a rischio». Il presidente siciliano ha partecipato a un sopralluogo nelle zone colpite dallo smottamento. «Bisognerà assicurare le case a chi ne ha bisogno - spiega - e la nostra priorità sarà trovare le risorse necessarie per la ricostruzione. Adesso è presto per dire cosa bisogna fare, occorre attendere che la situazione si stabilizzi, ma quello che è necessario fare sarà fatto». Il presidente della Regione ha spiegato che «anche la Protezione civile nazionale è impegnata nelle operazioni con un monitoraggio della frana attraverso i satelliti» e che «una sede stabile e permanente della Protezione civile regionale sarà istituita nella sede del Parco dei Nebrodi di Sant'Agata di Militello». Venerdì i sindaci del comprensorio dei Nebrodi manifesteranno a Capo d'Orlando per chiedere interventi urgenti di messa in sicurezza del territorio e rivendicare il diritto alla mobilità, dato che molte frazioni sono da settimane isolati per le frane che ostruiscono strade provinciali e comunali.
ALLARME FRANE NELLE EOLIE - Anche a Lipari è allarme frane dopo il maltempo di questi giorni. Dalla provinciale Quattropani-Acquacalda, da Vitusa fino a Varesana Sopra, le piogge torrenziali hanno causato numerosi smottamenti. Una ventina di abitazioni sono irraggiungibili. A Vitusa la frana ha colpito un costone di circa 500 metri: una decina le abitazioni isolate. Smottamento anche a Varesana Sopra, nella zona di Passo Folletto. In questa zona sono una decina le case irraggiungibili. Frane, ancora, lungo la strada provinciale Quattropani-Acquacalda con crollo di grossi massi lungo i 15 chilometri che separano le due località. C'è stata una frana anche nella località di Pignataro. In prossimità della strada è finito un grosso masso, senza conseguenze per i passanti.
PD: GOVERNO NON FA NIENTE - Per Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato, le frane «non sono un disastro annunciato, ma un tragico e drammatico déjà vu e il governo, dopo molte parole e annunci, non ha fatto e non sta facendo niente per mettere mano alla più urgente opera pubblica che servirebbe nel nostro Paese: la messa in sicurezza del territorio». La Finocchiaro ha ricordato il disastro di ottobre: «La situazione del rischio idrogeologico rimane una realtà in Sicilia. Nel frattempo il governo pensa al ponte di Messina, che certo non è una priorità per il Mezzogiorno e a inaugurare cantieri fantasma».
WWF: «GIOCO GROTTESCO» - Contro il faraonico progetto del ponte si scaglia anche il Wwf. «È un gioco grottesco assistere alla propaganda governativa sulla realizzazione del ponte mentre continua a sgretolarsi il territorio - spiega una nota dell'associazione -. In questa situazione è indecente congelare 1,3 miliardi di euro, come ha fatto il governo, quando ancora non trova le somme necessarie per rimarginare le gravi ferite di Giampilieri e di Scaletta e in tutta la Calabria ogni volta che piove per qualche giorno di seguito le frane, gli smottamenti i paesi e le frazioni isolate non si contano. Mentre in queste regioni si rischia la vita, non si può pensare di investire nel futuro 6,3 miliardi in un'opera la cui fattibilità tecnica è stata messa in discussione anche dalla Corte dei Conti. Ma soprattutto non si può pensare di intervenire con il tallone di ferro che sarebbe necessario per la costruzione del ponte e delle opere connesse in fasce costiere sul versante calabrese come in quello siciliano in un così precario equilibrio idrogeologico».
8 COMUNI SU 10 A RISCHIO - Più di otto comuni su dieci (84%) della provincia di Messina si trovano su un territorio considerato a rischio per frane e alluvioni anche per effetto della progressiva cementificazione del territorio che ha sottratto terreni fertili all'agricoltura. Lo sottolinea la Coldiretti, secondo cui in Sicilia i comuni a rischio idrogeologico sono il 70%. La situazione di Messina con ben 91 comuni a rischio è più grave rispetto alla media nazionale in Italia dove - precisa la Coldiretti - ci sono 5.581 comuni, il 70 per cento del totale, a rischio idrogeologico dei quali 1.700 sono a rischio frana e 1.285 a rischio di alluvione, mentre 2.596 sono a rischio per entrambe le calamità.
CORRIERE.IT
Video della frana del costone di montagna a Maierato (Vibo Valentia): http://www.youtube.com/watch?v=_7mGqmTjssY e http://www.youtube.com/watch?v=BmO_YLVjMCY immagini veramente impressionanti.

