Dopo quasi tre anni, Bonsai Tv, il canale visibile sulla piattaforma Alice home tv e gratuitamente sul web grazie a Yalp, si mostra ancora viva e vitale.
E' nata il 15 novembre 2007 ma in pochi avremmo scommesso sul successo di Bonsai Tv. Dopo quasi tre anni, il canale visibile sulla piattaforma Alice home tv e gratuitamente sul web grazie a Yalp, si mostra ancora viva e vitale. Presenta programmi non più lunghi di trenta minuti, sitcom innovative che utilizzano un linguaggio giovane e approfondimenti che nulla hanno da invidiare alle reti televisive più blasonate.
Si rivolge a un pubblico dai venticinque anni in sù e con grafica e spot gioca molto a fare il verso a Mtv, rete giovane per eccellenza. Sintetizzare a volte è un problema ma a Bonsai ci riescono abbastanza bene. Bonsai Mug, ad esempio, è una sorta di appuntamento dedicato all’approfondimento, in appena dieci minuti riesce a raccontare storie e a soddisfare la curiosità dello spettatore senza soffrire minimamente per i preziosi secondi che passano. Basta, ad esempio, una webcam e uno studente ateniese per raccontare la crisi greca. Non servono effetti speciali e grandi analisti.
Un venticinquenne e riuscito lì dove hanno fallito tanti economisti, tutto partendo dai problemi del sistema universitario ellenico e il racconto di una generazione senza futuro. Come rete giovane offre molto spazio ai programmi ambientali e sociali lanciando iniziative e progetti con Greenpeace ed Emergency. Grazie a collaborazioni con emittenti di tutto il mondo come le britanniche Channel 4 e Bbc, la canadese Spectra o la cinese Cetv, riesce a inserire nel suo palinsesto programmi che difficilmente riusciremo a vedere sulle classiche reti generaliste.
Un esempio Dumped, eco challange, il primo reality ambientalista. Undici concorrenti costretti a vivere in una discarica cielo aperto per tre settimane, un modo per capire e conoscere lo spreco della nostra società. Oppure City of men, serie nata dagli autoridi del film City of God che racconta l’amiciza tra bambini costretti a vivere nella favelas di Rio. Per riflettere a volte bastano pochi minuti.
19/03/2010
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