Sinceramente basterà anche leggere un catalogo di produttori per rendersene conto... ma basta anche studiare qualcosa sulle guide d'onda per capire che la cavolata non la sto dicendo io...
1)
A determinare la frequenza di lavoro di un cavo coassiale è soprattutto il tipo di dielettrico e in generale il materiale con cui è costruito, non certo le dimensioni.
Apparte che non si sa bene cosa tu intenda per frequenza di lavoro di un coassiale visto che su di esso il modo fondamentale che si propaga è un TEM percui il coassiale lavora dalla continua in su!
2) Ribadisco che più si sale con le frequenze più si scende con le dimensioni dei coassiali. Questo succede perchè il primo modo superiore ha una frequenza di taglio che è inversamente proporzionale alla somma dei raggi dei conduttori... QUINDI più le frequenze di lavoro sono alte più è necessario che le dimensioni siano piccole!
3) esiste un rapporto ottimo fra i raggi dei conduttori per avere minima attenuazione e questo valore è 3.59.
Ti faccio notare che i produttori di coassiale commerciale mantengono quelle dimensioni per avere un compromesso tra robustezza strutturale, costi di produzione, ed esigenze applicative ma questo è appunto un compromesso!
Poi ti faccio notare che tu mi parli e mi chiedi in riferimento alle attenuazioni... OVVIAMENTE più sono spessi i conduttori più l'attenuazione cala ma io nn ho mai detto il contrario. Io ho ho scritto
Come regola generale più sottili sono i cavi più sono per le alte frequenze...
e non mi pare si parli di attenuazione! Infatti se leggi fino in fondo il mio post ho SUGGERITO di controllare l'attenuazione del cavo.
Tra le altre cose è un'idea ormai consolidata che le perdite si recuperano, le distorsioni NO!
Probabilmente non vi sarà mai capitato di dover lavorare a frequenze del Thz in cui le sonde in coassiale sono sull'ordine del millimetro! ( e costano 4000 euro al mezzo metro)
PS: cmq accetto il consiglio e darò una sfogliata anke a qualche catalogo

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