Antenna nuova messa a terra

marfente

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cdo
come effettuare la messa a terra dell'antenna???

oggi cambiando una presa passante, ho visto una scintilla.
da cosa è dovuta? mancanza di messa a terra??
qualche altra cosa???
 
In teoria prima di "mettere a terra" l'impianto d'antenna, dovresti PRIMA ricercare la causa di quella scintilla, onde evitare il rischio di danni!
Magari hai messo un attimo in cortocircuito la calza di schermatura dell'antenna col polo centrale e hai visto la scintilla dei 12Volt di un ipotetico alimentatore a monte...
Magari c'è un vecchio televisore che lascia transitare della corrente sulla schermaura del cavo d'antenna...
Magari addirittura c'è un passaggio comune di cavi d'antenna assieme a dei cavi di energia elettrica e si sta verificando una qualche situazioen potenzialmente pericolosa...
Come vedi le cause possono essere molteplici e non potendo fisicamente vedere come è realizzato l'impianto possiamo solo ipotizzare, rischiando peraltro di farti fare delle manovre poco utili (o potenzialmente pericolose). :icon_rolleyes:
Mi sento in questo caso di suggerire di fare esaminare il tutto ad un bravo elettricista (o meglio ancora ad un antennista esperto).
 
e si ci sono cavi elettrici nelle tubature dove passano i cavi antenna
in autunno rifaccio tutte le cablature
 
Di solito già un'ipotetica antenna il cui palo è fissato ad una ringhiera collegata alla "massa" dell'edificio (il cavo di terra) è collegato a terra.
Altrimenti basta che un qualunque componente abbia lo chassis (quindi la massa e/o la schermatura) collegato al cavo di terra affinché l'impianto stesso sia collegato a terra.
Ma, ribadisco, prima di operare un collegamento a terra, specie se c'è un ragionevole dubbio che questo non ci sia e ancor più se si rileva qualcosa che non va o che per qualunque motivo "non convince", è bene interpellare un tecnico ESPERTO.
 
marfente ha scritto:
cdo
come effettuare la messa a terra dell'antenna???

oggi cambiando una presa passante, ho visto una scintilla.
da cosa è dovuta? mancanza di messa a terra??

La scintilla non e' nulla di preoccupante, se ci fosse tensione di rete sul cavo antenna vedresti altro che le scintille e poi salterebbe il magnetotermico o il differenziale, dipende...
Collega pure il centralino o qualsiasi altro componente metallico ad es. partitori/derivatori a terra che male non fa. La cosa migliore sarebbe predisporre la connessione a massa del centralino mediante un cavo di sezione adeguata (colore giallo/verde) collegato alla barretta di equipotenzialità di terra e prevedere un cavo analogo anche nell’ultima scatola di derivazione al pianoterra. E' anche bene usare prese totalmente isolate
 
Quelle scintille che vedete con molta probabilità sono scariche capacitive (niente di particolarmente grave se si è sicuri di non avere qualche apparecchio un pò vetusto collegato),esse sono dovute alla capacità totale della linea che viaggia insieme ai cavi elettrici, basta collegare lo schermo del cavo all'impianto di terra ( il filo giallo verde).
I 12V -150mA dell'alimentatore dell'amplificatore ha una corrente di passaggio bassa e non puo provocare quella scintilla.
 
Allora se non ricordo male la messa a terra del palo dell' antenna, per le norme di sicurezza, è necessaria unicamente per quelle zone considerate a "rischio" utilizzando la formula della frequenza di fulminazione tollerabile (guida alle norme CEI 100-7).
Personalmente nemmeno se fosse il dottore a consigliarmelo lo farei....... il perchè è semplice.... un' antenna allo stesso potenziale del terreno apre la strada al fulmine che per conto suo..... non è stupido, e se deve scendere a terra e trova un palo in alto....... prende quello e fa meno fatica......
ma tornando a noi..... in teoria ti dovresti dotare di morsettiera di terra e le calze dei cavi delle antenna fermarle li e con un cavo o da 4 mm (considerando la peggiore delle ipotesi che i cavi non siano dentro guaina) ed andare al pozzetto di terra. Stessa cosa da fare per i cavi di discesa all' uscita del centralino.
Sempre per legge.... tutte le prese, in teoria, dovrebbero essere equipotenziale o con una differenza massima di 5 ohm dal collettore equipotenziale più vicino.
Per far questo di solito si mettono a terra i partitori con cordina da 2,5 o 4mm sempre per le situazioni di cavi fuori guaina.
Tutto questo sempre che non si usino in impianto delle prese totalmente isolate ..... allora non è necessario il collegamento a terra.
...... e sempre che mi ricordi bene la guida 100-7....... a presto ^_^
 
Collegando la calza e/o il derivatore-partitore, non credi che il palo sia così collegatoa terra ,e si crea il pericolo fulmini da te menzionato?
 
^_^. Sto citando le Norme........ :D

Le norme..... tristemente non si possono discutere, ma come ho detto.... io mettere a terra il palo........ manco morto lo farei.....
Il problema che c'è ultimamente in molti impianti è un altro : televisori, decoder e molti altri apparati, ma televisori in primis... scaricano alternata sulla calza...... gli switching (in classe 2°), che siano fatti bene o male, non hanno riferimenti a massa e se provate a vedere la differenza di potenziale (verso la terra dell' appartamento) questa va dai 10 ai 90 v AC.
A questo punto come e cosa fare?
Io dividerei il mio impianto in 2 tronconi : Parte ricevente (antenna e centralino) e parte di distribuzione.
La parte ricevente come ho detto la lascerei libera..... quella di distribuzione la scaricherei. Il problema è combinare le due.....
Io utilizzerei un isolatore coassiale (2 condensatori 1 per anima e una per calza)e sul ramo di distribuzione (dove però non deve essere presente eventuale tensione di telealimentazione) vi metterei come "scaricatore" un choke con nucleo dal centrale alla calza (quindi a terra).
Da qua si può avanzare qualsiasi ipotesi..... sono aperto a qualsiasi alternativa ^_^.
 
dalby ha scritto:
Personalmente nemmeno se fosse il dottore a consigliarmelo lo farei....... il perchè è semplice.... un' antenna allo stesso potenziale del terreno apre la strada al fulmine che per conto suo..... non è stupido, e se deve scendere a terra e trova un palo in alto....... prende quello e fa meno fatica......
Ma su questo ci sarebbe parecchio da discutere in quanto la differenza di resistenza (si parla di corrente continua) tra l'aria tra palo e suolo e il conduttore è trascurabile nei confronti della restistenza delle centinaia di metri d'aria che percorrono i fulmini.
Quest'ultimi non sono ancora esenti di segreti (si pensi ai blue jet e ai sprite) e l'omino che gira con la canna da pesca e viene folgorato dal fulmine è più una credenza popolare che altro.
Comunque il palo andrebbe collegato a terra dove presvisto con sezione di 35 mmq se cu o 50 mmq in altri casi.
 
gescort ha scritto:
Collegando la calza e/o il derivatore-partitore, non credi che il palo sia così collegatoa terra ,e si crea il pericolo fulmini da te menzionato?

niente affatto, non tutte le antenne hanno il dipolo in continuità con il sostegno; anzi la cosa dovrebbe valere solo per le logaritmniche.

La messa terra delle calze è una misura di prevenzione per i contatti indiretti (NORMA CEI 64-8), ed i guasti di isolamento dei dispositivi alimentati dalla rete; non a caso si omette laddove i componenti siano in doppio isolamento.

Circa la questione del sostegno d' antenna, è tutt' altro affare; li si tratta di probabilità di fulminazione.
PREMESSA: userò impropriamente il termine LPS indicando tutto quanto fa parte di un impianto di protezione da scariche atmosferiche.


Abbiamo sostanzialmente due scenari:
1. se il sostegno, per dimensioni e locazione, rientra nel volume autoprotetto dell' edificio, la messa terra è vietata perchè pericolosa.(il tutto vale ovviamente se l' edificio, a sua volta per dimensioni e locazione, risulta autoprotetto).

2. se invece il sostegno si trova su un palazzo suscettibile di fulminazione, dovuta alla dimensione e/o locazione dell' edificio stesso, o alla presenza del sostegno d' antenna, quest' ultimo va tassativamente collegato all' impianto LPS, che è tutt' altro che l' impianto di terra consueto degli edifici.


La differenza sostanziale tra l'LPS e l' impianto di terra sta, scusate il gioco di parole, proprio nel valore della resistenza di terra.

L' LPS è elettricamente più efficace (leggasi bassa Rt) e meccanicamente più robusto dell' impianto di terra, poichè deve efficacemente condurre a terra correnti di molti ordini di grandezza maggiori delle tipiche correnti di guasto in bt.

L' impianto di terra, invece, deve solo assicurare un valore di resistenza di terra in grado di assicurare il coordinamento tra le protezioni. Succede talvolta che il valore della Rt di certi impianti è relativamente alta, e in caso di fulminazione diretta o indiretta, la corrente di scarica trova una strada più "comoda" (leggasi bassa impedenza) in direzione dei nostri cari elettrodomestici; nel caso di fulimnazione indiretta sarebbe possibile arginare il fenomeno con l' adozione di SPD.

Ogni altra opinione, teoria, considerazione, leggenda metropolitana, è da ritenersi sbagliata, non rispondente alle norme ed alle leggi, suscettibile di creare situazioni altamente pericolose
 
Secondo le ultime norme CEI, va effettuata sempre la messa a terra del palo di sostegno e della calza schermante del cavo coassiale. Messa a terra palo di sostegno antenne e cavo coassiale: norma CEI 12-43.
Le norme sulla protezione dai fulmini sono un'altra cosa e occorrerebbe verificare che l'installazione dell'antenna non alteri la protezione dell'edificio. Cosa che avrebbe dovuto fare chi l'ha installata per primo, producendo il certificato di conformità... Di solito, comunque, un'antenna normale (intendo di altezza 3 o 4 metri) non la altera e se l'edificio è autoprotetto non occorre fare nulla. Altrimenti... altro che messa a terra... ci vogliono i parafulmini.
La messa a terra è necessaria per la protezione delle persone, e anche degli apparati, da sovratensioni e contatti accidentali. Non basta che il palo sia fissato a una ringhiera o con zanche nel muro, poiché si creano resistenze più elevate di quanto previsto dalle norme. Anche se il dipolo dell'antenna si trova collegato alla calza, quindi al corpo dell'antenna, quindi al palo, occorre comunque effettuare il collegamento equipotenziale sia del palo sia della calza del cavo, magari tramite il centralino o il partitore, sempre per restare nei limiti ohmici del collegamento equipotenziale. Utilizzare un conduttore in rame da minimo 6 mmq se aperto, 4 mmq se in tubazione plastica.
Se si tratta di impianti singoli, transeat, ma se sono condominiali, io mi preoccuperei di più a non farla che a farla la messa a terra. Le norme CEI sono legge e vanno rispettate.
 
Consigli su messa a terra antenna

Riprendo questo thread per condividere una esperienza diretta riguardo la messa a terra di un impianto di antenna.

Il consiglio è: per rispettare le norme CEI, messa a terra sì ma con conduttore separato dall'impianto elettrico dell'abitazione, cioè portato DIRETTAMENTE alla palina di messa a terra e NON collegato a punti di derivazione della terra delle prese.
Mi è capitato, infatti, il caso di una dispersione di corrente verso terra in un impianto, causata da un elettrodomestico malfunzionante, con contatto accidentale della fase con la terra che, prima che intervenisse il salvavita (forse perché più distante dalla presa dove era collegato l'apparecchio difettoso rispetto all'impianto di antenna, molto vicino) ha provocato il danneggiamento dell'amplificatore da palo e dell'alimentatore, la cui massa era collegata a terra. Niente di grave, quindi,ma due componenti bruciati e da sostituire. Sconsiglio quindi di collegare la calza del cavo o la massa di alimentatori, amplificatori e partitori a un filo di terra qualsiasi, se volete fare la messa a terra dovete portare un conduttore solo per l'impianto dalla presa di terra principale (o palina in rame) dell'abitazione.
 
mi dispiace non sono d' accordo, la terra deve essere una ed una sola, c'è poco da opinare; non ci si possono permettere tensioni differenziali.
Forse, ma sottolineo forse, di fronte a certi valori di Rt il discorso doppia calata potrebbe riferirsi ad impianti LPS rispetto alla terra utente.

L' equipotenzialità è un concetto sacrosanto, ricordiamoci che è l' impianto di terra la vera protezione da certe situazioni, la protezione differenziale è una protezione addizionale, appunto.


Il problema del tuo caso era semmai un altro: il differenziale era incollato, e la terra non era granchè. Il tutto perchè la regola del coordinamento tra protezioni è un compromesso facilmente ottenibile tra sicurezza e continuità di servizio.

Se le protezioni sono coordinate con ampio margine, il differenziale efficiente, la resistenza di terra relativamente bassa, il discorso distanza presa-quadro non può aver senso, si tratta di ms.

Ti sei chiesto perchè la corrente di guasto ha visto affacciata una minore impedenza verso il tuo impianto di antenna, rispetto al percorso di terra??
Sicuro che non manchi qualche collegamento di terra?
 
ma la terra è già una....piersan dice di portare l'altra discesa direttamente al dispersore che è uno solo, quindi non c'è differenza di potenziale .
 
chiedo scusa ho letto superficialmente,

ma in ogni caso la resistenza offerta da qualunque conduttore di protezione rispetto alla terra deve essere contenuta;

ergo non dovrebbe essere molto diverso, in termini di resistenza, il collegamento diretto al nodo di terra dal collegamento al primo "subnodo" disponibile
 
Cambia leggermente perchè è più lontano dal punto degli utilizzatori e si limita l'onda di sovratensione che si genera lungo la discesa ,dove sono collegati i cavi di terra che entrano negli alloggi

Quindi conviene nel caso, collegare il palo antenna con un proprio cavo indipendente da almeno 35mmq direttamente al nodo principale di terra (Piastra equipotenziale)

In ogni caso se un fulmine colpisse direttamente l'antenna ,credo proprio che anche con la Terra i danni sarebbero comunque molto elevati.

L'energia in gioco è elevatissima
 
ERCOLINO ha scritto:
...L'energia in gioco è elevatissima....

Veramente sono andato a risfogliare qualcosa di già letto : "...la temperatura massima , che si può raggiungere e di 50.000 gradi, e dura qualche millesimo di secondo ....." ".... un fulmine di un temporale quando scarica a terra trasporta milioni di volt di elettricità... "

:D sufficiente per bruciacchiare un po' i peli del naso ;)

preso da una recensione di un numero di Focus di qualche anno fà :evil5:
 
Grazie a tutti per gli interventi... tutti molto accurati... Siamo d'accordo che la messa a terra dell'impianto di antenna non ha valore di protezione contro i fulmini. E' una misura di sicurezza per le persone in caso di dispersione di corrente da un apparecchio (tv) verso lo schermo dell'antenna, inoltre a mio parere aumenta la schermatura dell'impianto, avete presente la gabbia di Faraday? Può darsi, come scrive Antonio, che nel mio caso si sia creata una via più rapida di scarico della tensione accidentalmente inserita sul conduttore di terra, attraverso l'alimentatore dell'antenna cui era collegata la terra, con un conduttore da 1,5 mmq destinato a una presa (quella dell'alimentatore appunto) e facente capo a un sub-nodo dell'impianto, posto al piano primo dell'abitazione, mentre il differenziale salvavita è al piano terra, molto più vicino al dispersore che è sulla strada appena fuori casa. Comunque il differenziale è intervenuto a staccare la corrente per ben tre volte, prima che si accorgesse del problema, ma evidentemente non è stato sufficiente a evitare che un breve passaggio di corrente fulminasse alcuni componenti di alimentatore e amplificatore di antenna (Fracarro MAP313), i quali, a dire il vero, non presentano alcun segno di bruciatura, solo... non funzionano più!
 
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