Per tarare un filtro (a più poli) è indispensabile vedere lo spettro nel dominio della frequenza, con uno span che sia circa doppio/triplo della larghezza di banda che deve avere. (un filtro notch, ovvero la cosiddetta "trappola", è tutt'altra cosa)
Per tarare un filtro, però, non basta visualizzare lo spettro di banda, ma serve ovviamente anche un segnale in ingresso, che deve essere non modulato e di livello costante, in una banda che sia uguale a quella monitorata dallo strumento.
Allineare un filtro a più poli senza questa confgurazione, significa sbagliare sicuramente la taratura creando pendenze sul canale e risonanze spurie fuori canale.
Pertanto, senza un analizzatore di spettro dotato di tracking, oppure senza un generatore scalare, od al limite un generatore di rumore bianco associato all'analizzatore (sistema un po' rudimentale e che non permette alcune verifiche), i filtri è meglio comprarli già tarati.
...aggiungo che oltre alla banda passante, di un filtro andrebbe sempre verificato anche l'adattamento d'ingresso (ROS) per la quel cosa serve un anche un ponte reflettometrico.
...inoltre, per tarare un filtro, oltre alla strumentazione di cui sopra, serve qualcuno che ti insegni a farlo.
...last but not least, la taratira di un filtro ha sempre un certo connotato "artistico", per cui non tutti i tecnici di laboratorio sono ugualmente bravi/veloci nell'eseguire la taratura, ovvero a capire se il tal filtro è tarabile, oppure è difettoso, oppure da modificare nei componenti.